Era una bella serata: Le stelle illuminavano un cielo scuro e per niente nuvoloso.
La musica proveniente dalla sala principale era forte e ritmata.
Attorno alla nave c'erano lanterne luminose ovunque.
Alcuni ragazzini erano in piscina.
Io ero sul ponte, accanto a un corrimano che mi separava dal mare.
In lontanza vedevo appena alcune isolette: le Hawaii.
Il mattino dopo saremmo dovuti andarle a visitare.
A parte la musica e i ragazzini che strillavano dalla piscina, era una serata piuttosto tranquilla.
Ad un tratto venni sbalzata all'indietro, mi ritrovai sdraiata a terra e sopra di me vedevo solo persone che correvano, le loro voci erano assordanti.
Qualcuno mi porse la sua mano per aiutarmi ad alzarmi in piedi: Era mio padre.
«Cosa succede?» gli gridai mentre mi trascinava via seguendo la folla.
Lui non rispose.
Ci dirigemmo verso le scialuppe di salvataggio.
«Prima i ragazzi!» gridarono gli ufficiali.
Io non ci capivo più niente.
Venni spinta da mio padre verso un'uomo che poi mi fece salire su una scialuppa lanciandomi un giubbotto di salvataggio.
Io lo indossai mentre la barchetta veniva calata.
Mi voltai verso le altre persone che erano sedute con me: C'era una donna che stringeva forte a se un neonato, un ufficiale e un ragazzo.
Non appena la scialuppa fu calata in mare notai il perchè di tutta quella agitazione:
La nave era totalmente curva su un lato e usciva fumo da ogni singola apertura.
Due lacrime scesero dal mio volto: Sapevo che non avrei più rivisto i miei genitori.
La scialuppa scese in mare.
Non facemmo in tempo a mettere i remi in acqua che un'onda la sommerse.
Sentivo acqua ovunque, i suoni erano ovattati, tutto sembrava immerso nel miele.
Ad un tratto sentii qualcosa afferrarmi i capelli.
Tornai in superficie inalando quell'aria estiva mista il fumo della nave.
Mi riempiva i polmoni, era una sensazione fantastica dopo quaranta secondi sott'acqua.
Il ragazzo della scialuppa mi stava tenendo per il giubbotto con una mano, l'altra era ben salda a ciò che restava del piccolo gommone che avrebbe dovuto salvarci.
La donna, il bambino e l'ufficiale non si vedevano più.
Attorno a noi si udivano solo grida e scrosci d'acqua.
Non appena fui sul gommone il ragazzo si distese, esausto.
Io rimasi pochi secondi sdraiata accanto a lui.
Il ragazzo aveva una ferita alla tempia.
Nel mare attorno a noi galleggiavano nel buio pezzi di nave, alcuni erano piuttosto appuntiti.
Il piccolo gommone venne spinto dalla corrente verso un punto indefinito del mare, il più lontano da quell'ammasso di fuoco che minacciava di esplorodere una seconda volta.
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perfect strangers ↯ gray
Fanfiction"promettimi che non ti dimenticherai di me" • • • ✧ff about Blake Gray by ringsofsatvrn nulla corrisponde alla realtà: dei personaggi è stato preso solamente l'aspetto fisico e il nome, il carattere e i comportamenti sono stati totalmente inventati...