t w e n t y-o n e

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«..."E sappi che non potrò mai regalarti grandi cose. Ma quando avrai bisogno di un abbraccio o di un sorriso, potrai sempre contare sul mio" concluse il ragazzo.»

Abbassai il libro e fissai i ragazzini seduti dietro ai loro piccoli banchi.
Erano incantati, sentendomi smettere di parlare si erano come svegliati da uno stato di dormiveglia.

«È stato un bellissimo libro» intervenne uno di loro, rompendo il silenzio che si era creato.
«Ne sono felice» sorrisi.

La campanella suonò.

«Per lunedì dovete scrivere un tema con le vostre considerazioni sul libro» ordinai cercando di sovrastare il rumore delle sedie che venivano spostate.
Loro si lamentarono un po' poi uscirono.
Io presi la mia borsa, la copia del libro e uscii dalla classe.
Attraversai il corridoio e tranquillamente mi diressi verso il parcheggio.
Camminai alcuni metri poi mi bloccai.
Ciò che vidi mi scaldò il cuore.
Feci un sorriso e ripresi a camminare verso la mia auto.

«Hey» mi salutò Blake con un bacio sulla fronte.
«Hey» ripetei scompigliandogli i capelli.
Salimmo in macchina e lui la mise in moto.
«Com'è andata oggi?» chiese.
«Benissimo. Ho letto ai ragazzi il libro e...»
«Poveri ragazzi» sospirò.
«Ma, ma...avevi detto che era un bel libro» feci l'offesa.
«Stavo scherzando, l'ho fatto per essere carino, non ho mai pensato che fosse un bel libro» fece lui.
Io voltai la testa dal lato opposto a dove si trovava e incrociai le braccia davanti al mio petto.
«E sto scherzando anche adesso» sorrise.
«Ti conviene» lo fulminai con lo sguardo.

Restammo alcuni secondi in silenzio poi scoppiammo a ridere simultaneamente, come se ci fossimo messi d'accordo.

«Ti amo» fece lui.
«Io devo pensarci» scoppiai a ridere.
Lui buttò gli occhi al cielo poi parcheggiò l'auto nel vialetto di casa.
Scendemmo ed entrammo.
Ci sdraiammo sul divano.
Blake appoggiò la testa sulle mie gambe, adoravo lisciare i suoi capelli biondi.
Sul caminetto c'erano alcune nostre foto.

Soffermai lo sguardo sulla fede che portava al dito, uguale alla mia.

Passare la mia vita con lui era probabilmente la migliore scelta che avevo mai fatto.
Ci eravamo sostenuti a vicenda, l'uno senza l'altra non poteva vivere.
Anche quando ci separavamo per andare a lavoro non resistevo dalla voglia di rivederlo.
Forse non eravamo proprio innamorati l'uno dell'altra, era più una voglia reciproca di stare insieme.
Come per ringraziarci a vicenda per i bei momenti e i tempi passati.
Aiutarci nei periodi difficili, continuare a sostenerci qualunque cosa accadesse, restare l'uno accanto all'altra nonostante tutto.
Quindi si, forse era amore, forse una grande e potente amicizia.
E così sarebbe rimasto.
Lui era quel tipo di persona che ti manca anche se non la conosci, come i personaggi famosi.
Ogni tanto mi facevo un esame di coscienza: E se non avessi mai preso quella nave?
Adesso sarei insegnante?
Avrei mai scritto un libro?
Avrei mai conosciuto qualcuno come Blake?
Sotto sotto ero felice per ciò che era successo: Mi aveva reso più forte, mi aveva reso ciò che ero.

«Resterai con me per sempre, vero?» chiesi.
«Certo. Sennò non sarei qui» rispose.

Fuori le stagioni cambiavano, ma noi no.
La nostra famiglia si ingrandì piano piano.
Ci amavamo, ed era ovvio.
Era la cosa più bella che mi fosse mai capitata.
Lui era la cosa più bella che mi fosse mai capitata.
Pensandoci non avrei cambiato nulla della mia vita, nemmeno i momenti peggiori.

*legge twenty-one*
*tossice*

-TWENTYONEPILOTS!-
*tossisce di nuovo*

Penultimo capitolo.
piango fontane.

Spero vi piaccia, lascereste un commento con il vostro parere?
-Alessia💗

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