s i x

950 80 3
                                    

Quella sera faceveva davvero freddo.
Blake era intento a provare ad accendere il fuoco.

«Blake, non fa niente. Sono ore che sei lì fuori, vieni qui» lo pregai.
Lui si voltò verso di me.
«Io non ti lascio al freddo» affermò.

E proprio in quel momento una scintilla uscì dal sasso depositandosi sulla pagliuzza che avevamo scelto per accendere il fuoco.
Blake si mise d'impegno per cercare di farla crescere.
Ad un tratto tra le sue mani vidi una luce arancione.

Fuoco.

Lo aiutai a posizionare la legna.

«Abbiamo il fuoco!» gridò «Abbiamo il fuoco Cass, il fuoco!» iniziò a saltellare.
Mi prese le mani e si mise a girare, sorrideva.
Continuava a gridare: la sua voce faceva eco rivolta verso l'oceano.

Quella sera restammo davanti a quella piccola fiamma che, oltre a scaldarci esternamente, riscaldava anche il cuore.
«Resterei qui per ore» confessai alungando le braccia per riscaldare le mie mani.
«Guarda una cosa» disse Blake.
Entrò nella capanna e ne uscì con in mano il martello che aveva progettato e assemblato nel pomeriggio.

Me lo mostrò tutto orgoglioso, poi fece finta di leccarlo come Miley Cirus nel video di Wrecking Ball.

«Che idiota che sei» ribadii.
Lui mi fissò, restando immobile per alcuni secondi, si portò una mano al petto e usando il martello come microfono si mise a cantare proprio la canzone di Miley.
Era davvero stonato...

«Si, sei proprio un idiota patentato, 'notte Blake» lo salutai ridendo.
Lui rimase fuori ad attizzare il fuoco.
Non voleva che si spegnesse.

Il mattino seguente mi svegliai.
Blake non era accanto a me.

Mi alzai ed uscii: era seduto davanti al fuoco.
«Blake, cosa ci fai qui?» chiesi.
Stava fissando il vuoto.
Gli toccai una spalla e lui sobbalzò.
«Cass, non ti avevo sentita arrivare» disse.
«Tu non hai dormito» affermai.
«No no, certo che ho dormito» mi rassicurò.
«Si certo, e io sono Obama» ironizzai.
«Piacere Obama» salutò lui porgendomi la mano «Io ho dormito, quindi ciao Obama»
Mi chinai davanti a lui e con i pollici ripassai i segni di due profonde occhiaie sotto i suoi occhi.
Alzai un sopracciglio.
Lui chiuse gli occhi.

«Va bene, va bene» alzò le mani «I-Io non ho dormito, nemmeno ieri. No cioè: ieri ho dormito più di oggi visto che comunque credo che...»
«Blake» lo interruppi «Perché?»
«Il fuoco: ho paura che si spenga» confessò.
«Potevi parlarnene: Avremmo fatto a turno» gli dissi.
Lui annuì.
«Blake» sussurrai.
Lui si morse il labbro inferiore.
«Non sussurrare il mio nome in quel modo» mi pregò.
Io sorrisi, per poi mettermi a ridere.
«Ma cos...cos'ho detto di così divertente? È una cosa seria! Non sussurrare più così» si lamentò.
Mi sembrava un bambino.
Un bambino cresciuto.
«Comunque, Blake» lo chiamai, cercando di non sussurrare, o di rimettermi a ridere «Vai a dormire, okay?»
Lui annuì ed entrò nella capanna.

«Se solo sapesse che sono rimasto sveglio per proteggerla» lo sentii mormorare.

Probabilmente lui avrebbe preferito che non lo sentissi pronunciare quelle parole.
Ma le aveva dette ad alta voce, era successo.
Oppure avevo semplicemente capito male, poteva aver detto "Se solo sapesse che sono rimasto sveglio per reggerla" e magari intendeva metaforicamente la fiamma del fuoco...
Scossi la testa.
Avevo capito fin troppo bene quelle parole: Era inutile che io negassi i fatti.

------------------------
Hi people🎶
Non sono molto soddisfatta di questo capitolo...
Devo dare i crediti a Luca per la parte del martello lmao.
(Non riesco a taggare, why?)
E adesso che Luca ha avuto il suo attimo di gloria vi saluto🙌
Come al solito; se vi è piaciuto il capitolo lasciate magari una stellina o un commento♡
Ah, e grazie mille per i 100 followers e le 500 visualizzazioni su questa storia!💕

-Alessia💗

perfect strangers ↯ grayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora