NIALL
Stavamo camminando mano per la mano, come era solito fare quando cercavo di darle coraggio qualche anno fa. Eravamo sulla riva di un lago, nessuno dei due diceva una parola, come se riuscissimo a capirci tramite telepatia. All'improvviso lei mi lasciò la mano per correre tra le braccia di un altro ragazzo. Non era Zayn, era un ragazzo alto più o meno quanto me, con gli stessi occhi azzurri ma con i capelli castani. Era Louis.
"No!" Gridai quando mi svegliai. Avevo avuto un incubo in cui perdevo la mia migliore amica, un'altra volta. Guardai l'ora e notai che ero in ritardassimo per il corso di musica. Mi vestì in quattro e quattr'otto e uscì di casa. Arrivai al corso giusto in tempo. Andai dai miei amici che stavamo parlando tra di loro. "Ehi ragazzi, di che parlare?" Chiesi. In realtà non mi interessava particolarmente, stavo pensando a tutt'altro. "La vedi quella ragazza?" Chiese Liam senza indicare nessuno. "Quale ragazza? Sai, non ce ne è solo una.." "Guarda a destra! Quella dai capelli lunghi e scuri, con gli occhi da cerbiatta." "Quella che sta da sola?" Chiesi notando una ragazza che stava in disparte. "Si, esatto." Disse Liam. "Beh?" Chiesi io. "Non è bellissima? Guardala. Non l'avevo mai vista qui in giro, deve essere nuova. "Io non l'ho vista neanche il primo giorno, alle audizioni." Disse Harry. Effettivamente aveva ragione, neanche io l'avevo notata. "Probabilmente è toccato a lei per ultima, quando ce ne siamo andati." Suppose Liam. "Probabile - dissi io - ma che stai aspettando? Vai a parlare!" "Hai ragione! Ora vado!" Si mosse in direzione della ragazza, ma fu interrotto dal professore che entrò con aria goffa nella stanza. "Buongiorno ragazzi, io sono il professore Ronald!" "Buongiorno" dicemmo in coro. "Bene. Oggi voglio vedere un po' come cantate tutti. Avete già qualcosa di pronto?" "Certo!" Disse una ragazza. Era Jennifer, l'amica di Clary. "Tu ti chiami..?" "Jennifer. Jennifer Colfer." "Benissimo, Jennifer. Cosa canti?" "Una canzone scritta da me. Si intitola "boy". L'ho scritta in terza persona, ma mi riguarda in prima." All'inizio non capì perché lo stava dicendo, ma quando mi voltai notai ha affianco a Clary c'era Louis. Cosa diamine ci faceva lì? Jennifer salì sul palco, diede il cd con la base registrata al professore, e iniziò a cantare. "Do you remember what he sayin'? I do, he told you, he never ever heard you." La sua canzone iniziava così, dicendo che lui non l'aveva mai ascoltata veramente. Quando cantava guardava in direzione di Louis. Harry la stava guardando imbambolato, evidentemente non aveva visto Louis. "Harry.." "Shh!" Mi fece lui. Sindrome da bibliotecario, pensai. "Non vedi che sta cantando?" "E tu non vedi a chi sta cantando?!" Dissi io, un po' irritato. Lui si girò di scatto e notò Louis. "E quello cosa diavolo ci fa qui?" "È quello che mi sto chiedendo anche io.." "Look how many times he let you down" - "Forget that boy, forget that boy,
We know that that boy ain't good enough for you" Erano frasi che lei cantò rivolte a Louis. Evidentemente non voleva proprio perdonarlo. All'improvviso vidi che Clary abbracciò Louis come per consolarlo, si stavano anche dicendo qualcosa, ma non riuscì a sentirli, così mi avvicinai. "Louis, tu sei il mio migliore amico. Ma non posso farci niente, ho provato a parlare con lei, ma niente. Lei ha voltato pagina, e dovresti farlo anche tu.." La mia attenzione si era fermata alla parola amico. Anzi, alle parole "mio migliore amico". Era come vivere quell'incubo in maniera reale, come se da me fosse andata dritta da lui. Non ero più il suo migliore amico, e questo mi fece salire una grande gelosia. Successivamente ripresi ad ascoltarli. "Mi dispiace Louis, ma lei ora si sta mostrando per ciò che è davvero. Ed è venuta l'ora che lo faccia anche io." Cosa significava quella frase? All'improvviso i nostri sguardo si incontrarono, Louis se ne andò e Jennifer scese dal palco. "Professore?" Disse Clary. "Si?" "Posso cantare una canzone io? È "Iris" dei Goo Goo Dolls." "Certo, vai pure." Clary salì sul palco, e iniziò a cantare. Conoscevo quella canzone. L'avevamo cantata insieme una volta. "And all I can taste is this moment, and all I can breathe is your life.." Mi guardava negli occhi, e in quell'attimo mi sembrò di rivedere la mia Clary. La ragazza che con cui condividevo tutti i momenti della mia vita, la mia migliore amica.
"And I don't want the world to see me, 'cause I don't think that they'd understand - so che ha tanta paura di rivelare chi è, ma deve farlo o non starà mai bene con se stessa -
When everything's made to be broken, I just want you to know who I am, I just want you to know who I am, I just want you to know who I am." Scese dal palco con le lacrime e mi venne incontro abbracciandomi. "Ma io so chi sei.. - cercai di rassicurarla - e sei la persona più bella che conosca, non mi importa cosa mi hai detto l'altra volta, lo so che eri solo presa da un momento di nervosismo o di rabbia." Le sussurrai. "Mi sei mancato così tanto.." Fu l'unica cosa che riuscì a dirmi. Si staccò da me e successivamente arrivò il turno di ognuno di noi. Quando finì la lezione tornai in camera, non avevo ancora parlato con Clary. All'improvviso mi squillò il telefono, oddio, era lei.
Dopo che ebbi finito di parlare al telefono, sentì che qualcuno bussava. "Chi è?" Chiesi. "Sono io.." Disse con quella voce che avrei riconosciuto tra mille. Aprì la porta e lei mi saltò addosso. "E-ehi" le dissi mentre l'abbracciavo anche io. "Come fai a sapere che abito qui?" Le chiesi. Ci staccammo dall'abbraccio e poi mi rispose. "Forse ti sembrerò un po' pazza, ma sono andata in presidenza e ho frugato tra le cartelle degli alunni. Ho anche provato a chiamati, visto che sono riuscita a prendere il tuo numero, ma era sempre occupato.." Non sapevo cosa dirle e per un momento mi prese il panico. "Ehm..era mia madre, sai, vuole sapere come mi sto trovando.." Per fortuna riuscì a trovare una scusa rapida. "Ah, va bene. Io sono venuta per parlarti di una cosa.." "Dimmi tutto." "Ok, innanzi tutto mi voglio scusare per quello che ti ho detto, io.." "Non ti preoccupare, l'ho già dimenticato." Le dissi. "Oh.. L'altra cosa è che..Dio, non riesco a trovare le parole." "Calma. Siediti." La feci accomodare e dopo iniziò a parlare. "Visto che non ci sono mezzo termini per dirlo, te lo dirò chiaro e tondo: Mi ero convinta che, se un giorno fossi tornato, io non ti avrei più aspettato e tu avresti scontato tutto il dolore che io ho provato. Ma mi sono solamente illusa, perché ti voglio troppo bene. Mi è bastato cantare una canzone con te, per capire che sarò sempre al tuo fianco, perché sei tutto quello di cui io ho davvero bisogno." Non le risposi, le diedi semplicemente un bacio sulla fronte. "Io, io ti dimostrerò che in realtà non sono questa bionda ossigenata che fingo di essere, che dietro la copertina di ragazza facile c'è molto di più." Mi disse. E poi, senza dire un'altra parola, se ne andò.
Il giorno dopo ero in mensa con Harry e Liam. Stavamo parlando del più e del meno quando sentimmo dei ragazzi ridere. Ci girammo e notammo che stavano tutti in cerchio ad osservare qualcosa. Ci avvicinammo anche noi e vedemmo che in realtà quel qualcosa era qualcuno. "Basta! Basta ridere, vigliacchi!" Alzammo lo sguardo e per poco non cadetti all'indietro. Era Clary, senza più capelli mossi e biondi, ma con il suo colore naturale, i capelli lisci e la sua vecchia frangetta. Era la mia Clary. La ragazza che avevo lasciato nel Montana e avevo trovato qui, in California, uguale ma più forte. Insieme a lei c'era anche la sua amica Jennifer. "Ha ragione, non c'è niente da ridere. Le è solo caduto un vassoio, anzi, scommetto che qualche stupido l'ha spinta." Disse Jennifer. "Qualcuno che evidentemente sta bene solo se fa soffrire gli altri." Disse Liam, porgendo una mano alla ragazza che era caduta. Era la ragazza del corso. "Ma quanto siete immaturi? - disse Harry - sembra di stare alle scuole elementari, siete patetici!" Alla fine anch'io dissi la mia. "Ha ragione. E adesso circolare, qui non c'è assolutamente niente da vedere." Quando la gente iniziò ad andare via, aiutammo la ragazza a raccogliere le cose. Dopo andammo tutti vicino a lei è le chiedemmo se stesse bene. "È tutto okay - rispose - grazie mille per avermi difeso, vi devo un favore enorme." "Ma di che! Abbiamo fatto solo quello che dovevano fare." Disse Liam. La ragazza arrossì. "Come ti chiami?" Chiese Clary. "Helena." Rispose. "Hai un bellissimo nome." Disse Liam all'improvviso. "Grazie.." "Bene, Helena, se ti serve qualcosa, conta pure su di noi. Adesso dobbiamo andare, ci vediamo in giro." Disse Clary. "Va bene, grazie mille." Rispose Helena. Prima di andarsene passò vicino a me e mi sussurrò qualcosa all'orecchio. "Sono tornata in me, Niall.." Disse, e poi se ne andò.
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best thing i never had
FanfictionDopo tutto il dolore che aveva provato, Clary, o meglio Ali, aveva cambiato totalmente stile di vita. Finché la persona che ha segnato il suo passato non ritorna, questa volta però, è tutto diverso.