the end.

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Erano ormai passati mesi da quando convivevo con Niall. Tra noi c'era un rapporto normale, da amici, direi. Trattava Brit come se fosse sua figlia. Voglio dire, lo era, ma la piccola pensava ancora che il padre fosse Luke. E non avevo il coraggio di rivelarle la verità. Niall mi aveva capito, o almeno credo, e Luke si faceva sentire ogni tanto, giusto per non deludere Brittany. Tutti continuavamo a mantenere su questa bugia per lei, mica per me. Ed io mi sentivo tremendamente in colpa.

E che dire della mia relazione con Niall? Io ero sicura che tra noi due ci fosse più che una semplice amicizia, ne ero certa. Ma c'era qualcosa che bloccava entrambi. Orgoglio, paura, poteva essere qualsiasi cosa. Qualcosa che nessuno aveva il coraggio di affrontare.

Quel giorno dovetti andare a comprare del latte, visto che a casa era finto. Appena arrivata al supermercato, notai una bambina piangere vicino alla cassa. Era una bambina piccola, più o meno avrà avuto l'età di Brittany.

"Ti prego mamma, comprami la bambola!" "Ma no tesoro, quelle bambole non valgono niente.." Continuava a ripetere la mamma. All'improvviso arrivò il papà. "Tesoro, perché piangi?" "La mamma non vuole comprarmi la bambola." Disse la bambina facendo il muso. "Ma quelle bambine non valgono niente, tesoro mio. Facciamo una cosa: appena finiamo di pagare andiamo in un bel negozio di giocattoli e ti prendi la bambola più bella che trovi! Va bene? Ma queste qui no, sono davvero di pessima qualità." Il viso della bambina si illuminò. "Hai sentito che ha detto papà?" Domandò la madre. Lei fece cenno di si e abbozzò un sorrisetto. "Forza, sbrighiamoci a pagare e corriamo al negozio di giocattoli!" "Sii!" La bambina si mise a ridere e abbracciò i suoi genitori. E improvvisamente capì tutto quanto. Quello era ciò che volevo: una famiglia.

Non chiedevo mica la luna, infondo. Volevo solo essere felice con mia figlia e l'uomo che amavo.

Pagai il latte e corsi subito a casa. Dovevo sbrigarmi, oppure non avrei trovato Niall perché sarebbe già andato a lavorare. Ed io non volevo aspettare un minuto di più. Dopo 10 minuti di auto, finalmente arrivai a casa. Aprì la porta e gridai il suo nome. "Niall!" Nessuna risposta. Andai in cucina. "Niall?" Ancora niente. All'improvviso sentì i passi di qualcuno e mi voltai. "Shh. La bambina sta dormendo. Perché gridi? Hai preso il latte?" Buttai la busta del latte a terra e mi buttai su di lui. Lo baciai con la foga di chi aveva aspettato un sacco di anni prima di rivivere quel momento, e anche se all'inizio sembrò un po' freddo, ricambiò anche lui. Si fermò tutto d'un tratto. "Perché?" Mi chiese. "Io ti amo, Niall. L'ho sempre fatto. Anche quando stavo con Luke, sai? Cercavo solo un modo per scappare dalla verità che non volevo ammettere. Ho fatto male. Ho sbagliato, e non poco. Ma 'sta mattina, mentre stavo al supermercato, ho capito tutto. Ormai è inutile fingere che tra di noi ci sia questo muro..invisibile. È solo un'illusione creata dal nostro orgoglio. Io ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre. Sei stato il mio primo amore, e vorrei più di ogni altra cosa che tu fossi l'ultimo. Quindi, anche se è una cosa strana da dire per una donna, Niall.. Mi vuoi sposare?" Lo sguardo di Niall si fece teso. Non capivo cosa significasse. "P-prima di rispondere, voglio dirti anch'io una cosa." Disse. "Dimmi tutto." Risposi. "Anche io ti ho amato. Ti amo e, molto probabilmente, lo farò per sempre. Anzi, è sicuro. Però io ho sofferto e continuo a soffrire tanto per questa storia. Io voglio che la bambina sappia la verità. Voglio che chiami me papà, non un altro. Voglio essere felice e avere una vera famiglia. Ti prego, solo questo.." Avevo paura, ma quando mai non ne avevo avuta? Però era arrivato il tempo di affrontarla. Di smettere di scappare dai problemi. "Allora?" Mi chiese. "Certamente, Niall. Questo è il minimo. Troveremo il modo ideale per dirglielo insieme, e cercheremo di non farla soffrire, per quanto possibile possa essere." I suoi occhi color cielo brillarono. Successivamente mi baciò. "Certo. Lo voglio." Disse. Ed entrambi ridemmo e piangemmo insieme. Non so esattamente cosa. "Per tutto questo tempo.. - disse Niall - sei stata la cosa migliore che non abbia mai avuto. Ma ora, finalmente, posso dire che sarai mia. Mia moglie!" Sorrise, mi prese in braccio e mi portò in camera da letto. Il resto son dettagli.

DUE ANNI DOPO

Erano passati ormai quasi due anni dal nostro matrimonio. Ci eravamo sposati a Las Vegas, per far sì che il tutto avvenisse il prima possibile. Non potevamo più aspettare. Fu una cosa tanto bella quanto semplice. L'importante era il mio amore per Niall, non il vestito bianco o i fiori.

Eravamo anche riusciti a dire la verità a Brittany. Stranamente, la prese meglio del previsto. Certo, non mi parlò per quasi due settimane, ma dopo riuscì a capire. Ed io ero stra-felice. Ormai tutti i miei vecchi amici avevano messo su famiglia. Liam ed Helena si erano sposati a Venezia, e ci avevano anche invitato al loro matrimonio. Avevano un bambino appena nato, e lo avevano chiamato Giuseppe, in onore del papà di Helena. Zayn e Louis erano sposati e avevano entrambi due figli. Harry si era finalmente ripreso dalla morte di Jennifer e aveva conosciuto una ragazza, Bianca. Era di New York e si erano incontrati durante un viaggio a Dallas. Eravamo tutti felice. Jennifer non era mai più apparsa in nessun sogno. Sono sicura che abbia capito tutto. Lei vuole la nostra felicità, adesso. Avrei tanto avuto bisogno di lei, di potermi confidare con la mia migliore amica. E lo facevo, ogni notte. Lei mi ascolta. Lei vivrà sempre nel mio cuore.

Finalmente posso dirlo davvero, gridarlo al mondo, non è più una bugia: Sono Felice.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2014 ⏰

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