Begings

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I piccoli granelli di polvere svolazzavano davanti agli occhi stanchi di Harry mentre il suo petto si alzava e abbassava velocemente per l'affanno. Era decisamente sfiancante. L'incantesimo legato a quell'oggetto richiedeva un enorme energia come sacrificio per inoltrarsi nei segreti che celava. Questa volta però, sui volti affaticati dei tre avventurieri vi era disegnato un sorriso felice. Dentro di loro pulsava uno strano senso di rivincita e di rivalsa. Si sentivano persi ma vivi. Rimasero in quello stato di trans elettrizzata per un bel po' prima che Ron riuscì ad dar vita a quello che pulsava dentro di loro.

<< Finalmente! Aria ha tirato fuori le unghie ah! doveva dargli un pugno a quel bastardo, non trovate?>>

Harry ed Hermione risero mentre si portavano a sedere sul pavimento come aveva già fatto il rosso.

<< Si Ron, ma ancora mi sa strana la figura di Matt. Non riesco a capirlo è...>>

Hermione si fermò a cercare il giusto termine per definire quel ragazzo.

<< Una serpe>>

terminò per lei Harry ridacchiando. La ragazza gli sorrise prima di asciugarsi la fronte e riprendere a parlare.

<< Potrebbe essere la definizione giusta, Harry. E' talmente incoerente da essere coerente nella sua incoerenza.>>

Ron la guardò con un espressione ebete e confusa prima di rivolgere parola al suo migliore amico.

<< Ma che lingua sta parlando?>>

Harry rise mentre Hermione alzò gli occhi al cielo: Ron sapeva davvero essere dolce, premuroso e divertente quanto stupido a volte. Continuarono a scambiarsi opinioni sugli ultimi fatti visti nei ricordi della loro lontana amica Aria mentre andarono a mangiare qualcosa per poi coricarsi. Il giorno dopo fu come tutti gli altri: inconcludente. Era quasi un mese che vivevano la stessa routine di insuccessi, l'unica cosa che sembrava evolversi era proprio il Diario. Per questo motivo era diventata un abitudine anche quella di rinchiudersi nello studio di Orion Black e perdersi nei ricordi di quella misteriosa ragazza. Per quanto il loro sempre più intenso coinvolgimento emotivo ed energico spaventava Hermione, riusciva anche a darli speranza e allegria, due cose di cui avevano estremamente bisogno. Fu per questo che, dopo un bel respiro, si lasciarono avvolgere di nuovo dall'intensa luce che preannunciava i fili di fumo nero lattiginoso che andava a formare i luoghi ed eventi da visitare. Questa volta toccava al parco del castello. Il sole era più caldo, anche se ancora timido, riusciva comunque a far sciogliere la neve facendo cosi gocciolare le varie piante, statue e panchine del parco. Aria era seduta su una di queste e lanciava dei sassolini nella neve. I'unica compagnia che aveva erano le piccole nuvolette di vapore che si formavano dal suo respiro, ma la cosa non sembrava turbarla,anzi, forse era la solitudine quella che cercava. I tre rimasero a guardarla per un po': i capelli,leggermente più lunghi, erano raccolti in una piccola e frettolosa coda di cavallo, anche la sciarpa era legata molto distrattamente e a mala pena gli copriva il collo. Era cambiata, non tanto nel modo di acconciarsi ma nello sguardo, nel volto. Gli occhi non brillavano più, erano grigi come il cielo invernale che stava lasciando spazio alla primavera, I lineamenti più calcati dalla sofferenza che attanagliava il suo cuore e il suo semplice ma luminoso sorriso era solo un lontano ricordo. Dei passi fecero destare il trio ed Aria. La ragazza si sforzò di addolcire il suo viso quando vide il suo migliore amico avvicinarsi.

<< Sei sparita, di nuovo. >>

disse semplicemente mentre si accomodava vicino a lei.

<< e come al solito mi hai trovato.>>

continuava a lanciare sassolini a caso senza guardare l'amico, che a sua volta guardava davanti a se inespressivo.

<< non è difficile, sei sempre qui.>>

MemoriesWhere stories live. Discover now