36 - La fine dei Creatori

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Colleen's POV

Le loro voci echeggiano nella radura piena di colori.

"Le Apertura delle Porte sono più vicine di quanto osassimo pensare." C'è il gelo nella voce di Kitthash. "La fine comincia ad avvolgerci."

Quando parla, vedo accanto a me Mariangel e Consuelo perdersi con lo sguardo e fissare il vuoto. Sta accadendo: stanno subendo la visione. Nelle loro menti stanno immaginando di fare sesso con Kit. Ma ciononostante, rimangono mute e immobili, mentre Kit le guarda arrossendo.

"Non potevamo predirlo." Conviene Gordon, gli occhi persi in qualcosa davanti a sé. Siamo sempre sotto l'albero grigio, quello in cui, alla sua ombra, Erwood mi ha tirato su il morale.

"Sì che potevamo. Axiokersos ci aveva avvertiti. Gli eserciti arriveranno presto." La voce di Marjoire, seppur triste e oscura, danza divinamente nell'aria.

"Axiokersos. Cosa mai ti puoi aspettare da lui? Sì, ci aveva avvertiti, ma centinaia di anni fa."

"Linguaggio. Cerca di non parlare così nei confronti del peccatore più grande al mondo." Vectis rimprovera Gordon, che rimane allibito.

Noi ragazzi li ascoltiamo mentre parlano di queste lobote Aperture. Mi ero completamente dimenticata di questo aggettivo che usano i Figli. Dusnatt ha smesso di fissare il sangue nitente delle cascate e dei fiumi, e ora siamo tutti incollati ai volti di Marge, Vectis, Gordon, Kit e Hahasiah, un angelo sulla ventina con i capelli e gli occhi scuri. Veste di un semplice velo che gli copre il suo sesso e il petto scolpito e gonfio brilla sotto le spirali nuvolose che rilasciano raggi di luce.

Mariangel e Consuelo stanno continuando a viaggiare con le menti nell'organo di Kitthash Bael Hrogo. Mi chiedo a che punto siano arrivate. I miei amici iniziano a guardarle con uno sguardo preoccupato. Marge, Vectis e Gordon sembrano del tutto persi nella loro importantissima conversazione.

"Mi chiedevo solo quanti equinozi dobbiamo aspettare, prima che avvenga." Gordon si stringe nella spalle, gli occhi multicolore che saettano da tutte le parti.

"Forse un equinozio, o due, o tre, o quattro... non so. Da millenni stiamo aspettando questo gelo, e ora è giunto il momento. È questione di pochi anni."

"E il piano non sta funzionando a dovere. Ci sono troppi pochi Nephilim, qui. Non ne abbiamo salvati a sufficienza." Puntualizza Gordon, fissando la Salvatrice di Demoni.

"Le tenebre e il fuoco stanno arrivando. Il dolore e la pazzia faranno parte integrante di noi. Il mondo diventerà cenere dinnanzi gli elementi delle Aperture."

Lascio che i demoni e gli angeli si scambino le loro astruse frasi. Non sto capendo nulla di quello che stanno dicendo. Le loro bocche si muovono e le loro mani gesticolano, come se facessero parte di un'orchestra.

Cerco dal disordine e dalla confusione di tutto questo di tirare fuori la semplicità, ma non ci riesco.

Sono curiosa. Io ho due piccole particolarità: non sono vergine e sono curiosa. Eppure... la curiosità di conoscere le cose è stata data agli uomini come una punizione, e mi chiedo se le risposte mi faranno male.

Io amo me stessa per la mia voglia di sapere, e amo coloro che condividono questa grande dote. Un giorno mia madre mi disse qualcosa che, allora, non afferrai: se invece che dalla paura ci lasciassimo prendere dalla curiosità, morire sarebbe soltanto un modo per soddisfarla.

"Potete rendere partecipi anche noi? Cosa siete andati a fare nel..."

Ma mi blocco, le parole che si incagliano in gola.

Il cadavere di mio padre giace ai miei piedi, gli occhi arrossati e il sangue che incornicia i suoi lineamenti.

È solo uno Specchio, dico a me stessa. Stai tranquilla. È un gioco di riflessi.

La sagoma di mio padre è distesa proprio davanti a me, i capelli neri e lunghi e umidi, e i suoi occhi color ambra mi fissano, e si disperdono dolcemente nel colore dei miei, come se lui fosse vivo e avesse voglia di dirmi qualcosa.

Quando cerco di cogliere più particolari del suo volto, il corpo esplode in un fumo di cenere nerastra.

Tutti mi stanno scrutando con aria stordita, locupletando la mia paura.

E cavolo, questa maledetta paura: animo sempre la paura di cose inesistenti, che sembrano spine e sono soltanto piume in agguato dietro i muri.

"Ho visto un altro Specchio. Non c'è niente di cui preoccuparsi." Il suono che esce dalla mia bocca sembra quasi un fonema, il timbro della mia voce più che algido. Mi meraviglio della calma nella mia voce.

Dopo un abbraccio e un bacio sulla guancia da parte di Erwood, Marjoire mi risponde, sorridendomi. E io so che quel sorriso è dovuto alla mia forza dinnanzi lo Specchio di mio padre.

Ogni domenica, Colleen, ogni domenica che passerai qui dovrai vedere le persone a te care senza vita.

"Colleen, siamo andati a Nord per mostrarci dinnanzi i nostri fratelli. Non vogliamo, ovviamente, che sospettino delle nostre fughe. Inoltre, abbiamo potuto ricevere alcune informazioni sulle Aperture delle Porte."

Le Aperture delle Porte. Questo nome mi trottola nella mente, stuzzicandomi delicatamente i più remoti angoli della coscienza.

Mariangel e Consuelo sono finalmente ritornate coscienti. Sono rosse e fissano Kit con aria sognante.

"Ne state parlando molto, noto, di queste Aperture. In cosa consistono?" Chiede il falso giapponese, scrutando le due ragazze per un attimo, la pelle color caffellatte che fa risaltare tutto di lui.

Marjoire gli regala un enorme sorriso, un'ombra di divertimento sulla labbra carnose. "Le Aperture delle Porte sono nientemeno che la fine degli angeli e dei demoni. La fine di Dio e di Satana."

A Clash of Wings (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora