39 - Profondo nero

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Molto bene.

Mi trovo nei Giardini dell'Eden, il luogo dove Dio creò Adamo ed Eva, la prima coppia umana, e tutti gli altri esseri viventi. O meglio, non proprio qui. Kitthash ci ha spiegato che in origine i Giardini dell'Eden si trovavano nell'attuale regione della Mesopotamia, e che col passare del tempo affondarono nelle terre e nelle acque di mari e fiumi, e per questo Dio spostò parte del Paradiso terrestre qui, nel Purgatorio, in regalo a Axiokersos.

Quindi, seguendo la spiegazione di Kit, Adamo ed Eva sono stati creati in quella che ora è la Mesopotamia, e non qui. Però questo è parte del posto in cui sono stati creati.

Okay, non ci sto capendo nulla nemmeno io. Kit sembra spiegare le cose soltanto una volta, cosa che ci fa scervellare tutti quanti, perfino Dusnatt.

Una cosa è certa: ci troviamo nei Giardini dell'Eden.

"Eden, dopotutto, è una parola sumera che significa pianura." Aggiunge Kitthash con l'inconfondibile accenno di un sorriso.

I miei amici lo stanno fissando con un'aria sconcertata. Danielius e Consuelo sapevano già cosa erano i Giardini, visto che è stato un argomento che hanno studiato e, comunque, che hanno saputo dai loro genitori. Mariangel, Erwood e Dusnatt invece si sono dovuti fatti raccontare antiche storie scritte sulla Bibbia e storie universali da Kit, che comunque è stato preciso e coinciso su questo. Harley e Nolan, invece, ci guardano e ci ascoltano ridendo fra loro, sghignazzando ad ogni nostra espressione. Il sorriso di Harley è stucchevole come la melassa. La sua lunga treccia castana le cade dolcemente sul seno, mentre i lunghi capelli scuri di Nolan sembrano irradiare pura luce.

Si tengono per mano, e sono felici, sorridenti. Una parola delicata, uno sguardo gentile, un sorriso bonario possono plasmare meraviglie e compiere miracoli, qui dentro.

Sembrano degli angeli, dei musicisti del silenzio di Dio, sebbene siano dei Nephilim.

Dusnatt sembra l'unico non guardare di sottecchi ogni tanto Kit: tutti gli altri lo guardano con uno sguardo di pura confusione e malvagità. Il libro della libreria nel Golden Globe è rimasto impresso nelle nostre menti, e lo rimarrà finché non scopriremo chi o cosa è stato a modificare l'introduzione.

Ovvero mai.

Mariangel e Consuelo a volte lo guardano con aria sognante e pensierosa, rosse in volto. È ovvio che anche loro sono rimaste shockate dalla violenza che hanno subito nel cervello. Non ne hanno ancora parlato, né con me né con Erwood né con nessun altro. Sono perse nel loro mondo, sebbene stiano ascoltando i discorsi sui Giardini molto attentamente.

E mentre colgo con lo sguardo uno stormo di corvi a quattro ali sopra di me, Kit fiata, e io so che è rivolto a noi ragazze.

"Quando arriveremo al lago, gradirei scambiare qualche parola con voi signorine."

Il rossore sulle guance di Mary e Consuelo cresce di colpo, e i loro occhi azzurri e verdi e bianchi si perdono nell'immensità della foresta. Io, invece, rimango calma, cosa assai inquietante vista la situazione.

Er, Dus e Dan si accigliano alle parole di colui-che-ha-osato-sfidare-Lucifero-prima-di-tutti, e rimangono anche loro per un momento allibiti.

Il giorno in cui la confusione cesserà di regnare in questo posto sarà anche il giorno in cui le morti di personaggi importanti spariranno dalla carta dei libri.

Poi proseguiamo tutti insieme, stranamente in silenzio. Gli unici suoni sono quelli delle risate di Harley e Nolan dietro di noi e degli animali universali e del fruscio del vento qui intorno, e anche delle cascate di sangue in lontananza. I suoni dei nostri passi, invece, sembrano essere rimpiazzati da un silenzio disumano. Be', qui tutto è disumano, no?

A Clash of Wings (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora