41 - La paura veste l'ignoto

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Colleen's POV

Il blu mi riempie i polmoni.

Le mani di Kitthash sembrano essere sparite, ma il mio corpo continua a sprofondare giù, come se fosse attratto da qualcosa, come se un gigante avesse tolto un enorme tappo sul fondo del lago, e la mia mente si colora dello stesso colore dell'acqua.

Oscurità e oscurità, ecco cosa vedono i miei occhi. Sotto di me c'è solo un abisso di tenebre, e quando guardi a lungo nell'abbisso, lui ti guarda dentro, sguainando spade di puro gelo.

Non sono spaventata: nelle mie vene non c'è minima traccia di panico. Sono solo curiosa, perché si è sempre affascinati dal vuoto. Più è fondo, più è buio, più esso ti attrae: un misterioso richiamo d'amore, per così dire.

Quando guardo su, in cerca delle mani di Kit e della luce del Purgatorio, però, trovo solo altra oscurità, che inghotte tutti i miei sensi, per lasciarmi in uno stato di trance per un manciata di secondi. Poi, quando me li restituisce, vedo bianco, e non un bianco qualsiasi: il bianco della neve.

Quando mi chiedo cosa stia guardando, un'ondata di gielo mi perfora ogni centimetro di pelle. I miei vestiti sono spariti, e i miei capezzoli si irrigidiscono all'istante.

Il bianco comincia stranamente a dissolversi, e varie forme prendono posto davanti a me: una montagna, un lago di fiamme nere e un uomo nudo.

Mi ci vogliono parecchi secondi per riacquisire completamente la vista. Mi bruciano gli angoli degli occhi come se avessi appena finito di passare una serata con Erwood a base di grinder e filtri.

Prima che possa fare qualunque cosa, l'uomo si avvicina. Ha la testa calva, e gli occhi del tutto neri, senza bianco e senza pupilla. Il suo sorriso mi fa rabbrividire ancora di più.

"Colleen Hardy." Sussurra lui prendendomi la mano così delicatamente che non la sento nemmeno. "Finalmente ti hanno mandata da me."

Con quel poco di dignità che mi è rimasta, mi copro il seno con il braccio libero e cerco di chiudere le gambe il più possibile, anche se l'uomo sembra non essere interessato per nulla alle mie parti intime. Dietro di lui un cratere nel ghiaccio erutta fiamme nere come la pece, e alla sua sinistra una montagna grigiastra si innalza per migliaia di metri, e quando la metto a fuoco per bene, spalanco gli occhi così tanto che l'uomo ride: la montagna è fatta di cadaveri grigi come la polvere.

"Il Cumulo degli Innocenti." Sussurra ancora l'essere davanti a me, rispondendo alla mia domanda inespressa. Quando lo riguardo, scopro che nella mano libera tiene un calice.

"Dove... dove sono?" Chiedo calma, cercando di ignorare la montagna di cadaveri. "Chi sei tu?"

"Chi sono, chiedi?" Ha gli occhi spietati di chi si sente amato sopra ogni cosa. Non so come faccia a saperlo, ma lo so e basta. "Sono colui che potrebbe scoparti da un momento all'altro."

Un senso di incredulità mi immerge totalemente, come se fossi di nuovo cascata nel lago.

Ma chi cavolo è questo?

Sorride ancora di più, come se avesse letto il mio pensiero. Cosa di cui non mi stupirei tanto.

Quando vede che non apro bocca, continua. "In realtà, io non esisto. Sono solo uno Specchio."

Buffo, come tiene la testa. La tiene piegata di lato, come un bambino di fronte un giocattolo rotto.

Una cascata di ghiaccio si riversa su di me quando il suo viso si avvicina al mio, e la sua lingua sfiora le mie labbra. La mia mano si stacca involontariamente dal seno, ma lui non osa toccarmi se non con la lingua.

Chiudo gli occhi, più sorpresa che mai, mentre la mia pelle si riscalda con il suo bacio, e poi sono di nuovo dentro l'acqua... e stavolta risalgo... verso la luce... verso le mani di Kit... con i vestiti addosso...

Le mani di Kitthash Bael Rhogo mi afferrano di colpo e mi tirano su, mentre scruto per un'ultima volta le profonde tenebre di questo lago.

Sono calma. Non sono spaventata. Sono solo curiosa.

I miei amici mi stanno guardando con uno sguardo di puro terrore, un terrore che accolgo con uno sguardo di domanda. Gli alberi dietro di loro sembrano distanti centinaia di metri, e per un momento colgo un guizzo di rosso negli occhi di Kit.

"Cosa mi hai appena fatto?" Gli chiedo, fissando i suoi capelli dello stesso colore delle fiamme.

"Ti ho immersa nella Riva delle Paure Nascoste, Colleen. Il lago ti ha appena mostrato la tua più grande paura."

A Clash of Wings (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora