29 - A Nord

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Lo shock del film mentale che ho appena avuto mi scuote violentemente, trascinandomi in un buio dove mai la luce potrà arrivare. Non può essere successo per davvero. Non posso averlo veramente immaginato. Io ho sentito... ho sentito il suo organo tra le mie mani, il suo sangue e il suo calore riempirmi la bocca esplodendomi in gola in sapori divini e celestiali e magici...

"Ti vedo pensierosa. Molto pensierosa, Colleen Hardy."

La sua voce mi fa sobbalzare. Gemo e lo guardo diritto negli occhi, e so che anche a trecento metri si potrebbe vedere lo sconcerto sul mio volto, una maschera che in questi giorni si presenta molto spesso, trascurando la vera me.

"Stai bene? Sembra che abbia appena avuto un incubo." conviene Gordon alzandosi e incamminandosi verso di me, un accenno di preoccupazione dipinto sul volto.

Cosa mi sta succedendo? È stato un sogno? È stata realtà? No... non è potuta essere realtà. Kit ha i pantaloni a posto, il mio organo non è bagnato, e non mi batte il cuore come prima, sebbene i miei polmoni si abbassino e si alzino ferocemente in cerca di aria. È come se volessero uscire e volare tra le nuvole, inumidirsi tra il vapore magico, mischiarsi tra la folla di Hardblood.

"Hai avuto un calo, Colleen Hardy? Sei pallida." Continua Kit studiandomi pesantemente. Ora il suo sguardo è come un pugnale. Ma, e non me lo sto inventando, una sfumatura rossastra è presente sulle sue guance.

Le parole non vogliono saperne di uscire. Ho la bocca impastata. Sembra che mi sia appena svegliata, eppure sono sveglia già da ore.

Una sensazione di terrore mi attraversa tutta quando un pensiero duro da accettare e doloroso come una spada al cuore mi riempie la testa.

Sono pazza. Sono uscita fuori di testa. Sono malata. La magia di questo posto mi ha infettato. Sono una creatura senza via di fuga. Sono un essere incatenato all'incontrovertibile verità. Sono pazza. Sono pazza. Sono pazza.

Smettila! Datti una calmata!

La vocina dentro di me sembra anche prendermi a schiaffi e buttarmi addosso acqua gelata. Forse è proprio quello di cui avrei bisogno: un bagno congelato. Non importa dove, basta che i miei muscoli si riprendano. Docce di sangue, di dolore, di qualche liquido universale... Andrebbe tutto bene, se congelato.

"Colleen, incamminiamoci verso est. Kit, credo sia rimasta un po' shockata da tutto questo...."

"Shockata dopo mezz'ora che ci siamo messi a sedere? Lo shock non è una cosa improvvisa, Gordon? Tu sei l'esperto di emozioni, qua. Io non ne so niente, come ben sai." Puntualizza freddo come una montagna innevata colui-che-ha-sfidato-Lucifero-prima-di-tutti.

"Lo so. So che sei un essere che non prova niente. So molte cose su di te. Ma credo che... che in questa mezz'ora Colleen abbia pensato ed elaborato tutto quello che ha visto e quindi ha paragonato..."

"Gordon, quando si è pietrificata di colpo ha guardato a me. Come se io fossi l'artefice delle sue emozioni. L'ho vista fissarmi con occhi colmi di terrore e di domande..."

"Ragazzi, sto benissimo" Intervengo alzando la voce e alzandomi, reggendomi sul braccio possente di Gordon. I due Demoni si fissano l'uno con l'altro per una manciata di secondi prima di spostare lo sguardo su di me, gli occhi loro come due fuochi ardenti.

"Colleen, hai assunto droghe umane nelle passate dodici ore?" Mi chiede di scatto Gordon, tastandomi il petto con cautela.

"Droghe? N...no! Come avrei potuto? Non è mica un atto impuro, qui? Non potrei mai assumere d-droghe nel Purgatorio!"

A Clash of Wings (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora