Capitolo 12

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  La rappresentazione teatrale durò molto, ma mi piacque tantissimo. Gli attori erano straordinari e riuscii a capire quasi l'ottanta percento delle battute. A fine spettacolo, tutto il pubblico si alzò in piedi e scoppiò in un applauso.
  -Ti sei divertita?- mi chiese zio Wilhelm sorridente.
  -Sì, non ho mai avuto dei posti così belli. Per la prima volta sono riuscita a vedere la faccia degli attori.
  Zio Wilhelm scoppiò a ridere e ci avviammo fuori dalla sala. Mi guidò attraverso i corridoi del teatro e arrivammo a una porta socchiusa. Non appena entrammo, notai che c'erano molti vampiri che parlavano in tantissime lingue diverse. Sembravano tutti nobili e degustavano del sangue dai loro calici di cristallo.
  -I tuoi genitori devono tornare al castello. Non tutti i vampiri qui presenti la pensano come te riguardo ai mezzosangue.- sussurrò mio zio all'orecchio.
  Salutammo i miei genitori e iniziammo a girare in quella sala, parlando con diversi vampiri. Conobbi i sovrani del clan spagnolo, del clan magrebino, del clan svedese e del clan inglese. Erano tutti immensamente felici che dopo secoli di battaglie, il clan Vidrean e il clan Lovinescu avrebbero finalmente trovato la pace grazie al matrimonio tra me e Stefan.
  -Dov'è il vostro promesso sposo?- mi chiese la regina Youssra Muhammad, sovrana del clan magrebino.
  Iniziai a cercarlo e lo vidi circondato da tante donne, tutte bellissime. Come dovevo aspettarmi, era stato assediato non appena era entrato nella stanza, ma quella volta provai una punta di gelosia, soprattutto perché la rossa che avevo visto alla serata di gala era di nuovo presente e gli stava appiccicata come una patella allo scoglio. Si poteva vedere benissimo anche da quella distanza che tra quei due c'era intesa e la cosa mi irritò parecchio, senza che ne sapessi il motivo.
  Strinsi il ventaglio di mia madre molto forte, ma cercai di darmi un contegno.
  -Come al solito è assediato dalle signorine.- risposi facendo ridere Youssra e Amine, suo marito.
  -Non abbiate timore, l'avete conquistato e nessuna riuscirà a portarvelo via.- affermò Youssra, facendomi l'occhiolino.
  -Si vede da come vi guarda che è molto preso di voi. Non avevo mai visto Stefan Lovinescu con uno sguardo del genere e mai avrei creduto di vederlo.- affermò Amine ridacchiando.
  -Non dovete preoccuparvi che qualcuno ve lo porti via.- ripeté lei.
  Davvero mi guardava come se fosse preso da me? Il suo sguardo era sincero oppure era tutta una finzione, esattamente come il nostro comportamento da "fidanzatini innamorati" che tenevamo in pubblico?
  -Ho sentito dire che sapete suonare il piano molto bene.- disse Amine, sorseggiando del sangue.
  -Come fate a saperlo?- domandai sorpresa.
  -Vostro zio non fa altro che continuare a ripeterlo a tutti da quando siete entrati e afferma anche che siete anche una discreta cantante.- rispose Amine ridacchiando.
  -Potete suonare per noi? Sarebbe un onore, vi prego.- mi domandò Youssra e non seppi resistere al suo sguardo.
  Era una bellissima donna, con occhi verdi, pelle olivastra e capelli neri. Era molto dolce e mi era piaciuta fin da subito. Suo marito aveva gli occhi neri, pelle olivastra e capelli neri e anche lui era molto bello. Sarebbero stati degli ottimi alleati in futuro, anche perché erano gli unici che avevano mostrato un reale interesse nei miei confronti.
  Andai al pianoforte a coda nero con tasti d'avorio. Guardai i tasti per istanti che parvero interminabili e iniziai a suonare "Sonata al chiaro di luna", una delle poche canzoni che conoscevo. Non appena avevo iniziato a suonare, tutti i presenti avevano smesso di chiacchierare e si erano girati ad ascoltarmi. Dovevo restare calma e non farmi prendere dal panico, altrimenti avrei iniziato a fare errori e non volevo fare una figuraccia davanti a tutti quei sovrani e nobili, ma soprattutto davanti a Stefan. Mi lasciai trasportare da quelle dolci note e suonai a occhi chiusi, fingendo di essere a casa di mio zio e non a una serata con dei nobili vampiri.
  Suonai l'ultima nota e tutti mi fecero un caloroso applauso. Anche quella era andata. Arrivati al castello, avrei ucciso zio Wilhelm per aver detto a tutti che sapevo suonare e cantare.
  -Sei stata meravigliosa.- disse Stefan avvicinandosi al piano e sedendosi accanto a me.
  Iniziai a suonare "Per Elisa" di Beethoven e Stefan cominciò a suonare con me. Non pensavo che Stefan fosse capace a suonare il piano, ma fu piuttosto divertente e presto si trasformò in una competizione. Ci rubavamo i tasti da suonare a vicenda, senza però perdere il ritmo e senza sbagliare una nota e alla fine tutti ridacchiavano divertiti da quella scena. Non appena finimmo, scoppiarono nuovamente in un applauso.
  -Mi hai rubato gli accordi.- lo accusai ridendo.
  -Eri tu che rubavi gli accordi a me, ladruncola.
  Ci ritrovammo a ridacchiare come due ragazzini, ma non appena vedemmo che gli altri ci stavano osservando, molti con sguardi di tenerezza, ci ricomponemmo.
  -Sei stata molto brava, principessa.- si complimentò con me, cercando di restare serio.
  -Anche tu non sei andato male, principe.
  Mi sorrise e mi alzai per raggiungere mio zio, ma notai che non appena mi ero allontanata, quella rossa appiccicosa era andata da lui e non smise un attimo di adularlo e lodarlo. E sembrava che la cosa lo gratificasse moltissimo. La rossa disse qualcosa che non riuscii a sentire e Stefan scoppiò a ridere.
  -Potreste farci l'onore di allietarci con una canzone?- mi incalzò di nuovo Youssra.
  Mi guardai in giro un po' impacciata e mio zio mi guardò incoraggiante. La cosa che mi convinse a cantare però, fu la rossa che faceva la civettuola e suonava qualche pezzo con Stefan. Le avrei fatto vedere io... cosa? Che cosa dovevo farle vedere? Ero veramente gelosa come avevo creduto?
  Scossi la testa e ritornai in me.
  -Accetterei molto volentieri, ma avrei bisogno di qualcuno che mi accompagni al piano.
  -Vi accompagno io.- si propose mio zio avvicinandosi al piano.
  Stefan e la rossa si alzarono e mio zio sedette al piano iniziando a suonare "I dreamed a dream" del musical "Les misérables", un musical che mi era piaciuto davvero tanto. Stefan mi guardava incuriosito, poiché non mi aveva mai sentita cantare. Probabilmente pensava che fossi stonata ed era pronto a godersi la scena, ma quando iniziai rimase sorpreso.
  Mio zio continuò a suonare con un sorriso stampato sul viso e intuii che stavo andando bene. Nessuno emetteva un fiato e mi osservavano mentre continuavo a cantare. In quel momento mi sentii raggiante come non mai. Cantare era sempre stato il mio sogno e solo grazie alle lezioni di zio Wilhelm e alle sue povere orecchie torturate, ero riuscita a diventare abbastanza brava.
  Quando cantai la strofa "And they turn your dream to shame", quella più difficile a mio parere, Stefan restò a bocca aperta. Terminata la canzone, tutti i presenti iniziarono ad applaudirmi con foga.
  -Siete stata bravissima! Allora vostro zio non aveva esagerato a lodarvi.- si complimentò Amine entusiasta, avvicinandosi con la moglie.
  -Anche io sono rimasta piacevolmente sorpresa. Temevo che non sarei riuscita ad azzeccare le note più alte.- risposi sorridendo timidamente.
  -Non mi avevi detto di essere così brava, principessa.- disse Stefan avvicinandosi.
  L'avevo colpito veramente tanto e non stava prestando la minima attenzione alla rossa, cosa che le fece formare un'espressione interdetta e infastidita sul volto. Sorrisi compiaciuta.
  -Non lo credevo nemmeno io.- risposi sorridendo teneramente a Stefan.

The Bloody and Dark PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora