Capitolo 3

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  -Quindi... questi sono i tuoi.- affermai un po' intimorita e meravigliata, mentre mio zio mi mostrava i suoi canini, affascinanti e spaventosi al tempo stesso.
  -Ai ragazzi spuntano tra i dodici e i quattordici anni, alle ragazze qualche anno dopo, verso i sedici e diciotto, ma non pensavo che a te non fossero ancora spuntati!
  Se alle ragazze spuntavano verso i diciotto anni, io ero decisamente in ritardo coi tempi. Ero sempre stata un po' lenta, ma tre anni di ritardo mi sembravano eccessivi!
  -Prima di questo periodo non hai mai provato sete?- mi chiese pensieroso e io scossi la testa con decisione
  -Mmh... proverò a fare qualche ricerca, ma nel frattempo non diventare ansiosa, chiaro? Spunteranno anche a te. Sei un vampiro purosangue e nobile, quindi non devi preoccuparti.
  Da quel momento in poi mi toccai i canini con la lingua per tutta la durata della serata.
  -Ah, quasi dimenticavo! Ho una cosa per te.- affermò mio zio, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni una foto dall'aria piuttosto vecchia.
  Me la porse e quando la vidi restai senza parole. Nella foto c'erano due uomini e due donne, presumibilmente due coppie. Una coppia aveva un bambino di due anni in mezzo a loro, mentre l'altra teneva in braccio... me. Ero ancora in fasce e dormivo serenamente tra le braccia di mia madre che... era identica a me!
  Non fosse stato per i capelli biondo chiarissimo, quasi bianchi, saremmo state due gocce d'acqua, o quasi. Avevo ereditato molto anche da mio padre, come la fronte, le labbra carnose e lo sguardo gelido e compiaciuto, ma gli occhi grigi e i capelli neri no.
  -Questi sono i tuoi genitori, il giorno della tua nascita.- disse zio Wilhelm, accarezzando la foto della sorella.
  Capii che gli mancava veramente tanto e non riuscii a non mettergli una mano sulla spalla nel tentativo di consolarlo. Posò una mano sulla mia e cercò di sorridermi, ma gli venne una smorfia strana che mi fece quasi ridere e l'avrei fatto se non fosse stata una situazione tanto nostalgica e malinconica.
  -Serena, ti parlo come se fossi mia figlia. Se potessi prendere il tuo posto e liberarti dall'onere e onore di guidare i clan lo farei, ma io faccio parte solo del clan Von Ziegler e il clan Vidrean non mi accetterebbe mai come suo sovrano. Tu sei l'unione di due clan di vampiri molto potenti e sta a te regnare su di loro.
  -Grazie, zio. Tutto questo significa molto per me.
  -Tua madre mi disse di proteggerti e guidarti fino alla fine della mia esistenza e, per onorare la memoria di mia sorella, lo farò. Ero il suo braccio destro, sai?- mi raccontò, cercando di smorzare la tensione che in quel momento si era creata e in quel momento capii che dovevo almeno provarci.
  -Quand'è che iniziamo?- chiesi e lui mi sembrò piacevolmente sorpreso.
  -Domani pomeriggio, nel mio appartamento.
  Dopo che salutammo zio Wilhelm, i miei genitori divennero stranamente taciturni e pensierosi. Provai a rompere il silenzio imbarazzante con qualche chiacchiera, ma senza successo. Così decisi di prenderli di petto.
  -Ma che cosa vi prende? È da quando zio Wilhelm se n'è andato che siete silenziosi e avete una faccia da funerale.
  Mia madre e mio padre si guardarono e notai che nel loro sguardo c'era tristezza.
  -Niente. Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato, ma non siamo pronti lo stesso.- ammise mia madre.
  -Non me ne sto andando e non vi sto nemmeno dicendo addio. Non è che se deciderò di diventare principessa, vi butterò via come stracci vecchi. Voi mi avete amata e cresciuta. Mi avete accudita come se fossi vostra e io vi considero in tutto e per tutto i miei genitori. Mi sento molto fortunata ad avere avuto voi come genitori.
  Ai miei genitori vennero gli occhi lucidi e mi abbracciarono con foga.
  -Sei diventata una splendida donna. Siamo fieri di averti avuto come figlia e lo sarai per l'eternità.- disse mio padre, cercando di non singhiozzare.
  Restammo abbracciati per un tempo che parve interminabile, ma mi godetti ogni attimo di quel caloroso e amorevole abbraccio. Quando ci staccammo, i miei genitori erano più tranquilli e mi sorrisero dolcemente.
  -C'è una cosa che vorrei sapere. Come mai Astrid e Marius mi hanno dato a voi?- chiesi chiamando volontariamente i miei genitori naturali col loro nome, per non ferirli.
  -Io vivevo non molto distante dal castello austriaco dei Von Ziegler. Devi sapere, che noi mezzosangue, figli dell'unione di vampiri e umani, siamo sempre stati trattati come dei reietti, degli emarginati, e la regina Astrid Von Ziegler è stata la prima a voler stringere un vero e proprio rapporto con i suoi sudditi mezzosangue. Riuscì a farmi avere un lavoro a palazzo.- iniziò a raccontare mio padre.

The Bloody and Dark PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora