Capitolo 17

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  -Noto con piacere che hai finalmente imparato a cavalcare come si deve.- disse Stefan affiancandomi col suo stallone.
  -Non credevo che sarei mai riuscita a imparare e invece ti ho persino battuto!
  Dato che ero migliorata molto, Stefan aveva proposto di fare un'amichevole gara e l'avevo stracciato. Ero contenta di aver finalmente imparato a cavalcare e dovetti ammettere che mi piaceva parecchio.
  Quasi ogni giorno, dopo la prima lezione di equitazione che Stefan mi aveva dato, eravamo tornati al maneggio. Con quelle numerose lezioni e con l'aiuto di Stefan, era praticamente impossibile che non avessi imparato a cavalcare.
  -Domani ti batterò. Oggi hai solo avuto fortuna.- ribatté sorridendo.
  -Domani sono a Vienna, il Consiglio Von Ziegler-Vidrean ha chiesto di riunirsi.- risposi un poco dispiaciuta.
  -Allora aspetterò il tuo ritorno.
  Era passato quasi un mese da quando Stefan mi aveva dato l'anello di sua madre e da allora non me l'ero più tolto. Le discussioni tra noi due erano diminuite drasticamente, compresi i lanci di cuscini e oggetti innocui, e ci accorgemmo di trovarci d'accordo su moltissimi argomenti. Insieme avremmo rivoluzionato il nostro regno, che sembrava essersi ibernato nel Medioevo. Stefan si era persino convinto che dare diritti ai mezzosangue fosse giusto!
  Il giorno dopo partii con zio Wilhelm e andammo a Vienna. Fino a quel momento non avevo mai incontrato il Consiglio Von Ziegler-Vidrean, se non alle feste o ai ricevimenti, ma ero piuttosto tranquilla perché sapevo che non ci sarebbe stato Lucian Lovinescu e quindi non ci sarebbero stati problemi.
  Arrivati al castello Von Ziegler a Vienna, indossai un vestito scarlatto abbinato al ventaglio di mia madre e mi preparai a incontrare il Consiglio, ma Erica e Renzo chiesero di avere un colloquio con me immediatamente. Non avevo idea di cosa fosse successo, ma se mi avevano seguito fino a Vienna, dovevano aver scoperto qualcosa di grosso.
  Io e zio Wilhelm arrivammo allo studio di mia madre, allontanai la guardia e chiesi loro cosa fosse successo.
  -Abbiamo condotto le indagini come ci avevi ordinato- iniziò Renzo. -e abbiamo scoperto che le voci erano fondate. Ionut aveva davvero intenzione di ucciderti.
  -Fondate è un parolone. Diciamo che questa voce era sulla bocca di tutti già da parecchio, ma non ci sono prove certe.- lo corresse Erica.
  Quella notizia non mi sorprese più di tanto. L'avevo immaginato, ma nella mia testa iniziarono a formarsi tantissimi pensieri e sperai con tutto il cuore che...
  -E Stefan non era coinvolto, questo è certo.- aggiunse Erica.
  Tirai un lungo sospiro di sollievo. Mi ero troppo affezionata a lui e non immaginavo come avrei reagito sapendo che tutto il nostro rapporto era solo una grossa e mastodontica bugia.
  -Però non sappiamo chi diavolo sia quest'uomo misterioso col quale si è accordato Ionut. Potrebbe essere chiunque.- concluse Renzo.
  -Io punto su Lucian. È l'unico che abbia mostrato a tutti quanto odi te e il clan Vidrean ed è anche l'unico che avrebbe dei buoni motivi per farlo.- affermò Erica.
  Zio Wilhelm rifletté per qualche istante, passeggiando per lo studio e si bloccò per guardarci tutti e tre.
  -Dopotutto l'hai messo in ridicolo più volte alle riunioni del Consiglio e gli hai dimostrato di non essere così debole come crede. Potrebbe essere, ma ciò non sta a indicare che sia veramente lui.
  -Voglio valutare ogni ipotesi. Eravamo tutti a conoscenza già da tempo del fatto che Lucian mi odia morte, nel senso letterale del termine, ma non voglio dare per scontato che sia proprio lui il complice di Ionut.- affermai con decisione.
  -E' il fratello di Ionut, mi pare piuttosto scontato che fosse lui.- obiettò Renzo.
  -Non facciamoci prendere da sospetti vaghi e infondati. Potrebbe essere, ma non bisogna dare nulla per scontato. È soltanto una voce che spero sia infondata.- ribatté zio Wilhelm.
  -Provate ad avere informazioni su Lucian. Vi ringrazio per ciò che state facendo per me.- dissi sorridendo ai miei amici.
  -Per te questo e altro.- rispose Renzo sorridendomi.
  Feci preparare due camere per loro e si congedarono.
  -Ora dobbiamo proprio andare alla riunione del Consiglio. Ci stanno aspettando già da parecchio.-disse mio zio.
  -Che cosa vorranno? È successo qualcosa di cui non sono a conoscenza?- gli chiesi non appena fummo soli.
  -Non ne ho idea, ma dobbiamo proprio iniziare ad avviarci.- rispose zio Wilhelm.
  Ci dirigemmo verso la sala delle udienze e quando giungemmo, tutti quanti si zittirono e mi guardarono leggermente intimoriti. Probabilmente anche loro, come tutti gli altri, mi avevano sottovalutata, ma da quando c'era stato il processo di Alin Vidrean dovevano essersi ricreduti.
  Sognavo ancora quel processo e ormai era diventato un incubo ricorrente. Sapevo che quando mi sarei addormentata, avrei sognato nuovamente quel gesto che ero stata obbligata a compiere, a meno che non avessi fatto dei sogni premonitori. Lo sognavo tutte le notti, ma quando avevo dormito con Stefan la notte di Halloween, non l'avevo fatto. Possibile che la sua vicinanza mi tranquillizzasse al punto da influenzare il mio subconscio?
  -Scusate per il ritardo. Avevo alcune faccende da sbrigare.- dissi in tono sbrigativo.
  Ci sedemmo al tavolo e diedi inizio alla riunione del Consiglio. Il primo a prendere la parola fu Friedrich Von Ziegler, un mio lontano cugino.
  -Principessa Serena, in questo Consiglio tutti i membri della famiglia Von Ziegler sono d'accordo con me: nessuno è convinto che il matrimonio con Stefan Lovinescu sia la cosa giusta da fare.
  Si levarono mormorii di protesta da parte dei Vidrean e scoppiò una lite tra i Vidrean e i Von Ziegler.
  Non avevo pensato che la famiglia Von Ziegler fosse contraria al matrimonio, anzi pensavo che avrebbe accettato di buon grado, visto che il regno si sarebbe ulteriormente ampliato.
  Mi alzai in piedi prima che la situazione degenerasse, dato che c'erano già un paio di vampiri che ringhiavano feroci. Si zittirono tutti e attesero che iniziassi a parlare.
  -E perché? Il regno e le ricchezze si espanderebbero e per la prima volta nella storia, ci sarebbero tre clan riuniti sotto due sovrani.- lo contraddissi soavemente.
  -Perché noi temiamo per la vostra vita, principessa. Nonostante non abbiamo mai avuto molti rapporti con la famiglia Lovinescu, la loro fama li precede. Sono spietati e senza scrupoli, non esiterebbero un solo istante a uccidervi e non penso che Alin Vidrean avesse torto quando affermava che Ionut Lovinescu stesse progettando di distruggervi.- rispose Friedrich. -Siete una grande principessa e pensiamo che possiate fare grandi cose per questo regno, ma non abbiamo intenzione di perdervi proprio ora che vi abbiamo ritrovato.
  Quelle parole mi toccarono quasi nel profondo. Quasi. Non pensavo che i miei parenti mi avessero accettato così di buon grado in una sola manciata di mesi e fossero preoccupati per me, ma ero decisa ad andare per la mia strada che era stata tracciata secoli e secoli prima della mia nascita.
  -Apprezzo il tuo interessamento, Friedrich, ma questo patto è stato stabilito ancora prima che io nascessi. Sono secoli che la famiglia Vidrean e la famiglia Lovinescu attendono con ansia il giorno dell'unione dei loro clan e delle loro famiglie. Ci sono state troppe guerre e troppi morti per questo patto, in primis i miei genitori, il re Marius Vidrean e la regina Astrid Von Ziegler. Converrete con me che sarebbe un insulto alla loro memoria, se altri vampiri e altre persone morissero per questo patto, e l'unico modo per evitare ciò è il matrimonio con Stefan Lovinescu. Sono cosciente dei rischi che corro e non sottovaluterò mai il mio futuro marito.
  Non credevo di riuscire a ribattere in modo così tranquillo durante una riunione del Consiglio e vidi che li avevo notevolmente sorpresi. Mio zio mi guardò con sguardo fiero e capii di aver risposto come una vera sovrana.
  -Invece riguardo all'esercito?- chiese Damian Vidrean, che faceva parte anche di quel Consiglio.
  -Entrambi gli eserciti sono pronti, ma vi chiederei di non farne parola con i Lovinescu. Per quanto sia entrata in confidenza col principe Stefan, non ho mai accennato a questo argomento e voglio che restino all'oscuro della loro preparazione.- risposi.
  -Perché li avete armati? Pensate che possa scoppiare una guerra?- domandò Friedrich allarmato.
  -Come ho detto alla riunione del Consiglio Vidrean-Lovinescu, un sovrano senza esercito è un sovrano sprovveduto, ma non vi nascondo che l'ho riorganizzato anche nell'eventualità che possano esserci dissapori col clan Lovinescu. I territori del clan Vidrean erano scoperti ed è stato un miracolo che qualche clan esterno non abbia attaccato, ma ora sono completamente protetti.
  Probabilmente avevano pensato che fossi troppo sprovveduta e ingenua. Se aveva funzionato con la mia famiglia, non immaginavo come avesse funzionato con una famiglia egocentrica come i Lovinescu. Avevo fatto tombola.
  Avevo deciso, dopo una lunga chiacchierata con mio zio Wilhelm, di mostrare parte delle mie carte almeno alla mia famiglia, anche perché i Vidrean odiavano i Lovinescu, mentre i Von Ziegler non avevano alcuna intenzione di avere contatti con loro, quindi nessuno ne avrebbe fatto parola con loro.
  -Ripeto, vi pregherei di non far trapelare nulla di ciò che ci siamo detti a questa riunione, per il mio bene e soprattutto per il bene di tutti voi.- conclusi guardandoli tutti negli occhi e notai sguardi di ammirazione sui lo rivolti.
  -Viste le circostanze- iniziò Friedrich. -ci fidiamo del vostro giudizio e vi chiediamo scusa per avervi sottovalutata, principessa. Io vi chiedo scusa.
  -Non preoccuparti, è normale che ti preoccupi per la tua principessa. Ci sono altre questioni delle quali volete discutere?
  Tutti i vampiri scossero la testa e sciolsi la riunione del Consiglio. Avevo guadagnato una marea di punti, ne ero certa.
  Rimasta sola con zio Wilhelm, decisi di andare a far visita al generale Sadoveanu. Avevo scoperto che mio padre aveva un piccolo manipolo di guardie camuffate da domestiche. Erano tutte donne perché passavano inosservate agli occhi di tutti ed erano sottovalutate, dato che erano donne e anche i vampiri ci consideravano inferiori. Non appena ero venuta a conoscenza di quel corpo speciale di guardie fidate, avevo voluto che anche quel piccolo, ma potente organo fosse ripristinato e volevo conoscerne le potenzialità. Avevo dato preciso ordine di farle addestrare al castello Von Ziegler, per evitare che qualche domestica del castello Vidrean potesse far arrivare alle orecchie dei Lovinescu l'esistenza di quel piccolo gruppo di donne.
  Arrivati nella piccola stanza circolare che era stata adibita a sala allenamento per queste guardie, vidi il generale Sadoveanu dare ordini a destra e a manca a quelle dieci donne. Si muovevano con velocità, precisione e agilità ed erano letali. Quando mi videro si bloccarono all'istante, mettendosi sull'attenti e guardando dritto davanti a sé.
  -Principessa Serena, benvenuta.- disse il generale avvicinandosi e facendomi il baciamano.
  -Vi ringrazio per il vostro eccellente lavoro con l'esercito. Vorrei sapere come procede questo piccolo, ma letale gruppo di guardie del corpo.- dissi guardando negli occhi quelle donne.
  -Egregiamente. Se volete posso darvi una dimostrazione.
  Alzai una mano prima che potesse dare un ordine.
  -Se permettete, vorrei fare io una prova, però vi chiedo la massima discrezione.
  Tutti esclamarono un "Sì, principessa". Mi andai a cambiare nel piccolo spogliatoio e tornai con la mia tenuta da allenamento, un semplice top e pantaloni della tuta, e uno dei paletti dello zio. Il generale Sadoveanu indicò una giovane donna, poco più grande di me, con capelli biondo cenere e occhi castani, e questa si mise al centro della sala. La raggiunsi e ci mettemmo una di fronte all'altra, col paletto in mano.
  Al segnale del generale, questa partì subito all'attacco ed ebbi qualche difficoltà a capire che schema stesse usando. Restai sulla difensiva per qualche minuto, saltando, schivando e parando e alla fine capii che attaccava per cercare di sfinirmi e che ci stava riuscendo. Dovevo partire all'attacco il più in fretta possibile.
  Notai che aveva il fianco destro molto scoperto e decisi di attaccare lì. Feci una finta a sinistra, partendo all'attacco e obbligandola ad andare sulla difensiva. Ero una furia, attaccavo senza lasciarle un attimo di tregua e cercavo di non lasciarle alcun punto di entrata per andare a mirare al cuore, l'unico punto veramente efficacie per uccidere un vampiro. Quando la vidi in difficoltà, le feci lo sgambetto, mi misi su di lei, le ruppi la difesa e attaccai da destra, puntando al cuore. Mi fermai a pochi millimetri dal suo petto.
  La ragazza mi guardò a occhi sbarrati, visibilmente sorpresa e lo ero anche io. Combattere con lo zio era un conto, si fermava e non colpiva mai con troppa convinzione, ma combattere contro una vera guardia era tutt'altro. Solo quando mi fermai, mi accorsi che avevo male nei punti nei quali mi aveva sfiorata col paletto e che si era formato qualche piccolo taglio e livido. Quella ragazza era una vera guerriera, il generale Andrei Sadoveanu l'aveva addestrata bene.
  Mi spostai, allungai una mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi e la guardò come se fosse un essere strano. Alla fine la strinse e l'aiutai ad alzarsi.
  -Principessa, pensavo che mi avreste distrutto perché non sono stata all'altezza.- disse la ragazza con pesante accento rumeno.
  -Lo scopo del combattimento non era uccidere l'avversario, ma valutare il vostro livello di addestramento e ora sono certa che il generale Sadoveanu ha fatto un lavoro egregio.- risposi accennando a un lieve sorriso.
  -Principessa, non pensavo che voi sapeste combattere così bene!- affermò il generale Sadoveanu, guardandomi a occhi sbarrati.
  -Ho avuto un ottimo insegnante.- dissi guardando mio zio e sorridendogli. -Ma vi pregherei di non farne parola con nessuno.
  Annuirono tutti con decisione e si inchinarono davanti a me. Mi avvicinai al generale e lo portai in disparte.
  -Quella ragazza ha il fianco destro molto scoperto. Sarà una delle mie guardie personali, ma non voglio che si faccia ammazzare per questo piccolo errore.- gli dissi sottovoce.
  -Vi preoccupate persino delle vostre guardie personali, che sono state addestrate per difendervi fino alla morte.- esclamò sorpreso.
  -Mi preoccupo dei miei sudditi e loro lo sono.
  Mi sorrise fiducioso, abbandonando per qualche istante l'aria di generale severo, ma durò poco tempo e ritornò quello di sempre.
  -Appena saranno pronte, voglio che vengano trasferite al castello Vidrean. Devono passare per vere domestiche e non spargere inutili pettegolezzi che potrebbero arrivare alle orecchie dei Lovinescu. Questo piccolo gruppo di guardie del corpo deve restare segreto il più a lungo possibile.- ordinai.
  -Sono lieto di avervi come principessa e non lo dico per compiacervi, ma perché lo penso davvero.- mi disse guardandomi negli occhi e io sorrisi.
  -Aspiro a diventare un'ottima sovrana per i miei sudditi e sto lavorando molto per diventarlo.
  Io e zio Wilhelm andammo nello studio di mia madre e ci mettemmo a controllare i registri di entrambi i castelli, ma una domanda mi martellava da un mese a quella parte.
  -Zio, sono circolate altre voci riguardo a ciò che ha detto Alin Vidrean al suo processo? Oltre a quello che Erica e Renzo ci hanno riferito oggi.- gli chiesi a bruciapelo.
  -No, solo tanti commenti, ma sono convinto che anche molti Lovinescu sospettassero di questo. Le informazioni che Renzo ed Erica sono riusciti a scoprire vengono anche da loro, ma non c'è molta affidabilità. Come hai potuto vedere oggi, alla riunione del Consiglio, le voci che girano attorno a questa faccenda sono molto discordanti fra di loro.
  -Vorrei vederci chiaro in tutta questa storia. Sono convinta che Lucian sta tramando qualcosa, ma non voglio scatenare una guerra per la mia curiosità. Cosa proponi di fare?- gli chiesi pensierosa.
  -Propongo di aspettare, almeno per il momento. Alin Vidrean era un suddito devoto e non era uno stupido, ma forse il suo odio verso i Lovinescu può avergli fatto compiere un'azione sconsiderata. Erica e Renzo cercheranno di scoprire qualcosa in più riguardo a tutto questo e, come ti avevo già detto, sono persone molto affidabili. Sono certo che qualcosa riusciranno a scoprire.
  Annuii totalmente d'accordo con mio zio, ma c'era qualcosa che non quadrava per niente. Il mio istinto mi diceva che dovevo continuare a cercare delle risposte, ma avrei comunque seguito il consiglio di zio Wilhelm. Erica e Renzo destavano pochi sospetti e potevano venire a conoscenza di molte cose, nonostante i pettegolezzi e le voci di corridoio fossero poco attendibili.
  Il senso di inquietudine non mi abbandonò più, ma cercai di non darci tanto peso e di continuare a migliorarmi per essere una buona sovrana.

Angolo autrice

Buonasera a tutti! Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui con la lettura del mio racconto e per i voti che mi avete lasciato.  Grazie ancora e vi mando un bacione!

The Bloody and Dark PrincessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora