Capitolo 4

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15 NOVEMBRE 2009
-Bambine! È il momento della partenza!- Ci informa Platan.
Io e Heidi non vediamo l'ora. Siamo emozionatissime! Prendiamo i pokémon e spingiamo la maniglia, ma una mano ci prende per il collo e ci trascina dentro.
-PROFESSORE!
Ci lamentiamo in coro
-Dovete scegliere un pokémon tra i 3 che vi mostrerò!
Ci fa vedere:
Frokie, una rana blu con la rabbia;
Fennekin, una volpe con del cerume rosso nelle orecchie;
e infine Chespin, un... Boh! ... con delle spine in testa.
Io mi catapulto su Frokie, mentre Arianna sembra attirata da Fennekin. Il prof ce li dà e ci spiega che solo un'altra persona avrà la fortuna di partire all'avventura per Kalos quest'anno. Noi 2 siamo onorate e usciamo dal laboratorio a testa alta. Attualmente ci troviamo nel corso basso di Luminopoli, il nostro scopo e arrivare a corso alto e prendere il treno. Giriamo in lungo e in largo, passiamo per vicoli e piazze colorate, finché non arriviamo in piazza rossa. Dei tipi loschi stanno là e noi ingenuamente chiediamo loro delle informazioni.
Mai sfidare il team FLARE! Dicono in tono inquietante.
-Noi volevamo solo chiedere informazioni -
Mai sfidare il team FLARE!
Ripetono accativiti.
Sia io che Heidi vorremmo contrabbattere ma ormai è tardi, manca poco alla partenza del treno, quindi ringraziamo (per cosa non si sa) e corriamo via di corsa, dirigendoci a Via Inverno. Credo di averli sentiti dire ancora una volta
Mai sfidare il team FLARE!
Fatto sta che noi continuiamo ad avanzare finchè non arriviamo davanti a tre tizi travestiti da messicani. La prima ha dei capelli fucsia e orizzontali, simili a quelli dei personaggi manga, mentre l'altro ha dei capelli a caschetto grigi e una rosa in bocca. Stanno cantando quella che pensavo essere una colonna sonora e hanno una R disegnata sul petto. Il terzo personaggio invece è un gatto parlante che continua a dire:
-Miao Proprio così! Dateci i vostri pokémon e tra 24 h gli avremo insegnato dei fantastici balletti! Miao proprio così! Miao!
Se sono intelligenti parleranno proprio come me! Miao proprio così!
Ancora una volta ci rendiamo conto di essere in ritardo e tra un team Rocket e un ripartirà alla velocità della luce (le parole della canzone), arriviamo nel bel mezzo di una folla che acclama:
Diantha!
-Chi è?
Chiede Heidi a un passante, ma quello ci strattona a terra. Strisciamo sotto i piedi della ressa fino alla stazione, dove incontriamo un vecchietto calmo e tranquillo seduto su una panchina.
-Chi è Diantha? chiede Heidi arrabbiata per il comportamento del suo precedente interlocutore.
L'uomo fa una faccia incredula, poi scoppia a ridere:
-Diantha- Dice una volta finito di prenderci in giro, -è la campionessa di Kalos, colei che tutti gli aspiranti allenatori devono riuscire a battere!-
-Frottole! - Dice Heidi, mi tira per la coda di capelli biondi e mi porta fino alla panchina.
-Sai- Mi dice appena arrivate
-L'hanno scorso, mentre cercavo di raggiungere il laboratorio di Platan, ho incontrato un bambino. Aveva circa 9 anni e si chiamava Katsumi. Il suo unico pokémon era un Chespin datogli da suo fratello.
-E quindi? - Chiedo io, notando un leggero rossore sul suo volto.
Lei prende fiato e mi risponde:
-Questo fazzoletto- Dice mostrando il fazzolettino che mi aveva fatto capire di essere un  mostro -è stato lui a darmelo! Per favore aiutami a renderglielo, se lo merita!
-Okaaay- Tentenno io - Ma perché mi hai raccontatk questa storiella!
-Non è una storiella!- urla, per poi pestarmi il piede con tutta la rabbia che ha in corpo. Sto per lamentarmi, quando l'altoparlante annuncia la partenza di un treno. Non ci facciamo caso, ma due minuti dopo ci rendiamo conto che era il nostro treno. Corriamo all'impazzata, superiamo la striscia gialla e passiamo tra le rotaie, ma ormai tutto è perduto, il treno è passato, e noi non ci siamo salite!
-E ora che si fa?- Dico seduta con le gambe a penzoloni sulle rotaie.
-Niente, ormai tutto è perduto, dobbiamo aspettare domani sera.
-No, no e no- Mi lamento determinata al 100%
-Allora andiamo a Romantopoli- Dice con un sorriso da sembrare Joker -Katsumi vive là.
-Ancora!
-Katsumi è il mio eroe, la mi a guida, colui che ci ha permesso di conoscerci.
-Pi-Piplup- subentra offeso Piplup
-Togliti pinguino obeso!- Piagnucola Arianna
Pichu mi si arrampica in testa come al solito, sembra triste, non riesce a veder gli altri soffrire, e io non riesco a vederlo così:
-Andiamo a Romantopoli!
Dico con la mia solita turbolenza per far tornare il sorriso al mio piccolo amico.
Heidi prende la rincorsa e mi si butta al collo, facendomi cadere tra le ruote di un treno che sta passando proprio ora. Non ci facciamo niente, ma la mia maglietta si impiglia con i meccanismi del treno, e veniamo trascinati tutti e 4 non si sa dove. Io e Arianna iniziamo a frignare, mentre Pichu e Piplup si nascondono tra le nostre braccia. Ecco una curva, vengo scaraventato contro il bordo del treno insieme al mio pokemon, sto sanguinando, ma almeno la maglietta non è più incastrata, appena il treno ci supera risaliamo il bordo e ci ritroviamo davanti ad un mucchio di persone che ci fotografa e urla:
MIRACOLO!
SONO SOPRAVVISSUTE!
IL SIGNORE LE HA GRAZIATE!
Noi ignoriamo tutti e attraversiamo la strada. Siamo davanti ad un varco, lo superiamo e ci ritroviamo in un piccolo sentiero. È tutto paludoso, fa freddo, il vento ci smuove i capelli, arranchiamo con le scarpe bagnate finché non giungiamo fino ad un piccolo parco giochi. Ridiamo insieme e ci buttiamo sulle altalene.
- Ti va una lotta?
Mi chiede Heidi.
Annuisco decisa a vincere, ma appena mi tolgo Pichu dalla testa mi renda conto che anche lui si era fatto male durante lo scontro con il bordo delle rotaie. Non siamo medici, ma sia io che Ari capiamo che il mio migliore amico non sta molto bene. Corriamo fino alla città più vicina ed entriamo in un ospedale
-Il mio pokémon sta morendo!- Urlo disperata, un medico mi sente e mi accompagna fuori. Dà Pichu ad una tizia con i capelli rosa e poi mi spiega:
-I pokémon si curano qui, non in ospedale. Voi due siete piccole e inesperte, se state viaggiando da sole con i soli pokémon e le vostre forse, chapeau!
Si inchina al nostro cospetto, facendo il gesto di uno che si toglie il cappello.
Io inizio a fantasticare di come deve sentirsi un re, e lo ringrazio bruscamente, Arianna invece, lo guarda con ammirazione, sembra che si conoscano da molto tempo.
Mi rendo conto che i suoi occhi stanno brillando, sta di nuovo arrossendo.

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