La NOSTRA storia nel mondo pokémon

Capitolo 8

20.12
Usciamo dal laboratorio e corriamo alla stazione cercando di evitare imprevisti, al contrario dell'altra volta.

20.30
Siamo arrivati, ci sediamo su una panchina e ascoltiamo l'altoparlante senza fantasticare.

20.32
Ci hanno chiamati, passiamo tra i passanti e, senza attraversare le rotaie, arriviamo al treno J classe oro per Novartopoli.

20.33
Finalmente entriamo e ci andiamo a sedere.

20.35
Il treno è partito.

20.40
Primo imprevisto: Piplup!
-Pi-Piplup - urla palesemente affamato, ma abbiamo spedito tutti i soldi datoci dal professore alla banca centrale di Novartopoli, dobbiamo aspettare il passaggio del carretto.

20.43
Piplup continua ad urlare e prenderci a becchate, facendoci sgridare dagli altri passeggeri, evidentemente disturbati dai suoi urli striduli. Arriva un uomo pelato con una barbetta folta e grigiastra che inizia a farci la predica per poi picchiarci con una cinghietta. È guerra aperta al nemico, corriamo per il treno fino al suo posto.

20.44
L'abbiamo raggiunto. Facciamo usare a tutti i nostri pokemon una serie di mosse per creare un diversivo, tutti meno che Piplup. A questo punto io e Hidi lo prendiamo lei per il "collo", se così vogliamo definire l'unione tre testa e corpo, e io per le zampette da PINGUINO OBESO, come le aveva definite la sua stessa padroncina. Prendiamo la rincorsa e facciamo finire Piplup in testa all'uomo, o almeno ci proviamo, purtroppo sbagliamo mira, quindi l'uomo prende il PO e ci sgrida nuovamente.

20.45
La ramanzina è appena finita, corriamo fino al nostro posto come due ossesse, sta passando il carretto!
Appena arriviamo però scopriamo che ha già superato la nostra fila, se soltanto quel vecchio avesse preso qualcosa!
Comunque lo rincorriamo, sperando di raggiungerlo prima che lui raggiunga il prossimo vagone, ma niente, abbiamo fallito, e questo era l'unico carretto per la nostra corsa: ciò significa che dobbiamo sopportare ancora Piplup e le critiche di chi ci sta accanto.

21.00
È già mezz'ora che siamo su questo maledetto treno e sono già 20 minuti che il Pinguino Obeso non smette di torturarci:
-Heidi!- Interviene Katsumi
Lei lo guarda, arrossendo
-Posso dare a Piplup questo bigné? Non ce la faccio più a sentirlo! - Dice estraendo un enorme bigné alla crema dal suo zaino
-E lo dici ora? - Mi intrometto io infuriata
Ma Piplup ha già afferrato il dolcetto e lo sta gustando in tutte le sue 400 calorie, una per una.

21.10
Piplup ha appena finito il bigné, e ha la faccia ricoperta di crema, ora più che un PINGUINO obeso sembra un CANARINO obeso.
-Con tutta la crema che spreca sporcandosi la faccia mangia 100 calorie in meno del dovuto- Ironizzo io
-È vero, ha tutta la crema sulla faccia! - Sorride Heidi
-Non per molto! - Dice Katsumi, ricambiamo il sorriso; Prende un altro dei suoi "fazzolettini pubblicitari" e inizia a strofinare il gigantesco muso di Piplup.
-Faccio io! - Dice Heidi frettolosa.
Prende il fazzetto dalla mano di Katsumi e arrossisce, strofinando Piplup a casaccio, troppo impegnata a guardare i grandissimi occhi color zaffiro del bambino, che però, non si accorge di nulla.

21.30
Siamo arrivati a Novartopoli, ma il treno non riesce a frenare e sbatte contro una palo leggermente dietro la linea gialla.
Pichu cade dalla mia testa e tutto d'un tratto non lo vedo più, quindi iniziamo a cercarlo, ma non lo troviamo.

20.41
Finalmente riusciamo ad uscire dal treno, ma io sono triste, perché non ho ritrovato il mio piccolo amico.
Una  lacrima bagna il mio viso, ma appena esco dalla stazione sento un Pichu-Pichu e rinasco, guardo in lungo e in largo, finché non calpesto un piccolo topo giallo con le punte delle orecchie di colore nero, lo prendo in braccio: Gli ho ferito l'orecchio ed è svenuto, quindi corriamo al centro pokémon, ma la signorina con i capelli rosa dice che Pichu ha quella ferita da sempre e non c'è bisogno di curarla. Insisto affermando il contrario, ma l'infermiera riesce a provare il fatto che io mi sbagli mostrandosi la ferita e il sangue secco, ma io ne sono sicura; Pichu non ha mai avuto una simile ferita...