12) Inseguimento.

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È da almeno un'ora che corriamo senza sosta e ci siamo allontanati già parecchio da Agnes.

"Ci stanno seguendo?" chiede Jun a Hyun Su, mentre rivolge lo sguardo alle nostre spalle.

"Non ne ho idea. Nel dubbio, continuiamo a correre"

Sto iniziando a sudare e la stanchezza inizia a farsi sentire... Devo resistere, altrimenti le guardie ci raggiungeranno... Ho il fiatone e la mia corsa si fa instabile, probabilmente entrambi lo hanno notato perché iniziano a rallentare.

"Che succede? Perché stiamo rallentando?" non possiamo mollare adesso. Non voglio essere un peso per loro... "Corriamo"

"Ma se a malapena ti reggi in piedi" nel momento stesso in cui Jun parla inciampo e cado.

"Stai bene?" si avvicina e mi aiuta a rialzarmi. Sto letteralmente grondando sudore e ansimo. "Si" mi strofino le ginocchia con le mani per pulirle dal fango e noto che il ginocchio destro è tagliato e sta uscendo sangue. Devo aver beccato una pietra appuntita... Distolgo lo sguardo. "Andiamo, presto!" se mi fermo adesso non riuscirò più a ripartire... Sono stanca morta.

"Il tuo ginocchio... " Hyun Su indica la ferita aperta e gonfia, che sta diventando viola.

"Non è niente, andiamo" ricomincio a camminare ma vedo che i due sono piantati a terra e mi guardano preoccupati. "Andiamo" inizio a correre, mezza zoppicante ma meglio di niente e mi vengono dietro. Inevitabilmente, il mio ritmo si fa molto più lento e adesso stiamo procedendo a passo di lumaca.

"Sento dei rumori" Jun si ferma e noi con lui. "Credo siano i soldati che si stanno avvicinando"

"Non si arrendono eh?" Hyun Su ci fa cenno di andare avanti. "A giudicare dal rumore credo sia un piccolo gruppo, posso tenerli a bada per un pò. Andate"

"Stai attento" gli raccomando.

Annuisce e corre verso i soldati.

"Ce la fai a proseguire? Vuoi che ci fermiamo per qualche minuto?" Jun abbassa lo sguardo sulla ferita, che sta assumendo un aspetto sempre peggiore. "Posso usare i miei poteri per curarla" mi guarda.

Jun ha detto che curare le ferite lo consuma... Meglio evitare quando non è necessario. Scuoto la testa "non abbiamo tempo, dobbiamo sbrigarci" in lontananza si avvertono i rumori della battaglia fra i soldati e Hyun Su... Sono terribilmente vicini.

Jun si guarda intorno.

"Jun?"

"Vieni" mi afferra il braccio.

Siamo in una grotta scavata nella roccia, a una decina di metri da dove eravamo prima. L'entrata è ricoperta di rampicanti ed è molto difficile da distinguere... Come avrà fatto ad accorgersi di questo posto?
"Vieni a sederti" accolgo volentieri l'invito e mi siedo.

"Qui non dovrebbero essere in grado do trovarti-"

"Aaaaaaaaah!" un urlo. È Hyun Su...

"Hyun Su!" grido.

"Shhh non fare rumore... Rimani qui in silenzio e non uscire, vado a vedere cos'è successo"

Annuisco freneticamente. Jun esce.

Cosa gli sarà successo? Starà bene? Non devo pensare al peggio. Entrambi stanno combattendo là fuori per aiutare me e la diretta interessata invece non riesce ad alzare un dito... mi sento malissimo. Non posso difendermi nè tanto meno aiutarli, l'unica cosa che posso fare è rimanere qui ad aspettare e pregare che non si facciano male. Mi sento assolutamente inutile! Perché mi danno la caccia con così tanto accanimento? Perché io? E perché all'improvviso...

"Ah" la ferita mi pulsa. Sembra stia continuando a peggiorare... Ma sinceramente è l'ultimo dei miei problemi adesso. Non morirò certo per un taglio, no? Spero.

"Che sonno" gli occhi mi si chiudono da soli e mi addormento.

-

...che strano...

...cos'è questa sensazione? È come se qualcosa mi stesse strisciando sulla gamba...

Sbadiglio. Apro lentamente gli occhi. Aspetta... Qualcosa mi sta strisciando sulla gamba? Abbasso lo sguardo di scatto. Come pensavo...

"Aaah!" balzo all'impiedi "serpente serpente!" cerco rapidamente qualcosa di appuntito intorno a me e afferro un ramoscello sottile che potrebbe essere la cosa che si avvicina di più a un'arma.

"Vai via!" agito il ramoscello davanti a me. Mentre indietreggio, a causa della ferita che ormai si è ingrandita parecchio, perdo stabilità e cado. Continuo ad agitare il ramoscello, ma quella cosa non sembra per niente intimidita... Sta strisciando verso di me...

"Aaaaaah" chiudo gli occhi. Strano... Non succede niente... Riapro gli occhi e vedo un'ombra: appartiene alla persona che in questo momento si trova dietro le mie spalle. Con un gesto della mano il serpente vola in aria e, nell'impatto, ahimè abbandona questo mondo. Ma... Mi giro di scatto. Chi è questo tipo? Ad essere sincera mi inquieta... Non mi piace... Non mi piace per niente. Ho una brutta sensazione.

Non dico una parola e rimango seduta a fissarlo. Non penso di doverlo ringraziare, l'istinto mi dice che non è qualcuno da ringraziare affatto. È alto e magro ma imponente. Indossa una giacca di pelle nera lunga fino alle ginocchia, pantaloni neri e stivali. Di che colore? Neri anche quelli. È vestito di nero dalla testa ai piedi e il viso è coperto da una maschera che lascia vedere solo gli occhi. I capelli sono corti e biondi, il resto non riesco a distinguerlo.

Il tipo si inginocchia davanti a me: più si avvicina più la sensazione di disagio aumenta inspiegabilmente. Mi ha salvata ma mi fa paura. Seguo i suoi movimenti con lo sguardo: adesso il suo viso è all'altezza del mio e si sta avvicinando lentamente. La sua mano raggiunge il mio mento e da lì il mio collo. Ho capito cosa vuole fare. Sgrano gli occhi.

"Fate" un'espressione di disgusto gli compare sul volto, anche se ha la maschera gli occhi dicono tutto.

Aspetta, fate? Cosa c'entrano le fate adesso? Cerco di parlare ma mi sta stringendo il collo troppo forte... Riesco solo a boccheggiare... Non... respiro...

Inizio... a vedere tutto blu e la testa mi gira. Una lacrima mi riga il volto. Non avrei voluto morire in questo modo.

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