"Tesoro però devi stare molto attenta lo sai che se il Grinch scopre che sei scappata non riuscirai ad andare molto lontano" .
Suor Ellie era molto apprensiva ,si preoccupava molto per me e d'altronde mi aveva vista crescere.
Ero nata e cresciuta nell'Istituto Saint Paul di Shreveport ,mia madre era morta quando avevo otto anni ed essendo una ragazza madre disconosciuta dalla sua famiglia aveva trovato lavoro come cuoca all'Istituto .
Mi aveva insegnato che la vita non sempre ti sorride ma nonostante tutto andava vissuta in pieno,lei lo aveva fatto. Contravvenendo alle regole ferree della sua famiglia benestante e conosciuta si era trovata un lavoro,rispettabile secondo lei ma degradante per sua madre o mia nonna che dir si voglia,aveva fatto la lava piatti in un ristorante e appreso le prime nozioni di culinaria. Diventando poi una cuoca a tutti gli effetti. Quì aveva conosciuto un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare e i capelli biondi e lunghi che girava il mondo in cerca dell'ispirazione. E l'aveva trovata. Per il mese che aveva passato a Beaverton ,Oregon, aveva corteggiato e amato mia madre. Poi era partito per inseguire il suo sogno con la promessa di tornare un giorno dal suo unico e grande amore. Balle.
Lui non era mai tornato e mia madre aveva portato avanti la gravidanza da sola senza l'aiuto dei genitori,che l'avevano cacciata non appena erano venuti a conoscenza del suo stato.
Cosí aveva cambiato città e anche stato lasciando la ridente cittadina di Beaverton ed andando in cerca di una città che fosse più tranquilla e che ospitasse lei e la creatura che portava in grembo. Era stato solo per un colpo di fortuna o per la mano del Signore che aveva incontrato Suor Ellie sul treno e che una volta venuta a conoscenza della sua storia se l'era portata all'Istituto.Presi dal cassettone la cornice con la foto che ci ritraeva proprio nel giardino dell'Istituto, era stata scattata nel giorno del mio compleanno e Suor Ellie ,una fanatica degli scatti aveva trovato la luce giusta,i raggi opportuni e Dio sa cosa e ci aveva fatto parecchie foto che custodivo gelosamente essendo gli ultimi ricordi che avevo di mia madre.
Era morta pochi mesi dopo senza che nessuno avesse capito la causa della sua morte. Le sorelle dell'Istituto ipotizzavano un infarto ma suor Ellie non se ne capacitava.
Io sapevo solo che adesso non avevo più mia madre.
Misi poche altre cose nello zaino,non doveva sembrare una fuga,mi premurai di mettere un altra cornice con una foto di mia madre sul cassettone e prima di uscire mi accertai che sembrasse che io ero ancora lì e non fossi scappata in fretta e furia.
"Suor Ellie, il Grinch deve solo sperare che io non cambi idea e lo denunci per abuso di potere. " commentai cupa mentre aprivo piano la porta dell'ufficio del Grinch.
Che poi era il direttore dell'Istituto il signor Chester Grinshow ,il nomignolo Grinch gli era stato dato da Tommy .
Un ragazzo dell'Istituto che però compiuti i diciotto anni era andato via,perché la regola dell'Istituto era istruirli e mantenerli fino ai diciotto anni,poi venivano indirizzati verso strade e lavori che gli permettessero di mantenersi da soli. E Tommy aveva le idee piuttosto chiare quando cinque anni prima era uscito ,si era arruolato in polizia e adesso era un agente.
Era su di lui che avevo fatto affidamento per andare via da quel posto ,infernale ormai per me,mi aspettava fuori dal cancello e mi avrebbe portata all'aeroporto non appena avrei recuperato i miei documenti che il Grinch teneva sequestrati.
Feci scattare piano la serratura dello schedario e cercai la mia cartella.
Quando i miei documenti furono nelle mie mani misi al loro posto quelli falsi che Tommy mi aveva procurato e richiusi nuovamente lo schedario.
"Perfetto. Suor Ellie mi raccomando faccia molta attenzione non voglio che quel bastardo se la prenda con lei." dissi abbracciandola stretta.
Mi sarebbe mancata.
Lei era l'unica in tutto l'Istituto che sapeva cosa il Grinch mi faceva ogni volta che aveva voglia da quasi sette anni ormai.
A lei era venuta l'idea di organizzare tutto quanto ,facendo sparire ogni venti giorni cento dollari dalla bottiglia di vino dove il Grinch li nascondeva.
Adesso avevo un bel gruzzolo in tasca e un biglietto da fare per destinazione a decidere.
"Vai tranquilla bambina mia, non preoccuparti per me. So come tenerlo a bada. Tu piuttosto quando ti sarai sistemata fammi avere tue notizie."
Mi raccomandò con fare materno.
"Va ora presto"
Mi spinse fuori dal portone e corsi incontro a quella che sarebbe stata la mia nuova vita.
Salii sulla macchina di Tommy e partimmo per l'aeroporto.
"Cami sei sicura di quello che stai facendo? Voglio dire una città nuova dove non conosci nessuno come farai?" mi chiese con gli occhi un po' tristi.
"Tommy devo farlo,devo allontanarmi da qui. E in qualche modo farò. Troverò un lavoro ,mia madre l'ha fatto anni fa , ora lo faccio io. Non devi preoccuparti per me. Piuttosto quando vorrò comunicare qualcosa a suor Ellie chiamerò te. Non voglio chiamare in istituto. Il Grinch sarebbe capace di mettere i telefoni sotto controllo. Hai portato quello che ti ho chiesto?"
Guardavo fuori dal finestrino mentre lui rideva del soprannome che aveva dato al direttore.
" Si ,sono sul sedile posteriore. Ancora lo chiamate così eh? Ma poi non capisco il perché di questa fuga. Hai tutto il diritto di andare via. Perché vuole tenerti ancora là dentro non riesco a capirlo!" disse fermandosi a un incrocio .
Mi sporsi sul sedile e presi il sacchetto di carta con il jeans le scarpe e la felpa che avevo chiesto a Tommy di procurarmi.
"Tommy un giorno quando sarò pronta ti spiegherò questa mia fuga ,sappi solo che mi teneva lì perché al compimento dei ventitré anni mi avrebbe sposata con o senza il mio consenso. " risposi storcendo la bocca disgustata. Tolsi le scarpe e infilai il jeans blu slavato ,poi tolsi l'orribile gonna a quadri e la cravatta e indossai la felpa sulla camicia. Calzai le scarpe da tennis e misi la roba tolta nel sacchetto.
Mi guardò con gli occhi spalancati ,quasi come se non credesse alle mie parole.
"Non ci credo!" borbottò.
"Tommy per l'amor di dio siamo cresciuti insieme e sai che non ti mentirei mai su una cosa del genere. Questi buttali o bruciali!" feci indicando il sacchetto prima di buttarlo sul sedile posteriore.
Lui scosse la testa.
"Non è a te che non credo. Ma da dove gli è venuta questa folle idea santo cielo potresti essere sua figlia. Avrà più di cinquant'anni!"
Scoppiai a ridere.
"Tommy il Grinch non ha ancora compiuto i quarantacinque! " gli dissi continuando a ridere.
"Che ! Sul serio? Ma è vecchio! Non dimostra la sua età anagrafica !" fece una smorfia.
"Per quanto ne dimostra molti di più ti posso assicurare che l'età è quella." rimarcai .
"Cami"
"Mm"
"Senti io ti ho sempre considerata mia sorella ,se....si insomma se lui avesse ....tu me lo avresti detto vero?" disse prendendomi una mano.
Deglutii.
"Tommy non ti preoccupare non mi ha mai toccata con un dito!" risposi sussurrando.
La mia risposta sembrò tranquillizzarlo ,perché mi sorrise e iniziò a fischiettare.
Tornai a guardare fuori dal finestrino per lasciare i ricordi più brutti tra gli alberi che scorrevano ai lati della strada . Ricacciai indietro le lacrime ,solo il tempo avrebbe potuto cancellare l'orrore a cui i miei occhi erano stati obbligati ,forse. Ma anche così i segni sui polsi e sulle caviglie me lo avrebbero rammentato a vita.
Decisi che era meglio pensare a tutti i bambini che erano rimasti all'Istituto, Annie, Jimmy,Francis ,Peter,Paul e poi c'erano anche Marc ,Julienne, Rose,Lucy ,Anton,Lucas e James il piccolo che aveva appena due giorni quando il padre l'aveva portato insieme alla sorellina Annie. Sorrisi ,mi era dispiaciuto lasciarli ma dovevo pensare alla mia vita ,in fondo il Grinch con loro era amorevole. Tutto sommato non era cattivo con i bambini,il sabato affittava delle pellicole e permetteva ai più grandi di restare alzati fino a tardi mentre lui leggeva le fiabe ai più piccoli, la domenica poi portava tutti a prendere il gelato. Era solo con me che si comportava da grande bastardo!
"Bene eccoci arrivati, hai pensato a una meta?" mi chiese Tommy destandomi dai miei pensieri mentre parcheggiava.
"No,non ne ho la più pallida idea. Quando saremo dentro guarderò il tabellone delle partenze e farò un biglietto per l'aereo che parte prima!" risposi stringendomi nelle spalle.
Tommy si mise a ridere e mi diede della matta.
Non mi importava dove mi avrebbe portata,l'unica cosa importante era mettere molte miglia tra me e il Grinch. Per quello che mi riguardava l' aereo poteva atterrare anche in Alaska.
Ci recammo al check-in e chiesi alla signorina un biglietto per il primo aereo in partenza.
Pagai una sovrattassa perché i biglietti presi direttamente in aeroporto costavano di più, ma non mi importava .
Avevo nelle mie mani il biglietto per la mia nuova vita.
New York.
Tommy mi mostrò una busta e me la diede.
"Che cos'è?"
"Dovrai pur chiamarmi in qualche modo. Ti ho preso un notebook." disse contento.
"Ma sei impazzito? Sai che ci sono i telefoni pubblici?" lo rimproverò.
Si strinse nelle spalle.
"Preferisco vederti tramite Skype, te l'ho installato. Quindi potrai usare quello per chiamarmi."
"Signorina si diriga all'imbarco perché l'aereo decollerà tra dieci minuti " mi avvisò l'hostess.
Abbracciai Tommy e presi il mio zaino. Mi avviai all'imbarco e presentai il mio biglietto all'hostess che mi chiese se avessi solo il bagaglio a mano. Poi mi girai un ultima volta per salutare Tommy e andai incontro all' ignoto.
STAI LEGGENDO
Amore tra i fornelli
ChickLitDovevo solo trovare il modo di andare via da quell'inferno . Ero sicura che al di fuori c'era un mondo da scoprire e sicuramente sarei riuscita a far sì che il mondo esterno mi accettasse e notasse le mie potenzialità. La vita di Cami era passabile...