Arrivarono a casa di Harry la sera dopo, poiché le procedure di dimissione non erano state propriamente brevi.
«Ed eccoci arrivati nella mia umile dimora bimbo.» esclamò teatrale il maggiore, notando il sorriso del liscio al nomignolo pronunciato.
«Wow Harry è... enorme...» Louis lasciò a terra il borsone pieno di vestiti che si era ostinato a portare da sé, dopo che furono passati a casa sua per recuperare le ultime cose necessarie al ragazzo. Ovviamente il bagno era stato off-limits senza nemmeno pensarci, nessuno dei due vi era entrato.
«Ti piace? Vieni, ti faccio vedere la camera da letto.» la mano di Louis fu dolcemente intrappolata in quella grande di Harry, che lo guidò fino alla stanza.
«Tu dormirai qui, io starò sul divano. Okay piccolo?» Louis annuì distrattamente, preso a guardare le polaroid appese al muro. In men che non si dica sentì il rumore di uno scatto e vide il flash illuminare la stanza. Si girò velocemente, stropicciandosi gli occhi infastiditi dalla luce forte.
«M-ma che...»
«Scusa, dovevo immortalare il momento, eri perfetto.» Harry sorrise angelico, aspettando che la foto uscisse dalla macchina per sventolarla e proseguire il tour della casa.
«E per finire la cucina. Come te la cavi ai fornelli?» i due avevano lasciato i bagagli in salotto, per poi arrivare in cucina mano nella mano.
«Ehm... non è proprio il mio forte...» Louis arrossì leggermente. Harry gli faceva uno strano effetto, si sentiva in imbarazzo con lui, ma in un modo decisamente positivo.
«Sei adorabile quando arrossisci» e ovviamente questa affermazione da parte del riccio non migliorò la situazione, provocando in Louis un rossore ancora più intenso mentre guardava a terra.
Un rumore familiare giunse alle orecchie di Harry: lo stomaco del piccolo brontolava, e lui sarebbe stato felice di preparargli un'ottima cena.
«Mangiamo?» chiese poi, cercando di agganciare i suoi occhi a quelli azzurrissimi dell'altro, che annuì deciso.
«Bene, allora vai in camera a mettere a posto le tue cose, io cucino. Prenditi pure gli ultimi due cassetti del mobile grigio e qualche gruccia dall'armadio.In quattro e quattr'otto la cena era pronta, i vestiti di Louis erano nei cassetti e la musica risuonava nell'aria. I ragazzi stavano finendo di mangiare, mentre ascoltavano un brano acustico dalla playlist del maggiore.
«Sai, questa canzone l'ha scritta il mio migliore amico.» confessò fiero Harry.
«C-che bello... come si chiama?» Louis era tremendamente timido.
«Chi? La canzone o il mio amico?» scherzò.
«Entrambi»
«Oh beh, si chiama This town, e il mio amico si chiama Niall.» sorrise poi Harry.
«Sono... felice per l-lui»
«Tu suoni? Ho visto che avevi una chitarra a casa»
«Veramente s-suono il piano, la chitarra era vecchia e di Tom, il mio ex coinquilino, ma era talmente rotta che l'ha... lasciata lì.»
«Ah, io canto qualcosa e strimpello la chitarra, ma solo quando sono da solo o sotto la doccia, ovviamente lì senza chitarra.» ridacchiò confuso dalle sue stesse parole Harry.
«B-bello...» Louis sarebbe stato curioso di sentire qualcosa del ragazzo, ma la timidezza lo bloccava.
«Beh» disse Harry guadando l'orologio.
«Credo sia ora di andare a nanna, non credi bimbo?» Louis amava il soprannome che il maggiore gli aveva affibbiato, e così annuì.
«'notte Lou» Harry lo salutò prima di uscire dalla stanza da letto, con un cuscino sotto
braccio ed i pantaloni del pigiama. Non portava la maglietta e Louis si chiese come faceva a non morire di freddo, data la temperatura.
«A-spetta, non dormi qui?» Louis credeva di sentire il peso del corpo di Harry accanto a lui, ci sperava pure.
«Te l'ho detto bimbo, io dormo sul divano, ma tu eri troppo affascinato dalle foto sul mio muro per ascoltarmi mh?» Louis vide il fisico slanciato di Harry avvicinarsi al bordo del letto e posargli una mano sulla gota in fiamme.
«Oh... ehm... non... sicuro che non vuoi... ehm... dormire qui?» Louis giurò di non essere mai stato più in imbarazzo di così, ma d'altronde non sapeva come chiedere ad Harry di dormire con lui. Aveva paura che tutto quello che era successo sparisse, lo sapeva. Era quasi del tutto consapevole del fatto che fosse la realtà, ma ancora un piccolissima parte di lui credeva fosse solo un bel sogno.
«Louis se vuoi che dorma con te puoi anche dirmelo» ridacchiò poi il grande. Di tutta risposta il liscio si rintanò imbarazzato nelle coperte ancora fredde.
«Okay bimbo, arrivo» rise di nuovo.
Dopo qualche minuto Harry era di nuovo nella sua camera, ma Louis dormiva già della grossa. Allora cercando in ogni modo di non svegliare il piccolo si mise sdraiato nel letto, abbracciandogli i fianchi dolcemente, facendo combaciare il suo busto tatuato con la schiena piccola del liscio.
«Buonanotte piccolo» gli soffiò nell'orecchio, prima di chiudere gli occhi ed addormentarsi anche lui.
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Semicolon {L.S.}
FanfictionCosa succederebbe se un banale simbolo di punteggiatura, come un punto e virgola, diventasse simbolo di un amore? Cosa realmente accadrebbe se le cicatrici sulla pelle di un ragazzo scomparissero proprio a causa di quell'amore?