Capitolo 6

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Sydney raggiunse Aiden e Adam dopo una cena a dir poco penosa dal punto di vista familiare. Suzie ce l'aveva ancora con il figlio e la cosa era reciproca, nonostante non fosse la prima volta.

- Quindi non vi sentite in colpa nemmeno un pochino? Suzie si impegna così tanto...

- Un'altra parola di carità e ti lascio a dormire in collina. Ti assicuro che fa freddo anche d'estate. - tagliò corto Aiden.

Sydney si pentì di aver pensato che i suoi tratti suggerissero dolcezza. Aiden era proprio uno stronzo.

- Okay e cosa si fa?

- Festa, ovvio. - rispose Adam, lisciando la camicia color indaco sul petto.

Lei non poté fare a meno di notare che sotto la camicia dovevano esserci dei pettorali niente male.

Si morse il labbro per distogliere l'attenzione dai suoi pensieri.

Fu difficile frenarli, pero', quando Aiden si sfilò la maglietta per andare a prendere qualcos'altro da mettersi.

Non che a New York non avesse visto ragazzi carini... Ma la maggior parte erano solo carini, appunto, mentre i due ragazzi che aveva di fronte erano proprio belli. Avrebbero destabilizzato persino una modella di Victoria's Secret.

- Tu non vai a prepararti? Non staremo ad aspettarti due ore.

Sydney si riscosse alle parole annoiate di Aiden.

Fece un giro su se stessa ed uscì velocemente dalla stanza, incapace di proferire parola.

Rovistò nella sua valigia per qualche minuto prima di trovare un vestitino blu che aveva infilato intelligentemente, pensando che in ogni caso bisognava essere preparate. Si appuntò mentalmente di comprare altri vestiti da festa, se quella era l'attività che Aiden e Adam preferivano fare.

Il vestito aveva la gonna morbida e stringeva un pochino di più sul busto, dove riproduceva una camicetta smanicata, ed era di un blu scuro abbastanza sobrio.

Calcolando di avere giusto qualche minuto ancora a disposizione, scelse un paio di Converse alla svelta, per poi dare una spazzolata ai capelli e ritoccare gli occhi con un filo di nero.

Al bussare della porta stava passando il burrocacao rosato.

Lo mise subito via e afferrò il telefono, indecisa se portarselo dietro oppure no.

Aveva deliberatamente ignorato le tredici chiamate di sua madre, scrivendo un breve messaggio per farle sapere che stava bene.

Pensò infine che probabilmente avrebbe solamente incrementato il rischio di perderlo, quindi lo posò di nuovo.

- Pronta. - sorrise sulla porta della camera di Emma, dove si era sistemata per la sua permanenza.

Entrambi i ragazzi la guardarono dall'alto al basso con occhio critico.

Aiden non disse nulla e proseguì per il corridoio, mentre Adam lo seguì con lei al suo fianco.

- Niente male, baby. - le fece l'occhiolino.

- Smettila! - ridacchiò Sydney, abbassando lo sguardo.

- Adam, Anthony ha detto di trattarla bene. Non fare il coglione con lei. - lo rimproverò Aiden.

- Oh, non rompere le palle. Volevo solo essere gentile. - Adam fece un mezzo sorriso.

Aiden si voltò verso Sydney e le rivolse uno sguardo carico di significato.

- Io non mi fiderei, fossi in te. È coglione per natura.

- Meglio coglione che frocio. - replicò Adam da dietro.

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