Capitolo 16

1.7K 132 75
                                    

Nonostante quello che aveva appena sentito, Sydney trovò il modo di chiedere il permesso per uscire quella sera a suo padre.

Suzie rimase interdetta un attimo, con la testa ancora nel discorso precedente, mentre Anthony le sorrise e concesse che lei e i due ragazzi potessero uscire.

Tuttavia, per tutta la sera, Sydney ripensò a sua madre che sarebbe venuta a prenderla, ma che non l'aveva avvisata. Si scervellò continuamente sulla domanda, senza trovare una risposta.

Fu il mattino seguente, quando a colazione mancava Anthony, che Sydney collegò.

Sua madre voleva incontrarlo da sola, probabilmente. Non sapeva di cosa avrebbero potuto parlare, ma erano anni che non facevano una chiacchierata e il fatto non era così sorprendente.

Suzie sembrava particolarmente nervosa mentre fissava il muro e mangiava meccanicamente i suoi biscotti integrali con zero calorie e zero sapore, tanto che sbagliò un paio di volte ad inzupparli nel caffé senza zucchero. Lungo la tazza, fatta completamente di materiale ecologico, scorreva un rivolo di caffé che era gocciolato dal biscotto a mezz'aria. La donna stava fissando ora l'orologio.

Si udirono dei rumori dall'esterno della casa, delle voci, lo spegnersi di un motore d'auto. Anthony era tornato.

Con degli ospiti.

Il tonfo della porta che veniva chiusa contrastò con il suono fine dei tacchi sul pavimento.

Senza alcun dubbio era arrivata Jess.

Sydney aveva imparato a riconoscere con sicurezza la presenza di sua madre. Essendo una persona abituata per tanti anni ai riflettori, ne pretendeva sempre e ogni suo movimento si ripercuoteva nelle circostanze. Era una persona vivace, particolare a suo modo, che non amava passare inosservata, perciò c'era sempre un vociare intorno a lei. C'era sempre qualcuno che la guardava, qualcuno che le parlava, qualcuno che la cercava.

E poi c'era quell'immancabile senso di eleganza e stile che impregnava l'aria quando lei la respirava: si udivano i tacchi delle scarpe, il frusciare delle stoffe pregiate, si percepiva il profumo, si percepiva la sensazione forte di qualcosa che urlava "moda".

Era come un'ottica a sé stante, affascinante nel suo interno e stravagante vista dall'esterno.

Sydney non aveva ereditato propriamente quel modo di essere e aveva sempre immaginato di somigliare a suo padre. Aveva avuto poche basi su cui confermare la sua ipotesi, ma le sembrava che fosse così. Somigliava di più al tipo di persona mite, ragionevole e un pochino marginale che era Anthony. Non era una persona energica, intraprendente, tormentata come sua madre. Ed era proprio per questo che apprezzava Gabe, l'unico in casa loro ad aver capito che si trattava di modi di essere e non di obiettivi sulla propria persona.

- Jessica! Gabriel! Che piacere ospitarvi qui, in casa mia! - esclamò Suzie, improvvisamente passata dallo stato "ameba" allo stato "anguilla". Parve quasi saltare sulla sedia.

Durante lo scatto, fu chiaro e netto il taglio che l'occhiata di Jess diede a quell'entusiasmo. Non c'era modo che a Jess potesse mai piacere una persona come Suzie: l'impegno globale, la costante allegria, anche quando forzata, la sfrenata generosità... e una marea di altre cose che Jess giudicava inutili, eccessive o noiose.

Era ancora un mistero l'assortimento Anthony - Suzie e tutti si domandavano sempre che cosa lui avesse trovato in lei. Probabilmente non lo sapeva nemmeno Anthony.

- Sì, è bello anche per noi essere qui. - rispose Jess con sufficienza.

- Accomodatevi pure. - disse Anthony cordialmente.

Sembrava che avessero appena avuto una lite... Lite che non aveva sfiorato minimamente il solare e allegro Gabe.

Almeno fino a quel momento.

Gabe e Suzie si lanciarono la stessa occhiata di terrore nel momento in cui i loro occhi si incontrarono.

Si fissarono per alcuni lunghi istanti, intrattenendo una discussione che senza l'uso della parola non avrebbe trovato una soluzione.

Jess e Anthony nel frattempo continuarono un discorso già iniziato durante il loro rinnovato incontro.

- Penso che Sydney non debba disturbare oltre... E poi, ha compiuto un gesto avventato, irrazionale... Bisogna metterla in punizione, non lasciarla in vacanza a bighellonare fra gli orfanotrofi con il ragazzo.

- Aiden e Adam sono due bravi ragazzi, Jess, fidati. Penso che sia avventato da parte tua strapparle l'opportunità di andare a fondo di un'azione non ragionata. Sono queste azioni che rendono indimenticabile l'adolescenza. E se osi andare oltre questa psicologia, potrei accusarti tranquillamente di ipocrisia. - replicò Anthony, mantenendo un tono gentile ma incisivo.

Sydney si chiese quanto dovesse aspettare perché sua madre degnasse lei e gli altri della sua attenzione.

Erano in salone, verso il salotto, perciò non si vedevano bene, ma avrebbe apprezzato uno sforzo in più.

Sbuffando, si alzò.

- Ciao mamma. - salutò, senza entusiasmo.

- Sydney, tesoro. Come stai?

Jess la abbracciò e le fece due carezze, sinceramente contenta di rivedere sua figlia.

Forse, dopotutto, era semplicemente presa dalla discussione e non l'aveva vista, pensò Sydney.

- Benone.

- I ragazzi? Andate d'accordo? Ti sei divertita?

- Tutto a posto mamma.

In quel momento Aiden e Adam fecero la loro comparsa in salotto, mentre Emma finiva i suoi cereali al cioccolato in cucina.

Ci fu un attimo di confusione a causa delle presentazioni, ma presto fu ristabilita la calma.

- Restate per pranzo, vero? - domandò gentilmente Suzie, sperando che dicessero di no.

- Certo, cara. - sorrise invece Jess, gustandosi la dissimulazione di rabbia della donna di fronte a lei. Le faceva sempre piacere andare contro i desideri delle persone che la irritavano.

Gabe fece delle domande ai ragazzi sulla scuola, accarezzando i capelli di Sydney, e tentò di evitare lo sguardo diretto di Suzie.

Quest'ultima, arrabbiata per la contromossa implicita di Jess, iniziò a vantarsi del suo impegno verso la società, dei riconoscimenti ottenuti e i traguardi conseguiti.

L'elenco sembrava avere lunga durata, ma Jess rimase costantemente affascinata, almeno in apparenza, senza fare mai smorfie o mostrare disapprovazione.

- Mamma, hai finito di pavoneggiarti? Abbiamo capito che devono inventare un Nobel per l'ambiente da darti, ma abbassa le penne. - sbottò Aiden.

- Aiden! - lo riprese la madre, indignata.

La figuraccia che aveva appena fatto era impagabile per Jess, come la propria faccia sulla copertina di People due volte in più di Taylor Swift.

- Sono ecologiche almeno? Le penne, intendo. - Jess rise sotto i baffi.

Suzie contrasse le labbra.

Sarebbe stata una giornata molto lunga.

__________

TEEN WOLF!

È iniziata la sesta stagioneeeeee yaaaaaay ❤

Oggi troppo disagio.

Jess è arrivata 💥💥💥

Si porterà via Sydney?

Baci 😌❤

Bad DecisionsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora