Finalmente a casa, mia

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Casa, una casa tutta mia almeno per i prossimi 5/6 anni. Meglio tenersi larghi con i tempi. Non si sa mai.
Se poi mi dice bene, conto di metterci le radici qui.

L'appartamento si trova in una viuzza tra Porta Maggiore e San Giovanni in Laterano, in uno di quei condomini che nella forma ricordano due parentesi quadre disposte una difronte all'altra, e al centro c'è un grande cortile con palme e fiori che funge da piazzetta dove i bambini vengono lasciati a pascolare liberamente (per la gioia degli altri condòmini), giocano a ricorrersi, urlano, rovinano le aiuole... Anime candide!

Mi piace qui, quando le finestre sono aperte si sentono le voci dei vicini di casa o il televisore acceso.
Gli odori di cucina che si diffondono in tutta casa... ma, che è sta puzza, qualcuno ha bruciato l'olio! Va bene, sarà meglio chiudere la finestra. Per oggi ho fatto il pieno di puzze. Ripensandoci, dovendo trascorrere il resto della mia vita in solitario, questi rumori prodotti da altri esseri viventi mi terranno compagnia. Quando mi verrà un attacco di solitudine acuta, mi basterà aprire le finestre e mi sentirò come a casa, di qualcun altro!

Ma continuiamo con le rimembranze.

Da piccolina passavo ore e ore a frugare in ogni armadio di ogni stanza alla ricerca di chissà quale tesoro nascosto, era una novità ed era divertente.

Non c'era molto da fare in un appartamento di 90 mq, essendo abituata a scorrazzare liberamente in giardino, dovevo pur trovarmi un'occupazione alternativa (i miei non mi facevano scendere in cortile a giocare con gli altri bambini, era troppo pericoloso per me, ero piccola io!).

Lo ricordo come se fosse oggi, il momento migliore della giornata era l'ora della merenda quando mamma arrivava con la rosetta e il salame e il bicchiere di latte.

Lo so, lo so il panino col salame mi accompagna fin da piccola, e che ci posso fare! Vorrà dire che da grande lo chiederò all'analista.

Ah, il latte di Roma, ne vogliamo parlare?
No?
E io ve lo dico lo stesso!
Come dicevo, il latte di Roma mi piaceva tantissimo. Aveva un sapore diverso. Quel certo non so che.
Quel che è certo, in campagna la mamma lo prendeva dalla vicina che aveva le mucche, a Roma mio nonno lo prendeva dal negozio sotto casa. Che strano... vero che è strano?

Beh, ora è tutta mia, la casa intendo.

Tornando a noi. Nessun controllo, nessuno che sta lì a controllare se esci, quando esci, quando torni, insomma tutta vita mondana... che non ho. Ma non dispero, nuove entusiasmanti avventure stanno per cominciare! Nuovi incontri dietro l'angolo stanno per arrivare! Pupù di cane a parte!

Devo ammettere che è stata un'ottima idea trasferirmi qualche giorno prima dell'inizio delle lezioni: sì, anche io ogni tanto ho qualche idea geniale. Sono sconvolta!

Comunque bisogna essere positivi, se ho superato l'esame di maturità conseguirò anche la laurea. Chissà, il miracolo potrebbe ripetersi!

La prima cosa che voglio fare è fissare dei punti fermi, una tabella di marcia per non lasciare nulla al caso, per non perdermi prima di cominciare, quindi, per prima cosa sarà istituzionalizzata la pausa tè.
Se con o senza paninazzo col salame, lo vedrò in seguito.
Nutrirsi bene è fondamentale per raccogliere le idee e le forze necessarie per affrontare il resto della giornata.
Obiezioni? Nessuna. Bene.

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