Tutti allo Stadio 6

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Eccomi qui, seduta al mio posto. Non è stato semplice arrivare fin qui. Ho rischiato più volte l'infarto. Il problema ora sarà scendere da quassù: soffro di vertigini. Sì, ho anche questo problemuccio. Ma ci penserò dopo. Ora mi devo concentrare sull'inno.

Bene, siamo arrivati all'inno: in alto le sciarpette, lacrimuccia che penzola dagli occhietti commossi. E si ondeggia, lentamente a destra, a sinistra, a destra, a sinistra, seguendo la melodia e possibilmente cantando.

Io, non conoscendo le parole apro e chiudo la bocca che sembro un pesce rosso che boccheggia attaccato alla palla di vetro. Intendo la vaschetta! Ma tanto non se ne accorge nessuno!

Terminato l'inno, ho il permesso di sedermi al mio posto.

Sì, perché le regole della scaramanzia calcistica vanno osservate alla lettera, perché se la Roma perde questi sono capacissimi di dare la colpa a me e di farmi tornare a casa a piedi!

Ovviamente, prima di sedermi ho dovuto raschiare qualcosa di strano. Tenacemente appiccicato al mio sedile.

Qualcosa che poi si è rivelato essere pupù semiliquida secca di piccione. Non chiedetemi altro.

Finalmente mi accomodo, bella infagottata, nel mio giaccone all'ultimo grido.

Però, ora che sono comoda e il cuore ha ripreso a battere normalmente, mi accorgo che da quassù si gode di una vista mozzafiato.

No! Sta salendo un tizio con il sigaro in bocca!

Forse si ferma prima!

Sì, deve fermarsi prima!

È fondamentale per la mia salute fisica e psichica che lui si fermi prima, il più lontano possibile da me!

No! Non si ferma prima!

Continua la scalata dell'Everest!

Imperterrito, il tipo!

Polmoni d'acciaio continua a salire. Ma non faceva male il fumo?

Si avvicina sempre più!

Io divento rossa sempre più!

Ora lo fisso dritto negli occhi e lo incenerisco!

Niente da fare, non l'ho incenerito!

Lui si avvicina sempre più, col sigaro tra i denti!

Cambio strategia, lo fisso negli occhi e ripeto la formula magica: vade retro, vade retro bestiaccia inmunda!

Vabbè, la frase esatta sarebbe ACCIO... più o meno, però la mia amica DaphneAli  mi ha detto che se non ho la bacchetta giusta, non funziona. Cercherò di procurarmela, potrebbe sempre tornare utile.

Però, già che ci sono, forse il palo della bandiera della Roma potrebbe funzionare.

«Scusi, prendo in prestito la sua bandiera!»

«Aho! Molla l'osso! Anvedi questa! Ma de 'ndo sei uscita fori?»

«Scusi è una questione di vitale importanza! Non ho tempo per le presentazioni!»

Strappo la stoffa e... magia. La mia bacchetta magica XXXL!

Riproviamo!

Mi alzo in piedi, roteo (o come si dice) la mi bacchetta XXXL!!!

E urlo:

«ACCIO!!!»

«'ACCI tua, ma che te strilli! Ma te voi mette' a sede' che non me fai vede' gnente!!!»

«A matta! M'hai rovinato la bandiera de 'a Roma!!! Ringrazia che stamo a vince, che se sennò te facevo passa' un guaio!»

«E che sarà mai, un pezzo di stoffa puro acrilico...»

«Un pezzo de stoffa de puro acrilico... questa è 'na bandiera sacra! Pe' vent'anni me c'è so' asciugato 'e lacrime de tutti gli scudetti che nun avemo vinto!!! Io mo te gonfio!!!»

«E basta! State a fa' 'n circo! Se c'avete da litiga' annate fori! 'ACCI vostra 'o dico io!!!»

Dove eravamo rimasti?

Ah! Sì!

No! Non va retro... viene avanti!

Non oserà, non oserà, non oserà!

Ha osato!

Si siede proprio davanti a... me!

Ah! Povera me! Prevedo fulmini e saette!

Tornando a noi.

Non vedo un tubo di quello che sta succedendo in campo, ho gli occhiali ma sono ugualmente cecata.

Dalle urla eccitate presumo siano entrati i nostri.

Dai fischi e dai complimenti a cuore aperto, presumo siano entrati gli altri.

Tutti in posa per la foto di rito.

Poi i giocatori si trasferiscono al centro del campo.

Confabulano qualcosa, ma io da quassù non sento, né sono in grado di leggere il labiale. Per i motivi di cui sopra!

Ora provo a chiederlo ai miei compagni di avventura.

«Che stanno facendo?»

Non mi rispondono! Troppo impegnati!

Ora sono tutti sparpagliati in campo.

Però, l'erba è davvero verde e rigogliosa. Chissà che concime usano. Dovrei chiedere a qualcuno. Sì, credo proprio che lo farò!

L'arbitro dà fiato al fischietto e i giocatori iniziano a correre dietro al pallone.

Però, siamo tanti!

Uh, un piccione svolazza allegramente sopra le nostre teste e... ops... ha mollato la zavorra sopra il cappello giallo/rosso di quel tizio. Speriamo di vincere, almeno avrà un diavolo per capello in meno quando si accorgerà della pupù... semiliquida di piccione.

Ok! Fin qui ci siamo.

Che dire... il capitolo si commenta da sé

Spero sia stata una buona lettura😳

Grazie a tutti voi del sostegno ♥️♥️♥️♥️

Vado a vivere da sola! RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora