La settimana passò in fretta. Io e Cody eravamo tornati come prima, ma appena qualcuno osava solamente accennare il nome Henry, il suo viso si incupiva e se ne andava arrabbiato.
Così, decidemmo che, in sua presenza, non avremmo nominato più quel nome. A parte Rose. Lei sosteneva che la sua reazione era dovuta alla sua cotta per me. Era pazza. Io e lui eravamo amici, non ci sarebbe mai stato niente e lui lo sapeva.
Erano le 18.00 di venerdì. Stavo fissando l'armadio ormai da un quarto d'ora. Non sapevo cosa mettere. Non volevo essere troppo elegante, ma non volevo essere di certo sportiva. Non era più estate, ma non faceva nemmeno freddo.
Optai per un paio di jeans neri e una maglietta bordeaux. Ai piedi stivaletti e sopra una giacca di pelle.
Alle sette in punto mi arrivò un messaggio da Henry. Scesi le scale, salutai mia madre dicendole che andavo da Rose.
Lui mi aspettava fuori dalla macchina, accanto alla portiera del passeggero. Era vestito casual. Indossava un paio dei jeans strappati con una maglietta a scollo a V e una felpa nera. Speravo con tutta me stessa che mia mamma non si affacciasse in quel momento.
Camminai verso di lui e lo fissai intensamente negli occhi, devo dire che aveva veramente dei bei occhi, ma mai come quelli di Cody.
"Buonasera. Come siamo belle" mi disse. Ero talmente imbarazzata che non sapevo cosa fare. Così, lo salutai e salii sulla macchina. Mi chiuse la portiera e fece il giro della macchina per mettersi al posto del guidatore.
Ci fu qualche minuto di silenzio finché lui non decise di spezzarlo. "Sono felice che tu abbia accettato il mio invito" disse continuando a guardare attentamente la strada. Era proprio il ragazzo da presentare a casa. Era perfetto. Ti trattava benissimo, ti faceva complimenti, era responsabile e poi era incredibilmente bello.
Ero talmente incantata ad osservarlo che non mi ero neppure accorta che mi aveva fatto una domanda. "Cosa?" Dissi un po' in imbarazzo. "Hai risolto con Cody?" Mi guardò negli occhi cercando di trovare la verità. Non sapevo cosa dire. In effetti abbiamo chiarito ma non vuole che io esca con te. Non potevo di certo dirglielo così. "Si, dopo che mi hai accompagnato a casa quella sera, l'ho trovato davanti a casa e la mattina seguente abbiamo chiarito" "vuoi dire che ha dormito a casa tua?" Chiese un po' sorpreso.
"Si, cioè siamo amici, ci è capitato più volte di dormire assieme" dissi con fare ovvio. Lui non rispose, ma dai suoi occhi si vedeva che non approvava. Peggio per lui, io e Cody siamo solo amici e se mi va di dormire con un mio amico, ci dormo.
"Però ha avuto una reazione strana" dissi soprappensiero. "Strana in che senso?" Chiese curioso. "Quando gli ho detto che mi avevi chiesto di uscire è andato su tutte le furie. E praticamente ogni volta che viene nominato il tuo nome, lui se ne va tutto incazzato." Henry guardò drittro la strada ma non disse nulla. Qui c'era sotto qualcosa. Ma non volevo scoprirlo da lui, soprattutto alla prima uscita.
Mi portò a mangiare in un semplice ristorante, dopo aver ordinato cominciammo a parlare di noi. Soprattutto di me. Era molto interessato. Così gli raccontai della separazione dei miei, del mio amato fratellino, di come ho scoperto il mio fidanzato che mi tradiva ed insieme le mie amiche.
"Quindi sei ancora vergine?" l'acqua mi andò di traverso e per poco non la sputai. Ma che cazzo di domanda mi aveva appena fatto?! Ero troppo in imbarazzo. Cosa gli rispondevo ora? La verità stupida. Si sono ancora vergine perché non troverò mai il ragazzo perfetto. Ma se tu ti fai avanti io sono libera. L'ultimo prezzo forse sarebbe meglio tralasciarlo.
"Perché mi fai questa domanda?" Dissi. "Perché da come l'hai raccontato sembrava che ci volessi andare a letto per la prima volta." Perfetto aveva fatto centro. Io questa parte volevo tralasciarla ma ormai era fatta. "Si, esattamente. Ero andata lì per farlo la prima volta con lui ma me lo sono ritrovata con sopra mezza nuda la mia migliore amica. So proprio sceglierle bene le amicizie" dissi ridendo per allentare un po' di tensione che si era creata dentro di me.
Dopo la cena andammo a fare un giro sul pontile. A un certo punto vidi Cody che stava limonando con una tipa bionda platino e lei aveva la mano sul suo cavallo dei pantaloni. Poco casta la ragazza. Non sono mica tutte santarelline come te.
Presi la mano di Henry e lui fu sorpreso del mio gesto. Io feci finta di niente. Come se fosse tutto normale.
Cody era ancora un po' lontano ma volevo che ci vedesse mano nella mano. Ero furiosa. Ma con tutte le ragazze che c'erano non poteva almeno scegliersele intelligenti? Cosa ne sai tu se lei è intelligente o meno. E poi se è stupida è più facile portarsele a letto. Stavo cominciando ad odiare seriamente la mia voce interiore.
Quando passammo davanti alla coppietta, Henry si accorse di loro. Cody non poteva di certo accorgersene, era troppo occupato a mettere la lingua in bocca alla biondina.
"Ehi, ciao Janette." Perfetto ora le troietta aveva anche un nome. Ma io non dovevo essere gelosa. Lui era mio amico ed io ero uscita con un altro. Ma forse non era gelosia, era solo un modo protettivo che avevo verso il mio amico.
Lei si staccò dal MIO amico e finalmente riuscì a guardarci in faccia. "Ciao Henry" quando anche Cody finalmente si girò rimase paralizzato. Guardò prima me, poi Henry ed infine il suo sguardo si posò nelle nostra mani intrecciate.
"C-ciao E-Emma" era troppo impacciato, l'avevo colto di sorpresa. "Ciao Cody" dissi, cercando di non far trasparire niente dalla mia voce. "Ci vediamo in giro" dissi e li liquidai seguita da Henry che mi teneva ancora la mano.
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Ragazzo complicato (IN REVISIONE)
RomanceEmma, bella, intelligente e festosa. Ha una vita da invidiare. Degli amici fantastici, un ragazzo bellissimo e dei voti alti a scuola. Purtroppo per lei le cose cambiano. La madre deve trasferirsi per lavoro. L'unico lato positivo che riesce a pens...