La casa di Elizabet era molto grande e si affacciava direttamente sull'oceano. Era bianca e dentro era stracolma di gente; molta di essa era già ubriaca e altra era strafatta. Uscimmo dalla macchina e ci facemmo strada tra la gente cercando di entrare dentro la casa. Con lo sguardo cercai i miei amici ma non li trovai. La musica era assordante e diversa dal solito. Appena entrai in cucina, seguita da Cody, sentii un forte odore di bruciato. Maggie aveva bruciato i brownies al cioccolato. Maggie era la migliore amica di Elizabet, era molto intelligente ma si fingeva stupida per piacere ai ragazzi. Un po' mi dispiaceva, perché era una così bella ragazza e intelligente ma si sottovalutata pensando che così com'era ai ragazzi non sarebbe piaciuta.
"Maggie hai bisogno di una mano?" le chiesi. Mi sembrava molto impacciata e ora non capivo se lo era veramente o se lo stava facendo apposta come al solito. "Ehi ciao Emma" mi disse e mi si lanciò addosso. Biascicava e il suo alito sapeva di alcool. Appena si staccò cercai di guardarla negli occhi per capire se stava bene ma l'unica cosa che vidi furono le pupille dilatate e gli occhi tremendamente rossi. Maggie non solo aveva bevuto molto ma in più era fatta e ora capivo la sua voglia di cucinare brownies. "Maggie ma sei fatta?" le chiesi cercando di capire il suo stato. "Ehi ciao Emma" ripeté sbiascicando. "Emma i ragazzi sono di là, mi raggiungi appena hai finito?" mi disse Cody toccandomi l'avambraccio per richiamare la mia attenzione. "Va bene vedo cosa fare poi vi raggiungo" risposi a Cody baciandolo leggermente sulle labbra.
"Vieni Maggie, cerchiamo Elizabet" le dissi per poi trascinarmela dietro per un braccio. La cercai per tutta la casa ma non la trovai. Allora optai per le camere da letto di sopra, la maggior parte erano chiuse a chiave e non c'è bisogno di tanta immaginazione per capire la ragione. Dopo quattro porte chiuse finalmente ne trovai una aperta, bussai ma non rispose nessuno così l'aprii e constatai che era vuota. "Maggie che ne dici di farti una dormita? Ci vediamo fra qualche ora" le dissi per poi farla sdraiare sul letto e appoggiandole delicatamente la testa le sussurrai un "dormi".
Tornai di sotto e mentre scesi le scale notai i miei amici in pista a ballare. Una volta raggiunti salutai con un bacio le ragazze ed andai dal mio ragazzo. "Tutto bene?" mi chiese nell'orecchio Cody urlando visto che la musica era troppo alta. "Si non preoccuparti" risposi a mia volta urlando. "Lo sai che possiamo andarcene in qualsiasi momento no? Basta che me lo dici e io eseguo gli ordini" mi disse ridendo anche se sapevo che era serio. "Tranquillo è una festa dobbiamo divertirci" risposi per poi mettergli le mani al collo per ballare.
Non so per quale motivo continuava a chiedermi se me ne volessi andare, forse perché non stava bene, forse perché non aveva voglia di stare alla festa o forse semplicemente perché non voleva vedere qualcuno. A me prima succedeva spesso ma poi le ragazze mi obbliavano ad uscire e me ne fregavo. Ora non mi succede più, da quando mi sono trasferita qui non odio nessuno, sono in pace con il mondo.
Dopo più o meno un'ora e mezza di ballo Rosy ci chiese se potevamo accompagnarla al bagno, così lo riferimmo ai ragazzi e ci indirizzammo al bagno accanto alla cucina. Appena chiudemmo la porta il rumore della musica si alleviò un po' ma si sentiva ancora abbastanza forte. Era davvero un bel bagno. Appena entravi sulla destra c'era la vasca, poi c'era uno scalino e si trovava davanti due lavabi con uno specchio enorme, a destra c'era il water e il bidet; ma la cosa più bella erano le piastrelle interamente verdi smeraldo. Un verde così bello non lo avevo mai visto. Non volevo più andarmene ma purtroppo bisognava farlo.
Le ragazze mi trascinarono fuori con la forza per poi dirigerci dai ragazzi. Cody non era in pista allora decisi di andare a cercarlo. Entrai in cucina e lo vidi appoggiato al bancone. Avete presente prima quando vi ho detto che in questa nuova città non odiavo nessuno? Bene mi rimangio tutto perché Cody non era da solo ma aveva spiaccicato addosso quella odiosa cheerleader bionda finta. Non la vedevo da un po', da quel che avevo capito era andata stare dal padre per un po' visto che anche i suoi genitori erano separati. Appena si girò e mi vide impalata con gli occhi furibondi e i pugni stretti sui fianchi sfoggiò un enorme sorriso a trentadue denti e per non mancare anche due taglie in più di reggiseno, a quel punto capi perché era andata dal padre.
Appena Cody mi vide scrollai la testa in segno di disapprovazione e girai i tacchi per andare dai miei amici. Cody mi corse dietro chiamandomi per nome ma io non mi girai. Non sapevo cosa fosse successo ma non mi interessava in quel momento. Ero andata a una festa con i miei amici e volevo divertirmi non pensare alle ex fidanzate che di punto in bianco riappaiono.
Quando Cody mi raggiunse, mi prese per un braccio e mi girò per guardarmi negli occhi. "Ti giuro che c'è una spiegazione ma non voglio dartela qui, andiamo via e ti spiegherò tutto" mi disse con occhi supplicanti. Io non volevo andarmene ma guardai l'orologio ed era piuttosto tardi così salutai gli altri e gli dissi che ci saremmo visti il giorno seguente. "Andiamo" dissi semplicemente a Cody per poi dirigermi verso la macchina.
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Ragazzo complicato (IN REVISIONE)
RomantizmEmma, bella, intelligente e festosa. Ha una vita da invidiare. Degli amici fantastici, un ragazzo bellissimo e dei voti alti a scuola. Purtroppo per lei le cose cambiano. La madre deve trasferirsi per lavoro. L'unico lato positivo che riesce a pens...