16. Io ti voglio, ti ho sempre voluto

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Lunedì a scuola sembrò apparentemente tutto tranquillo. Non avevo visto Cody e non mi aveva nemmeno chiamato. Si vede che non gli era passata la rabbia.

"Ehi Emma" mi girai sentendo il mio nome e lo vidi, l'unico ragazzo di cui dovrebbe importarmi. Ma, ahimè, non riesco a non pensare a quella canaglia.

"Ehi Henry" lo salutai con un bacio a stampo. Si avvicina a me e io indietreggio sbattendo la schiena contro gli armadietti. Lui mette una mano sopra la mia testa e una sul mio fianco. Comincia a passare la mano su e giù il mio fianco. "Sai sabato eri ubriaca però si potrebbe ricominciare da dove ci eravamo interrotti"

Oddio e ora? Io non ero pronta. Ero ubriaca quella sera e ora lui si aspetta di più da me? Si aspetta che appena si presenta l'occasione gli salti addosso?

"Senti" non sapevo come dirglielo. "I-io... " lui mi fissava negli occhi mentre coi denti si torturava il labbro inferiore. Si vede che era voglioso. Ma io non potevo placare quella voglia. Almeno non ancora.

"Senti io" non riuscii a finire la frase che vidi Henry per terra.
Sopra c'era Cody seduto a cavalcioni sulle sue gambe. Aveva cominciato a tirargli pugni sulla faccia. "Come hai potuto brutto stronzo, come hai potuto spettava a me" cominciò ad urlare mentre continuava a picchiarlo.

L'occhio di Henry cominciò a gonfiarsi. Era mal ridotto ed io non sapevo come fare. Cosa fare. "Cody smettila, smettila"

Cody si fermò un attimo. Si girò verso di me e mi osservò per qualche secondo. "No non posso. Ha fatto una cosa che non spettava a lui ma spettava a me. Capisci? Non glielo perdonerò mai!!" in quel momento Henry si era ripreso. Prese Cody alla sprovvista e capovolse la situazione. Ora era lui a cavalcioni su Cody e lo stava picchiando.

"Henry fermanti ti prego" non sapevo davvero cosa fare. Mi sentivo impotente. Henry ascoltò le mie parole e con un gesto veloce si alzò e venne vicino a me. Aveva il labbro e l'occhio gonfio. Sul sopracciglio sinistro si era formato un grumolo di sangue creato da un taglietto.

Cody si riprese velocemente e si alzò pronto già alla carica ma stavolta mi posizionai in mezzo a loro due. "Smettila Cody. Non fare il coglione" dissi tenendolo per il petto. "Emma ma ti rendi conto era mia la tua verginità. Non lo capisci e lui se l'è portata via" volevo morire, stava parlando così apertamente della mia verginità. In mezzo ai corridoi della scuola, davanti a tutti. In quel momento avrei voluto picchiarlo io.

"Ma che cazzo stai dicendo? Io non le ho portato via proprio niente. Non l'avrei mai fatto visto che era ubriaca. Ma stanne certo succederà fra poco. Fra poco non sarà più innocente" disse Henry con tono di sfida.

"Sta dicendo la verità?" Chiese Cody non fidandosi di lui.
"Certo" disse Henry a denti stretti. "Ci sentiamo dopo Emma, voglio chiarire" detto ciò se ne andò. "Quindi mi hai mentito?" Chiese incredulo Cody. Mi sentivo veramente stupida. Due ragazzi avevano appena fatto a botte per me senza un motivo. Ero proprio sciocca. Aspetta, ma Henry ha detto che fra poco non sarò più innocente. È ufficiale lui mi vuole ma io no. Non adesso. Dio che casino.

"Allora?!" Ripeté più incazzato Cody visto che mi ero immersa nei miei pensieri.

"Non possiamo parlare in un altro momento?" Dissi cercando di evitare di rispondere. "No Emma tu mi rispondi ora" era veramente incazzato. Lo presi per il polso e lo portai nello sgabuzzino a parlare senza occhi indiscreti. "Si. Si ha ragione. Sono ancora vergine. Non mi ha tolto la verginità. Dopo essere uscita dal locale e ti ho vista con quella troia e non ci ho visto più. L'ho portato a casa pronta per perderla con lui.
Una volta arrivata a casa sono andata in bagno e ho vomitato, poi mi sono addormentata." Dissi tutto d'un fiato.

"Quindi hai fatto tutto questo casino solo perché sei gelosa? Se mi vuoi basta dirlo e sono tuo. Tutto tuo, solo tuo. Fosse per me saresti già mia. Ti potrei prendere ora, in questo sgabuzzino." Disse e poi si avvicinò piano e io cominciai ad indietreggiare fino a toccare il muro con la schiena. Si avvicinò sempre di più a me diminuendo la distanza tra noi. Essa diventò minima. Avevo le sue labbra quasi attaccate alle mie. "Io ti voglio, ti ho sempre voluto. Ti voglio dalla prima volta che ti vista in spiaggia. Quando ti ho rovesciato la bevanda addosso e tu mi hai urlato contro. Emma io ti voglio ma per te posso anche aspettare. Posso aspettare giorni, settimane, mesi. Basta che poi sarai mia. Ti lascerò tutto il tempo che vorrai. Ma devi decidere." Si avvicina ancora di più pronto per baciarmi e finalmente decisi di rispondere. "C-Cody io non posso. Non posso. Noi siamo amici" dissi balbettando. Lui mi guardò senza dire niente. Poi decise di parlare. "Posso aspettare tutto il tempo che vuoi" "Sht non dire niente" lo zittii "io sto con Henry e questo non può cambiare da un giorno all'altro." Detto ciò uscii dallo sgabuzzino lasciandolo da solo.

Ragazzo complicato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora