29. Cody alzati da quel dannato letto

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Tutto sommato la piccola vacanza da mio papà non era stata poi così male. La sua nuova moglie in fondo era simpatica e poi avevo passato la mia giornata con il mio adorato fratellino. Mi dispiaceva un sacco non poterlo vedere più di tanto, però in fondo come avevo già urlato al telefono a mio papà, avevamo fatto bene a trasferirci.

Ora però, ero sulla strada di ritorno, avevo paura, paura di passare una settimana con Cody. Non sapevo perché, di solito le ragazze sono contente di poter passare una intera settimana a casa del proprio ragazzo. Ma come sempre io ero diversa dalle altre.

Mi ritrovai un'altra volta davanti alla porta di casa sua. Sempre con quella dannata paura di suonare il campanello. Ma in fondo cosa c'era di male? Sarei stata a casa del mio ragazzo per una settimana e magari lui si sarebbe aspettato qualcosa. Lo so, sono paranoica, lui dice che è pronto ad aspettarmi ma dopo quello che mi hanno fatto a Los Angeles, non ci credo.

Finalmente mi decisi e suonai il campanello. Dopo pochi secondi si sentono dei movimenti provenire dal piano di sopra e poi qualcuno che correva di fretta le scale. Aprì la porta e mi trascinò dentro. Mi portò in camera sua, chiuse la porta e mi ci sbatte contro divorandomi le labbra. Comincia a baciarmi come se non lo facesse da anni, e a me, di certo non dispiaceva.

"Cody calmati abbiamo tutta una settimana davanti" dico appena mi lascia respirare. "Lo so ma mi sei mancata troppo." Dice baciandomi ancora. "Ma se sono passati solo due giorni?" Questo ragazzo era veramente strano.

"Cody" sentimmo urlare il suo nome. Ci staccammo immediatamente, cercai di lisciarmi il vestito più che potevo e poi mi pettinai i capelli con le dita. Non volevo che scoprisse di noi in questo modo.

La mamma di Cody aprì la porta e mi vide lì, in piedi in mezzo alla stanza mentre Cody si faceva gli affari suoi sul letto.

"Cody quante volte ti ho detto di rispondermi quando ti chiamo?!" Lo rimproverò sua madre. "Emma, cara, ho visto la tua valigia di sotto e ho pensato che eri con uno dei ragazzi." Disse guardandomi con gioia.

"Vieni ora ti mostro la tua stanza, Cody alzati dal quel dannato letto e vai a prenderle la valigia" disse Clara.

Uscimmo dalla stanza e io la seguii. Andò due porte più avanti della stanza di Cody e l'aprì. Era una stanza enorme, il letto era gigante, c'era un armadio lungo tutta la parete. "Non c'è il bagno in camera ma tanto i ragazzi hanno il proprio e quindi quello di fuori ti sembrerà tuo." Disse tutta contenta.

Si sedette sul letto e mi fece segno con la mano di sedermi vicino a lei. La raggiunsi e poi lei mi abbracciò. Non capivo perché ma ricambiai l'abbraccio era veramente una brava donna.

"Sai Emma a volte mi sento sola, vivo in casa con due maschi che mi fanno impazzire, lasciano in disordine tutto, non mi aiutano in casa e non si rifanno nemmeno i letti. Solo l'unica che lavora in questa casa, faccio l'infermiera non faccio chissà quale lavoro. Ho questa casa grazie a mio padre, l'ho ereditata da lui. Ma da quando è morta mia madre ha cominciato ad uscire con donne più giovani ed è sempre in un posto diverso, ad esempio ora si trova alle Bahamas e io invece sono qui che non riesco nemmeno a ritagliarmi un po' di tempo per me." Disse tutto ciò con una faccia che mi pianse il cuore.

Mi dispiaceva tanto per lei, il marito l'aveva abbandonata ma non ho ancora capito bene la storia. La madre era morta e il padre era sempre in giro con un'altra donna. I figli la facevano impazzire, non avrei voluto essere al posto suo. Di certo non potevo cambiarle la vita ma potevo aiutarla in qualche modo.
"Per il fatto di tuo padre non posso farci niente, mi dispiace. Ma per i ragazzi sì, ci penso io, ora li raddrizzo un po'" dissi tutta fiera di me. Non sapevo nemmeno io come avrei fatto ma c'è l'avrei dovuta fare. Per Clara, una donna di così buon animo e soprattutto perché era la madre del mio ragazzo.

"Emma sei davvero una cara ragazza. Grazie davvero" mi abbracciò di nuovo. "Ora vado a prepararmi perché ho il turno di giorno" disse e mi lasciò sola nella mia enorme stanza.

Ragazzo complicato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora