32. Ora facciamo la doccia

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La mattina dopo ci alzammo tardi per fare colazione, sua mamma aveva un turno e Dylan era già uscito così eravamo a casa da soli.

Appena riuscii a scollarmi Cody di dosso, scesi le scale ed andai dritta in cucina. Misi l'acqua in un pentolino a scaldare e nel frattempo tirai fuori dal mobile l'occorrente per fare colazione. Non ci avevo mai fatto caso ma la cucina della famiglia Christian era veramente bella.

Era fatta tutta di legno, era scuro quindi penso fosse castagno ma non ne sono sicura. Era davvero lunga e all'angolo aveva una penisola. Poi al centro si trovava un'isola con un lavandino e delle sedie intorno per accomodarsi. Aveva un piano cottura molto grande ed era perfettamente pulita. Da quando sono qui, ho capito che Bianca ci tiene molto alla pulizia della casa ma con i figli che si ritrova non oso immaginare quanto possa essere difficile tenere pulita questa enorme abitazione.

"Finalmente ce l'hai fatta" dissi vedendo il mio fidanzato e tutta la sua bellezza. Meno male si era messo i pantaloni e solo ora mi ricordai che io indossavo ancora la sua maglietta lasciando così in bella vista tutti i suoi addominali. Dio quanto era bono.

"Ho messo a scaldare l'acqua" dissi cercando di distogliere gli occhi dai suoi addominali perfetti. Nulla da fare, era praticamente impossibile. "Cosa guardi?" Chiese lui malizioso. "Niente ma ti puoi mettere una maglietta?!" Chiese, o per meglio dire supplicai riuscendo finalmente a distogliere lo sguardo e puntarlo su un punto a caso.

"Certo, però così resteresti tu senza maglietta ed io di certo non mi lamento." Disse avvicinandosi a me per poi sedersi sul bancone della penisola. Aveva pienamente ragione, stavo indossando la sua maglietta.

Sentii l'acqua bollire così mi girai e presi due tazze ma come sempre la mia altezza mi gioca brutti scherzi. Mi allungai per prendere le tazze in alto ma non ci arrivavo comunque, ero troppo bassa.

"Mi piace quello che vedo" sentii Cody avvicinarsi sempre di più a me finché il suo petto non combaciò con la mia schiena. "Piccola forse è meglio che tu ti vada a vestire se non vuoi che succeda qualcosa, qui, su questa cucina" disse toccando il piano libero. Piccola, avevo sempre trovato questo nomignolo troppo sdolcinato e mi veniva il diabete solo a sentirlo. Ma detto da lui era tutta un'altra cosa. Lui trasformava tutto quello che diceva o faceva in poesia. Per il resto aveva ragione, come quasi sempre d'altronde, la maglietta mi arrivava sotto il culo da normale, non oso immaginare nemmeno cosa abbia potuto vedere mentre mi allungavo cercando invano di prendere le tazze.

"Per favore mi prendi le tazze?" Chiedi gentilmente spostandomi da lui perché la sua vicinanza non mi faceva pensare con lucidità.


"Cody che ne pensi se prima di andare a cercare il vestito per il ballo delle debuttanti sistemiamo la casa?"chiesi mentre eravamo in camera a vestirci. "Che cosa?"chiese lui come se non avesse capito. "Sai, mi sono accorta che tua mamma tiene molto alla pulizia della casa e voi due non fate nulla per tenerla in ordine, possiamo farle questo favore" dissi mentre cercavo la mia maglietta in giro per la stanza. La stanza di Cody era davvero molto grande, come il resto della casa d'altronde.

Aveva un lettone matrimoniale, una grande finestra con sotto una panca e dei cuscini, il posto perfetto per leggere un buon libro. Un armadio gigante, ci potevo entravo pure io in quell'armadio talmente era enorme. Di fronte al letto era posizionata una scrivania incasinata, su essa ci era appoggiato di tutto e di più, dai libri di scuola, agli avvisi, dalle bottigliette d'acqua a perfino delle mutande.

"Direi di iniziare dalla tua camera" dissi dirigendomi verso la scrivania. "Tanto vale che ci vestiamo dopo, tanto dovremmo lavarci" dissi cominciando a buttare i panni sporchi nel cesto apposito. "Non ho mai detto di sì. Però la questione della doccia è molto allettante" disse. "Quanto sei pervertito" gli dissi lanciandogli un paio di mutande addosso e poi ripresi il lavoro che stavo facendo.



Verso le undici avevamo pulito camera sua, il suo bagno, la cucina e la sala. Ora ero distrutta, non ce la facevo più. Mi sdraiai sul letto a peso morto. "Sono sfinita" affermai. "Su forza in piedi, io ti ho aiutato a pulire la casa ora tocca fare la doccia." Disse tendendomi una mano.

"Vai a farla, poi la faccio io" dissi chiudendo gli occhi. Ad un certo punto sentii tirarmi su di penso e vidi che Cody mi stava portando verso il bagno. "Cosa stai facendo?"chiesi confusa. "Ora facciamo la doccia" disse cominciando a togliersi i pantaloni.

Ragazzo complicato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora