23. Cody per una volta aveva pienamente ragione

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Appena arrivati a casa sua andammo subito nella sua stanza a studiare. Devo dire che era veramente una frana in matematica.

"Cody stiamo facendo i radicali, sono facilissimi" fisso con fare ovvio correggendo tutti i suoi esercizi sbagliati.

"Me li puoi rispiegare?" Chiese lui facendo il labbruccio.

Dopo venti minuti di spiegazione, forse aveva capito. "Va bene ho capito ora pensiamo ad altro" disse e mi baciò le labbra. Io mi staccai e ripresi con la matematica. Anch'io volevo baciarlo, e tanto. Ma dovevo fargliela pagare in qualche modo e in più doveva recuperare matematica.

"Forza non abbiamo finito, dobbiamo fare gli esercizi" dissi prendendo una penna dal suo astuccio.

"Cody quanto ti viene?" Chiesi fissando l'esercizio. Non ricevetti risposta. "Allora
Cody quanto ti viene?" Chiesi ma non avendo ancora ricevuto risposta, alzai lo sguardo. Lui mi stava fissando il seno. Gli tirai una sberla.

"Ma ti sembra il caso? Stiamo facendo matematica" dissi. "Staremo facendo matematica ma io sono pur sempre un ragazzo e con la tua camicia sbottonata non riuscirò mai a concentrarmi" disse cercando di distogliere lo sguardo. Ora avevo capito perché ci aveva messo così tanto a capire.

Abbassai lo sguardo e in effetti avevo la camicia sbottonata che lasciava intravedere il seno, ma non era di certo colpa mia. Non me ne ero nemmeno accorta.

In più a scuola bisognava indossare questa stupida divisa. Una gonna lunga fino a metà coscia color bordeaux, una camicia bianca a maniche corte e un maglioncino dello stesso colore della gonna. Ai piedi scarpe nere. Le scarpe potevi mettere quelle che volevi basta che fossero nere.

Come sempre della divisa c'erano i pro e i contro. I pro erano che se una mattina ti dovessi svegliare in ritardo e non sapresti cosa mettere, esisteva la divisa. In più un questo modo nessuno poteva essere preso in giro per il suo modo di vestire.

Ma ovviamente c'erano anche i contro. Non potevi mettere altro se non la divisa.
Non a tutte sta bene la divisa, ad esempio la gonna mette in evidenza chi è di costituzione più grossa. O ad esempio chi ha il seno prosperoso come me, i bottoni della camicia rimangono sempre aperti e hai sempre paura che con un movimento sbagliato potresti romperli.

Mi abbottonai la camicia e riprendemmo matematica. Verso le quattro e mezza avevamo finito. "Credo di aver capito tutto" disse Cody sistemando i suoi libri nella sua libreria mentre io mettevo i miei in cartella.

"Sai dovresti darmi più ripetizioni" disse e mi diede un bacio sulla bocca. "Cody...." dissi lasciando il suo nome in sospeso. Guardai per terra, le miei scarpe e poi finalmente riuscii a guardarlo in faccia. "Ma noi cosa siamo? Nel senso noi due stiamo assieme?" Chiesi un po' a disagio. Non capivo perché, sono sempre stata sicura di me, quello che volevo me lo sono sempre preso. Non guardavo in faccia nessuno a parte le mie "amiche" quando ero a Los Angeles.

Da quando mi sono trasferita a New Port Beach mi sento una persona diversa. Sono una persona diversa. Ho le mie amiche fidate che non mi fregano il ragazzo. Sto cercando di accoppiare Zach e Rose. Ho tirato fuori dal suo guscio Jessica e i suoi magnifici rossi e ricci capelli. Sono uscita con un drogato senza sapere che lo fosse e ora esco con il capitano della squadra di calcio.
Forse non ero poi così tanto cambiata.

"Emma" disse Cody sedendosi vicino a me sul letto. "Io ti voglio veramente bene, non voglio perderti, so che intraprendere una relazione può mettere a rischio la nostra amicizia ma so che finirà se non ci proviamo. Perché non riesco a vederti assieme ad un altro. Non riesco nemmeno a provare a pensare che un altro possa sfiorarti, baciarti, abbracciati. Al pensiero mi viene solo un grande nervoso. Per quello oggi ho fatto quella scenata di gelosia. Perché io non voglio perderti ed ho paura che tu mi possa abbandonare da un momento all'altro. E questo io non potrei sopportarlo"

Cody quasi mi fece piangere. Era così tenero. "Per questo voglio andarci piano. Noi due ci conosciamo già, so che sei allergica alle mandorle. So che odi la maionese. Odi il cinese e il giapponese ma adori il messicano e il kebab. Io so un sacco di cose su di te ma voglio saperne ancora di più. Quindi per ora siamo nella fase in cui ci conosciamo per bene. Stiamo quasi assieme ma non lo siamo perché voglio fare le cose con calma" disse per poi darmi un bacio.

Cody per una volta aveva pienamente ragione. Dovevamo andarci coi piedi di piombo sennò la nostra amicizia sarebbe finita. Ricambiai il bacio e poi andammo di sotto a fare merenda. Mi sentivo sempre più attratta da lui ma non volevo, volevo fare la persona forte ed essere io la stronza tra i due.

Ragazzo complicato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora