15. Qualcuno qua è geloso

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Appena arrivammo a casa aprii il cancello e la porta di casa lo trascinai dentro e lo sbattei sul letto.

Gli occhi cominciavano ad appesantirsi. Ero stanca ed ubriaca. Non sapevo cosa stessi facendo. "Vado un attimo in bagno, aspettami qui" dissi dirigendomi verso il mio bagno e chiudendomi la porta alle spalle.

Mi appoggiai al lavandino e mi guardai allo specchio. Cosa diavolo stavo facendo? In quel preciso istante mi venne un coniato di vomito. Così aprii l'asse del water e vomitai l'anima. Appena finito mi addormentai.

Appena sveglia non capii perché mi ritrovavo nel mio letto. L'ultima cosa che ricordavo della sera prima era io e il mio amato cesso. Il vomito e poi buio.

Mi girai cercando di stirarmi. Ero veramente sfinita. Notai che sul comodino c'era un biglietto. Lo presi e lo lessi.

Ieri sera eri troppo ubriaca, peccato poteva scapparci qualcosa. Dopo averti trovata a terra addormentata ti ho portato nel letto. Io sono andato a casa così che tu potessi dormire tranquilla.
Chiamami appena ti svegli.
Baci
Henry

Perfetto. Avevo portato a casa un ragazzo per andarci a letto ma sono crollata per terra ed ora lui aspetterà solo quello. Penserà che ora potrò essere sua quando vorrà visto che ieri sera ero più che disposta.

No ma Henry non era così. Henry era dolce, tenero e simpatico. Non mi ha mai pressato su nulla. Non credo che vorrà farlo subito.

Non volevo chiamarlo, così gli scrissi un messaggio.
A Henry: buongiorno. Grazie per ieri sera. Ci vediamo domani😘

Rilessi svariate volte il messaggio e poi mi decisi ad inviarlo.

Suonarono al campanello ma io non avevo voglia di alzarmi. Ero troppo stanca e mi faceva male la testa. L'unica cosa che volevo fare era dormire. Così mi sdraiai e caddi tra le braccia di Morfeo.

Un suono mi rimbombava nella testa e non aveva intenzione di andarsene. Aprii gli occhi e realizzai che quel suono proveniva dal citofono. Mi affacciai alla finestra e vidi che, di sotto, vicino alla porta, si trovava Cody. Feci finta di niente e mi sdraiai di nuovo nel letto.

Poco dopo cominciò a suonare il telefono. Era Cody. Cosa voleva ancora? Lui ieri sera era con la bionda perché ora cerca me?

"Cosa vuoi?" Risposi seccata al telefono. "Ciao Emma. Sto bene grazie per avermelo chiesto. Tu come stai?"
Spiritoso.
"Smettila di scherzare e dimmi cosa vuoi"
"Cos'è Henry tu ha dato buca ieri sera? È per quello che sei così schizzata?"
Sempre più spiritoso il ragazzo.
"Non sono affari tuoi, ora dimmi cosa c'è di così tanto importante da chiamarmi a quest'ora." Effettivamente era quasi mezzogiorno però non mi importava ero ancora arrabbiata con lui.
"Dai aprimi così mi racconti tutto quello che è successo"
Com'era insistente.
"Non sono a casa"
Detto ciò chiusi la chiamata e tornai bella comoda sotto le coperte.

Sentii dei rumori, qualcuno stava maneggiando con la porta. Così scesi di corsa le scale. "Come sei entrato?" Gli urlai contro.
"Mamma mia Emma se vai in giro così sarò costretto a prenderti sul divano e toglierti la verginità subito senza aspettare" disse lo stalker continuando a fissarmi il corpo.

Abbassai lo sguardo e vidi che i bottoni del vestito da infermiere fa erano slacciati e si vedeva tutto il mio abbondante seno. Mamma mia che figure. Mi girai di scatto per chiudermi i bottoni.

Poi ci ripensai e li lasciai aperti. Mi avvicinai e lui piano piano. Con una mano gli toccai la guancia mentre il suo sguardo era rivolto verso la mia scollatura vertiginosa. Avvicinai le mie labbra alle sue finché quasi si sfiorassero. Appena prima che si potessero toccate sussurrai:" almeno sono all'altezza delle tette della ragazza con cui hai scopato ieri?"
Detto ciò me ne andai e percorsi le scale.

"Qualcuno è geloso qui e di certo non sono io"
Disse seguendomi su per le scale.
"Quindi se ti dicessi che ieri sera dopo averti visto con la barbie fuori dalla palestra me ne sono andata a casa mia con Henry e ho perso la verginità tu cosa mi diresti?"
Rimase senza una parola, non sapeva cosa dire. Non credeva alle mie parole e nemmeno io. Non sapevo come quelle parole mi erano uscite di bocca. Volevo solo farlo ingelosire e c'ero riuscita.

"Allora adesso chi è il geloso ora?" Dissi.
"Dimmi che non è vero, dimmi che è tutta una bugia, dimmi che non hai perso veramente la verginità con quel demente. Emma sto cominciando ad incazzarmi. Sopportavo a mala pena che vi frequentavate, ma ora che ti ha portato via la verginità non ce la faccio più. Ha superato il limite. Spettava a me non a quel deficiente. Emma non puoi più vederlo. Io ti obbligo a non vederlo più."

Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Come aveva potuto dirmi una cosa del genere. Ma chi si crede di essere? "Tu mi obblighi a fare cosa?! Tu non mi obblighi a fare un bel niente caro mio. Tu non puoi decidere con chi io possa frequentarmi e nemmeno con chi vado a letto. Sono fatti miei!! Tu sei mio amico Cody. AMICO!!! Capisci tu con la mia vita sentimentale non centri niente ed ora fuori da casa mia."

Lui rimase di sasso. Non si aspettava questa reazione da parte mia. Lui pensava di avere potere su di me. Ma si sbagliava. Si sbagliava di grosso.

"Fuori ho detto. Cody te ne devi andare non ti voglio ora. Quando ti sarà passata la pazzia torna da me. Ma ora vattene"

Non si muoveva era sotto shock. " mai io... io... io..."
provò a parlare ma le uniche parole che gli uscirono furono degli 'io' senza senso.

"Cody per favore vattene."
Finalmente lui mi ascoltò e scese di corsa le scale per poi sbattere la porta d'entrata.
Avevamo litigato per una cosa che non avevo commesso ma lui doveva capire che non poteva decidere certe cose della mia vita.

Ragazzo complicato (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora