CAPITOLO 5

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Entrai in classe, ma essa era vuota, riempita solo da una ventina di sedie in fondo all'aula e occupata da una donna sulla trentina che suonava il piano. Notai che era molto bella, aveva i capelli neri raccolti in uno chignon, le labbra colorate con un rossetto rosso fuoco e gli occhi verdi. "Qualcuno che entra in orario!" esclamò suonando un ultima nota e sorridendomi. "Ma arriveranno anche gli altri, non ti preoccupare." disse riprendendo a suonare.
Se quella era la mia insegnante di canto era davvero strana. Pensai mentre mi sedevo in una delle sedie e posavo la borsa a terra.
Dopo qualche minuto entrarono tutti gli alunni, tra cui anche lui, bello e spietato proprio come poche ore prima, con quello sguardo che non potevi non guardare, ma con quel carattere per il quale avevi voglia di commettere un omicidio. Il suo. Mi guardò e posò i dischi sul piano della professoressa. "Se il mio lavoro di un anno è rovinato è colpa sua." disse indicandomi e sedendosi dall'altra parte dell'aula.

Ecco, la mia figuraccia l'avevo fatta,  dove potevo sotterrarmi adesso? Una ragazza dai capelli rosso fuoco e uno sgargiante abito giallo rise e mi prese una mano avvicinandomi a lei. "Non farci caso, è così. Comunque io sono Jessica." disse sorridendo e dandomi una leggera pacca sulla spalla. "Jo...Joey." dissi io sorridendo.

Quando uscii dall'aula credetti che quella fosse stata la lezione più lunga della mia vita e non per la materia, ma per il fatto che Harry non aveva fatto altro che osservarmi con sguardo assasino tutto il tempo. Mi sentivo nuda ogni volta che mi osservava.

Aprii l'armadietto che mi era stato assegnato, ma Harry lo chiuse con violenza appogiandocisi sopra "Che vuoi!" gli chiesi cercando di mantenermi calma e mentre tentavo di spostarlo. "Nulla... io mi metto sempre qui alla fine delle lezioni." disse provocandomi. "Bhe ora questo posto è mio contento? Levati e lasciami in pace!" "Non credo, mi piace stuzzicarti Hamilton.." disse avicinandosi al mio volto e fissandomi negli occhi. In quel momento scorsi come un barlume di tristezza, in quella giornata non avevo mai visto i suoi occhi così da vicino e mi parevano sempre più belli e arroganti. Respirai a fondo cercando di trattenere la rabbia che ribolliva dentro me, ma lui si scostò e se ne andò ridendo. Appoggiai la testa all'armadietto e chiusi gli occhi, non poteva essere vero, torturata dal bullo della scuola, ma che avevo fatto di male nella mia vita?

Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla e mi girai. Perrie. Le sorrisi e l'abbraciai. Era uno di quei momenti in cui avevo solo bisogno di un amica. "E' stronzo, ma ci farai l'abitudine." disse ridendo. "Lo dicono tutti." dissi scostandomi da lei e sorridendole leggermente mentre osservavo Harry che si faceva spazio tra la folla dell'entrata per scomparire dalla mia vista.

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Scusate se l'ho postato solo ora,ma avevo da fare. Scusate anche per gli errori e com'è stato postato il capitolo è colpa del computer ahah. Spero vi abbia incuriosito e vi sia piaciuto. Votate e commentate,please.

Passate da Supercharlie che sta scrivendo una fan fiction è ancora al 2° capitolo,ma la storia io l' ho letta ed è bella. La storia si chiama 'tornare a vivere'

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