CAPITOLO 19

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La mia mano afferra la tenda rossa del palco. Cinque minuti, solo cinque minuti alla mia entrata in scena.
In questo momento sul palco c'è Perrie e ha una voce davvero fantastica. Come potrebbero prendere me se c'è lei! Mi dico, in fondo Perrie è una specie di star, sta così bene sul palco... io invece, ogni volta mi sento agitata al solo pensiero di calpestarlo.
«Tocca a te.» mi sussurra la professoressa di canto.
Perrie si inchina e lascia il palco vuoto, poi sento il mio nome, è il mio momento. Metto piede sul palco e la gente applaude, ed è quello che ho sempre sognato: la gente che applaude perchè sente me cantare, gli occhi dei presidi delle migliori scuole d'America puntati su di me, tutto è perfetto... ma la domanda che mi pongo adesso, metre do il meglio di me su questo palco è: è proprio questo quello che voglio?

«Sei stata grande!» esclama Harry con voce roca, abbracciandomi. «Adesso la Juilliard non te la toglie nessuno!» è così felice...
«Non sei felice?» chiede.
«Io... cioè... non so se è la cosa giusta.» rispondo. Harry si mette a ridere con quella risata fresca e butta la testa indietro come suo solito, ma non capivo cosa ci trovasse di divertente. «Scherzi vero?» dice poi facendosi serio.
«No, insomma, adesso ci sei anche tu. Come posso andarmene in America!» sospiro sorridendo leggermente. Ma lui non sorride, mi guarda serio, e il suo sguardo mi ricorda quello da bullo che aveva quando ci siamo conosciuti, non sarebbe dovuto almeno essere un po' contento per quello che gli ho detto?
«Che cosa stupida.» commenta infastidito.
«Come scusa?» allora non è cambiato nulla! «Cioè, io ti sto dicendo che rinuncerei alla scuola dei miei sogni per te e mi dici che è una cosa stupida!» urlo.
«Io non lo farei.» dice e poi se ne va. Non lo pensa davvero, non può pensarlo davvero! «Non lo pensi davvero!» sbraito. Non voglio crederci, dopo tutto quello che abbiamo passato, ma sono uno zerbino per lui?!
«Cosa succede?» chiede Perrie avvicinandosi.
«Devo fare un test, mi accompagni in farmacia?» dico soltanto, continuando a guardare Harry andarsene. Se davvero non voleva più avere nulla a che fare con me, volevo essere sicura di non avere più nessun legame con lui.
Credevo fosse davvero cambiato...

«Allora!» chiede Perrie bussando un'altra volta alla porta. È più agitata di me.
«Ancora niente.» urlo da dentro il bagno.
«Sicura?»
«Sono io dentro questo bagno o no?!» urlo ancora irritata.
«Scusa.»
Finalmente cala il silenzio e chiudo gli occhi, respiro a fondo diverse volte prima di riaprirli, poi guardo il test e rimango impassibile. Apro la porta del bagno e guardo Perrie. «Allora?» chiede sorridendo leggermente.
Le mostro il test e si fa seria anche lei, ma poi sorride. «Avanti, sorridi.» dice dandomi un colpetto sulla spalla e abbracciandomi. «Andiamo.» mi dice poi prendendomi per mano e trascinandomi di nuovo dietro le quinte del palco.
Ci sediamo su delle sedie in fondo alla stanza e appoggio la testa al muro, mentre una lacrima mi scende, fredda e sola... mi sono fidata ancora della persona sbagliata, eppure lui doveva saperlo che odiavo fidarmi, era stato proprio lui a pregarmi di avere fiducia in lui! «Bastardo.» borbotto.
«Joey, posso parlarti?» mi chiede Harry avvicinandosi.
«Se è per il discorso di prima mi è bastato.» rispondo girando la testa dall'altra parte.
«Sei sempre la solita!» dice prendendomi per il polso e trascinandomi via dagli sguardi dei compagni.
Sospira e si passa una mano sul viso quasi per trovare le parole più che la calma. «Mi dispiace. Non avrei dovuto parlarti così.» borbotta.
«Già, non avresti dovuto.» rispondo, ma il trono è troppo irritante.
«Tu mi piaci, però non vogli che per colpa mia tu non possa realizzare il tuo sogno.»
«Ma se ti ho detto così, forse voleva dire che il mio sogno non era più quello... perché non è più quello!» esclamo guardandolo negli occhi. «Comunque non potrei più andare lo stesso in America.»
«Ti prego, non voglio che tu ci rinunci. Io ti ho detto così perché... perché non volevo e non voglio che tu non vada.» il suo viso e quasi triste, implorante. Allora è cambiato veramente.
«Forse è una decisione che spetta a me no?»
«Ma se l'intralcio sono io...»
«Cazzo non sei l'intralcio! Non lo sei mai stato! Io voglio rimanere qui perché lo voglio io!» urlo. Un'altra discussione, fantastico!
Lui non parla, mi guarda e sbuffa. «Scusa.» dice poi facendomi una carezza. Come si poteva rimanere arrabbiati con lui, era impossibile.
«Fa nulla. Hai dato un'opinione in fondo.» rispondo guardando il soffitto per impedire alle lacrime di scendere, io non sono una pappamolle.
«No, mi dispiace davvero, sono stato uno stronzo.» dice ancora abbracciandomi e baciandomi sulla fronte.
«Dispiace anche a me, non me la sarei dovuta prendere.» rispondo. Questo a dimostrare che mi sono sempre sbagliata su di lui, che mi vuole bene davvero. Rimango ancora un po' accoccolata tra le sue braccia, ma la paura sale lungo la mia schiena con le sue dita fredde e viscide. Devo dirglielo, ma non so come ed è questo che mi spaventa. Respiro a fondo e chiudo gli occhi, poi li riapro e mi separo dall'abbraccio. «Ho una cosa importante da dirti.» dico cercando di mantenere lo sguardo sulle nostre scarpe, ma lui mi prende il mento con l'indice e il pollice e mi obbliga a guardarlo: sul suo viso si è dipinta un'espressione che dice "sarebbe?".
Respiro ancora prima di aprire bocca, ho due possibilità per dirglielo: via il dente, via il dolore, detto con le parole più semplici e veloci; o dilungandomi in discorsi profetici sulla vita e bla bla bla.
«Sono incinta.» dico stringendo gli occhi come per paura di una reazione esagerata. Alla fine ho scelto la modalità via il dente via il dolore, in fondo non sono mai stata brava con i discorsi.

***

Ciao a tutte, sono Carla, scusate se non ho messo prima questo avviso. Volevo comunque informarvi che questo era l'ultimo capitolo del primo libro di Madness, ma tranquille, il secondo lo sto già elaborando, e vi piacerà quanto il primo (spero). Volevo però anche dirvi che il secondo libro non sarà più sulla pagina di sarameocci, ma sulla mia: Carlaragazzo. Ovviamente sempre con la collaborazione di sara.

Noi vi ringraziamo veramente tanto per aver letto Madness, è la mia prima storia pubblicata su internet con "Tornare a vivere", e giuro, mi sono commossa quando ho visto che Madness era finito sulle storie di tendenza e che avevo così tanti lettori. Tutto grazie a voi, non saprò mai come ringraziarvi fino in fondo, se non esaudendo il vostro desiderio di continuare la storia.

Perciò, come fanno in tutti i veri libri, metto questi ringraziamenti: il principale a voi lettrici che siete veramente tante e vorrei ringraziarvi una per una... ma ovviamente non posso, e a sarameocci per avermi dato la possibilità di pubblicarlo sulla sua pagina.

grazie la vostra scrittrice Carla.

PS: ovviamente, dato che ho la pagina anche io (l'immagine è di una ragazza con i capelli rossi tirati su in una coda) Follow me!! 

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