CAPITOLO 6

7.6K 308 12
                                    

La settimana era quasi terminata, infatti stavo andando alle ultime lezioni: quelle di canto. Le avevo già avute questa settimana e mi erano piaciute parecchio, sopratutto per il fatto che potevo stare sola. Non che non mi piacesse la scuola e stare con gli altri, anzi, mi ero trovata benissimo con tutti, in meno di una settimana ero diventata amica più di mezza scuola, tranne che di Harry ovvio. Mi ero trovata benissimo sopratutto con Perrie, lei era fantastica ed ero contenta che frequentassimo tre corsi insieme. Ma mi ero trovata bene anche con Jessica e Maibel, una ragazza scura con i capelli rasta e un carattere veramente euforico e particolare, oltre ad avere una voce veramente pazzesca.
L'unica cosa che non ero riuscita ad evitare era stato Harry, più rompiscatole che mai.
"Sempre più arrogante Hamilton!" disse mentre bisticciamavamo per l'ennesima volta.
"Tu sempre più coglione invece!" risposi io.
Lui cominciò a ridere e non capii perché, gli tenevo testa fino a prova contraria. "Allora le usi le parolaccie!" disse appoggiando la testa e una spalla all'armadietto accanto al mio e osservarmi con uno sguardo che non riuscivo a decifrare.
"Non devo infatti, mi è scappata. Tiri fuori la mia arroganza."
"Non esageriamo Hamilton, io mi diverto a prenderti in giro."
"Io no!" dissi sbattendo lo sportello del mio armadietto e sorridendogli sarcastica. "Comunque il mio nome è Joey! O Jo, come preferisci..."
Lui mi afferò per un braccio e mi schiacciò col suo corpo all'armadietto, ma con una delicatezza che non credevo facesse parte di lui. "Ma Hamilton è il tuo cognome no?" mi sussurò sfiorandomi con le labbra il lobo dell'orecchio e stringendomi entrambi i polsi.
Io trattenevo il respiro, non sapevo se fossi arrabiata o no, mi sentivo solo strana, avevo come una senzazione nello stomaco che mi confondeva. Lo spostai con violenza, non volevo provare quelle emozioni con lui, non volevo essere confusa ogni volta che mi guardava.
Corsi fuori dalla scuola e mi appoggiai al muro, ispiando con forza l'aria fredda del pomeriggio.
Chiusi gli occhi e una lacrima mi percorse il volto senza volerlo. Perchè ogni volta che lo guardavo andavo in confusione?
Mi asciugai quella lacrima perchè non dovevo piangere, io non ero così: mi sentivo ridicola. Non piangevo per cazzate, ero forte di carattere, ma quel ragazzo mi spiazzava e ancora non capivo il perchè, sapevo solo che lui era diverso da tutti quelli che avevo conusciuto.
Rientrai cercando di mantenere a freno la voglia di cercarlo. Un'altra volta non capivo perchè. Entrai in classe e lo vidi in mezzo alla stanza che cantava, la mia bocca si spalancò, mentre lui mi sorrise sornione.

______________

Ecco il 6°. Spero vi piaccia,domani ne mettero altri due. Votate e commentatee,non mi caga nessuno voglio solo sapere che ne pensate per favore:3
Un baso,sara.

MadnessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora