Attenzione: questo capitolo contiene scene di sesso.
La festa a casa di Niall era fantastica come sempre, la musica alta ti feriva i timpani e l’odore di alcol le narici, ma in fondo non mi importava più.
Harry e Niall fecero subito amicizia, ma Niall era sempre stato socievole; appena arrivammo Niall mi guardò e sorrise, poi sussurrò qualcosa all’orecchio di Harry che rise buttando la testa indietro come suo solito.
«No, non credo proprio!» rispose Harry guardandomi con la coda dell’occhio.
«Come ti pare, ma si veste così una volta ogni morte di Papa!» esclamò Niall tornando al centro della festa. Avevo come il sospetto che parlassero di me, ma non avevo capito il senso del discorso.
Come a tutte le feste partecipai ad obbligo e verità e ballai, questa volta bevvi anche qualche drink e dovevo ammettere che mi stavo davvero divertendo.
Mi sedetti su un divano con la testa che scoppiava e la gola bruciata dall’alcol, appoggiai la testa allo schienale e chiusi gli occhi.
«Joey Hamilton che beve?» esclamò una voce che mi tolse dalle mani il bicchiere di “Angelo Azzurro”.
«Sta zitto Niall, mi scoppia la testa grazie a tutto quello che mi avete obbligato a bere!»
«Potevi anche scegliere verità invece che sempre obbligo. Alla fine avevamo esaurito gli obblighi!» rispose ridendo, sicuramente al pensiero di quando mi avevano fatto alzare il vestito per vedere il piercing all’ombelico.
«E sentirmi chiedere un’altra volta se ero vergine? No, mai!» gli risposi dandogli un nocchino per fargli togliere dalla testa la mia immagine in mutande. «Tanto non mi ci vedi più.» risi poi e mi ripresi il bicchiere con l’ultimo sorso. Lo bevvi tutto d’un fiato e la gola fu ustionata un’altra volta dall’alcol.
«Per lo meno ti sei divertita, non lo avevi mai fatto veramente ammettilo.»
«Forse la scuola mi ha cambiata.» risposi. «Ora però vado a prendere una boccata d’aria ho un mal di testa che mi sta uccidendo!» gli dissi poi.
Attraversai la stanza e mi affacciai ad una finestra ispirando con forza l’aria fredda di fuori, faceva troppo freddo per uscire, ma non riuscivo più a respirare là dentro senza che un conato di vomito mi salisse in gola.
«Bevuto troppo eh?» mi chiese Harry avvicinandosi e appoggiandosi al davanzale della finestra, anche lui puzzava terribilmente di alcol.
«Già, colpa vostra però… di solito bevevo un bicchiere di birra e lo spumante, oggi invece…» commentai.
«Non ti ammazzerà fidati.» rise lui. Adoravo quando rideva.
«Che ti ha detto Niall quando siete entrati?» gli chiesi dopo un po’ di silenzio.
Lui parve pensarci poi sbuffò. «Niente, lascia stare.»
Rimanemmo in silenzio per un po’, poi mi scostai dalla finestra e lo guardai un secondo. «Io ho sonno tu? Ci sono delle camere al piano di sopra, potremmo prenderne una.» gli dissi. Lui annuì e salimmo le scale in silenzio.
Sentivo brividi freddi e convulsi percorrermi la schiena, ero agitata, ma non sapevo perché.
Aprimmo diverse porte prima di beccare una stanza libera, ma alla fine la trovammo ed io entrai per prima mentre lui mi seguì chiudendo dietro di sé la porta.
Non so perché, ma restammo a guardarci per diversi minuti negli occhi, i suoi sembravano quasi neri per il buio della stanza, ed erano così densi che parevano catturarmi come sabbie mobili e trascinarmi in fondo, se non scostavo lo sguardo sarei affogata dentro di essi, ma in quel momento forse volevo affogarci. I nostri respiri erano agitati e si confondevano e i nostri cuori battevano in contemporanea, anch’essi agitati, pareva che i nostri cuori sapessero già quello che doveva succedere dopo.
Harry mi prese il volto tra le mani e lo osservò qualche secondo, poi mi baciò; era un bacio casto ma ben presto diventò bisognoso. Mi si sentii trasportare verso il letto e nonostante fosse la mia prima volta non avevo paura.
Le mani di Harry abbassarono la cerniera del vestito ed esso cadde a terra con un leggero fruscio, mentre le sue mani fredde mi sfiorarono la schiena ed essa fu percorsa da tanti piccoli brividi; scansai il vestito con un piede e ci stendemmo lentamente sul morbido letto. Stava succedendo davvero. Harry mi baciò il collo e si staccò a causa del poco fiato e mi guardò incantato.
Sentii le sue mani fredde un’altra volta sfiorarmi la schiena e giocare col gancino del reggiseno e sganciarlo, per poi farlo scivolare lentamente a terra, lo stesso fece con le mutande.
Spogliai Harry e così fummo entrambi nudi.
Iniziò a il collo con le labbra lasciandoci teneri baci e facendomi percorrere il corpo da una serie di brividi.
Harry continuò a baciarmi arrivando fino al seno dove si soffermò per un po’ di tempo, baciò l’incavo tra i seni, un brivido mi percorse un’altra volta la schiena.
Harry sorrise quasi con malizia e penetrò dolcemente dentro di me; non avevo mai provato un dolore simile prima d’ora ma nonostante questo ero felice.
Una lacrima calda, scivolò sulla mia guancia e Harry la asciugò dandomi un tenero e ultimo bacio; il dolore poco a poco si affievolì e un gemito uscì dalle mie labbra, poi il silenzio avvolse la stanza.
Harry mi cinse i fianchi e chiuse gli occhi quasi con un sorriso sulle labbra, mentre i rimasi ad osservarlo per un po’; osservai i lineamenti di quel viso così perfetto e quelle labbra che avevo baciato fino a poco prima. Chiusi gli occhi anche io e mi accoccolai a lui, poi il buio mi catturò immediatamente col suo tepore.
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Madness
FanfictionJoey Hamilton è una ragazza di diciotto anni impulsiva,studiosa,con la passione del canto,ma orgogliosa e ribelle. Decide di iscriversi alla Brit,una scuola per talenti di Londra,dove incontrerà Harry Styles. Lui è un ragazzo prepotente e sfacciato...