Capitolo 21_verità e droga

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"Andrea..." sento una mano sfiorarmi il viso.
"Andrea..." sento la stessa mano sfiorarmi il labbro.
"Ancora cinque minuti..." bofonchio avvinghiandomi al corpo caldo che ho vicino.
"Andrea così però mi torturi..." Mi sussurra il corpo sfiorandomi con le labbra le mie. Sussulto.
"B-b-buongiorno!" Dico sconvolta. Ho sonno. Tanto sonno.
"Non è come sembra! Non ero cosciente! Non credevo ci fossi! Ieri sera non è successo nulla!" Butto fuori tutto d'un fiato. Lui mi guarda con quel cazzo di sguardo che ha appena sveglio, mi si contrae lo stomaco per quanto è bello. Possibile che mi faccia questo effetto? Si accorge che lo sto guardando, bella figura di merda.
"Non so se vuoi spogliami." Ti prego dimmi che non l'ha detto. Dimmi che non l'ha detto. Dimmi che non l'ha detto. Resto spiazzata.
"Andrea? Che hai oggi?" Dice avvicinandosi.
"No, non avvicinarti! Potrebbe finire male! Molto male! Mi sono svegliata con una brutta sensazione. Sento che non ho il pieno controllo di me stessa stamattina. Quindi, onde evitare disastri stammi lontano per cortesia!" Dico tutto d'un fiato. Lui mi guarda, poi sorride malizioso avvicinandosi.
"Per una volta potresti cedere..." Dice con voce roca ormai a due centimetri da me. Oggi giuro che sbrocco.
"No, nonononono! Luca, t-ti avverto! Non ce la faccio. Oggi veramente rischi...!" Lo avverto mettendogli una mano sul petto. Lui me la prende e mi guarda.
"Mi avverti...?" Mi sussurra. Adesso muoio.
"Luca..." Dico con lo sguardo in giro.
"Mh?" Chiede annusandomi il collo. Mi vengono i brividi. Sto praticamente impazzendo.
"Cazzo Luca...!" Dico cercando di togliermelo di dosso.
"Andrea io ti piaccio. E prima o poi cederai, che ti piaccia o no." Dice guardandomi negli occhi. Mi alzo di scatto dal letto e lo minaccio con un cuscino:
"Cosa?! Io stamattina sarò pure strana ma tu non scherzi!" Sbraito lanciandoglielo.
"Ah e un'altra cosa: vaffanculo!" Urlo sbattendomi la porta alle spalle. Ma dimmi te! Ti pare normale?! Ma io boh! Mi in cammino verso le docce a passo spedito, mi svesto e mi butto sotto la doccia. Non so che cavolo mi succede oggi: mi sento fragile, vulnerabile, sento di non avere controllo su nulla. E poi《ti piaccio》! Ma cosa?! Ma come diavolo se ne esce?! Oggi sono veramente isterica. Esco dalla doccia e mi copro con l'asciugamano. Arrivo in camera e lo trovo a infilarsi un maglione. Entro e mi infilo la biancheria in un nanosecondo per poi mettermi dei leggins e un maglione gigante ultramorbido blu.
"S-"
"Non mi parlare. Ti prego oggi non rispondo delle mie azioni. Meglio non parlarci." Dico legandomi i capelli. Prendo lo zaino, ma prima di uscire mi fermo un attimo, mi giro, e gli scompiglio un pò il ciuffo.
"Troppo ordinato." Sorrido ed esco. Fa un freddo cane, arrivata a scuola lascio a Luigi il caffè ed entro in classe. Mi sento veramente stranissima oggi. Tamara parla con Alex e Carmen flerta con Max. Io mi metto le mani fra i capelli nella speranza di tornare me stessa il prima possibile, ma poi entra: ed è bellissimo. Tutte gli sbavano dietro. Troiette. Troiette?! Andrea, che diamine ti prende?! Non sarai mica gelosa?! Oddio e se lo sono? Se lo sono vuol dire che sono...innamorata?! Cosa?! No. Nonononono. Questo non va bene! Non va per niente bene...! Cosa diavolo mi sta prendendo?!
"Andrea...?" Mi chiede Tamara.
"Uhm?"
"Tutto bene?" No che non va bene.
"Si, sono solo un pò strana oggi." Le dico sorridendole. A scuola tutto uguale, al suono dell'ultima ora mi infilo la giacca ed esco con Tamara.
"Lo sai che stasera c'è una festa in una discoteca?" Mi chiede.
"Ah si? Comunque sia no, non vengo se è un invito." Dico convinta.
"Andrea non puoi non venire. Ci saranno tutti! E poi ho sentito in giro che ci sarà anche un modello che amo follemente. Quindi, tu vieni." Dice seria mettendomi una mano sulla spalla.
"Tamara non me ne frega niente che ci saranno tutti. E soprattutto non me ne frega niente che ci sarà un modello!" Dico io.
"Andrea ti prego. Fallo per me! E poi è tanto che non usciamo insieme! In questo periodo non mi fili molto!" Dice lei. E ha ragione...
"E va bene..." Mi arrendo infine.
"Siii!" Esulta lei battendo le mani.
"Ma niente cazzate. Okay?" Mi stringe forte. Scoppiamo a ridere. Continuiamo a fare la lunga strada sterrata.
"Ah comunque il tuo letto arriva oggi." Dice lei sorridente.
"Oh grazie al cielo!" Scoppiamo a ridere. Arrivata in camera vedo il mio fantastico materasso nuovo, mi ci butto sopra.
"È arrivato" dice il biondo sbucando dal nulla.
"Sì." Dico io sorridente.
"Vuol dire che dormirò senza qualcuno che mi abbraccia." Dice lui. Mi irrigidisco.
"Era ora! Comunque penso che la mia crisi nervosa di stamattina sia passata grazie alle tre ore estenuanti di italiano." Affermo fiera.
"Oh meno male. Mi è dispiaciuto non fare commenti volgari su di te stamattina." Dice.
"Che cazzo di commenti vuoi fare su dei leggins e un maglione che mi arriva alle ginocchia?" Dico ridendo.
"Il maglione lo hai infilato dopo..." Dice lui avvicinandosi.
"Ah sei il solito porco! Comunque lo sai che-" mi si è avvicinato molto. Troppo.
"Che diamine fai?" Dico allontanandolo.
"Racconta. Sembri una bambina che racconta la sua splendida giornata."
"Non darmi della bambina!" Dico.
"Lo sei!" Dice lui.
"Odio quando fai così! Hai solo un anno in più di me!" Esorto. Scoppia a ridere.
"Che ti ridi?!" Dico ridendo.
"Nulla...!" Continua a ridere.
"La vuoi smettere?!" Dico ridendo a mia volta. Lui si sdraia sul letto e scoppia a ridere. Ha una risata bellissima. Mi metto sopra di lui e gli tappo la bocca, ma lui continua. Io appresso a lui. Mi ci sdraio vicino e continuiamo a ridere come due scemi. Si gira e mi guarda, io guardo lui. Decido di prendermi un pò gioco di questo stronzo. Mi avvicino e lo guardo nel modo più seducente possibile, gli metto una mano dietro al collo e lo sfioro con le labbra sul collo.
"Andrea non me l'aspettavo..." Dice mettendomi una mano sulla schiena.
"Shhh..." gli sussurro all'orecchio. Gli sfioro le labbra, rivado sull'orecchio e :
"Volevi eh?!" Strillo scoppiando a ridere. Mi giro dall' altra parte e mi piego in due dalle risate.
"Non ci posso credere." Fa lui sconvolto.
"Stronzetto questo è per stamattina!" Dico ridendo.
"Cos'hai detto?" Dice lui facendomi il solletico.
"Ma sei una stronza!" Dice senza fermarsi.
"Ti prego! Fermati!" Dico con le lacrime agli occhi.
"Dammi un bacio! Dammi un bacio e smetto!"
"Mai!" Dico continuando a ridere e a piangere contemporaneamente.
"Ah si?" Fa lui continuando.
"Ti prego Luca! Per favore!" Lo imploro. Ma niente.
"Sei bellissimo, sei il migliore! Ti prego fermati!" Dico io senza fiato.
"Ma wow Beltegghi. Mi sorprendi!" Dice lui guardandomi.
"Vaffanculo!"
"Cos'hai detto?!"
"Nulla! Nulla! Basta ti prego!" Lui continua. Non ce la faccio più. Mi manca il fiato. Lo bacio. Lui rimane stupito.
"Contento?!" Dico continuando a ridere. Lui è serio.
"Che c'è? Non mi dire che per un bac-" mi bacia. Sgrano gli occhi. Ma che cazzo gli è preso?! Mi mette una mano su al viso e una sulla schiena spingendomi verso di lui. Il mio cuore è ormai in gola, il suo profumo è qualcosa di fantastico.
"Sei impazzito?" Dico allontanandomi però continuando a guardarlo negli occhi. Lui non risponde. Sembra assente.
"Non ti capisco." Prendo la borsa ed esco dalla stanza.
Sono veramente turbata da quel bacio. Non lo capisco proprio. Salgo in metro e mi siedo, mi infilo le cuffiette per non pensare. Una lacrima mi scende sul viso imperterrita. Ad un tratto sento una mano prendermi una cuffietta:
"Ma che cazz-" dico seria.
"Heilà" dice un ragazzo. Il fratello del biondo.
"Oh ma che cazzo! Ancora tu?!" Dico seria.
"Non sei gentile sai?" Dice guardandomi le tette.
"Senti prima di tutto alzi lo sguardo, poi ti alzi e te ne vai a fare in culo." Dico strappandogli la cuffietta dalla mano e rimettendomele. Incrocio le braccia e guardo dritto difronte a me.
Lui mi si inginocchia davanti  per guardarmi negli occhi.
Io evito il suo sguardo, è lo stesso del fratello. Dopo circa quattro secondi la mia pazienza ha raggiunto il limite. Mi tolgo le cuffiette e lo prendo per la maglietta:
"Senti una cosa: non è una buona giornata, okay?! Quindi vedi di non irritarmi. Non ho la minima intenzione di sopportarti un secondo di più." Gli sussurro a denti stretti all'orecchio sgringendogli forte la maglietta. Mi sfiora il viso, io gli dò uno schiaffo.
"Morite. Te e tuo fratello." Gli dico dandogli un ultimo sguardo, prendo la borsa e scendo.

Quel Maledetto  BiondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora