Capitolo 20_nonostante tutto, una cosa sola.

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Rimango abbastanza spiazzato da quello che mi ha appena detto. È furiosa.
"Su. Dimmi, sei contento adesso? Mi stai sopra, non posso muovermi e mi hai baciata. Bene, bravo. Hai vinto tu. Ma non è troppo semplice?" Dice guardandomi negli occhi. Non so cosa dirle, credevo di averla in pugno ormai. Scoppia a ridere e si alza, prende la borsa e ci mette dentro le chiavi. Io mi alzo dal letto e la seguo, scendiamo le scale e saliamo in macchina. Mentre guido guarda fuori dal finestrino, ha un profilo mozzafiato.
"Tua madre?" Le chiedo impertinente.
"Ma come cazzo te ne esci?! Dio mio! Odio quando fai così! Non sei normale cazzo!" Sbraita. Vorrei scoppiarle a ridere in faccia ma cerco di contenermi.
"Che cazzo ti ridi?! Ma che ne sai di me! Di quello che è il rapporto con mia madre, con mio padre, di quello che è il mio passato!" Urla. E ha ragione. So poco e niente di lei, beh quello, solo quello.
"Okay scusa." Affermo continuando a guidare. Sgrana gli occhi. Scoppia a ridere.
"Davvero?" Chiede sbalordita. "Che c'è?" Chiedo scocciato.
"Davvero lo hai detto?! Tu?!" Scoppia a ridere. Cosa diavolo c'è?!
"Non capisco che ci trovi di esilarante!" Sbuffo.
"Mi fa piacere." Dice lei.
"Mh?"
"Lo hai detto con il cuore..." Mi dà una schicchera sulla guancia e mi scompiglia il ciuffo.
"C-cosa?! Wowowow un attimo ti stai allargando un pò troppo!" Dico arruffandole i capelli. Lei scoppia a ridere e mi dà un colpetto in testa, io la prendo per una guancia:
"Hey signorina...! Non mi piace questo atteggiamento!" Dico ridendo pizzicandole ancora la guancia. Lei ride, non ride mai. Ha una risata bellissima.
"Ah si? " Dice mettendomi un braccio intorno al collo, resto sorpreso a quel gesto, lei continua a ridere.
"Dovresti ridere più spesso." Le dico.
"Se solo tu me ne dessi la possibilità." Dice tornando seria tornando al suo posto guardando fuori dal finestrino. E ha proprio ragione. Restiamo in silenzio, ad un tratto ride.
"Perché ridi?" Chiedo.
"Non posso ripensare a quando mi hai vista nuda alle docce..." Dice trattenendo una valanga di risate.
"È stato un incidente..." cerco di giustificarmi.
"Se se...《questo è mio!》" Dice imitando la mia voce scoppiando a ridere.
"È l'unica cosa che mi è venuta in mente okay?" Dico trattenendo una risata. Lei ormai è andata, non riesce più a fermarsi.
"E-e , e, e nel frattempo mi guardavi le tette!" Dice ormai soffocata dal ridere.
"Hey non ti guardavo le tette!" Esclamo.
"No infatti scusa, mi guardavi anche il culo!" Dice scoppiando a ridere. Quant'è bella. Ridiamo come due coglioni.
"Siamo arrivati." Dico parcheggiando. Lei sta ancora ridendo. La faccio scendere, dalla discoteca esce fumo, la musica altissima si sente anche da fuori. Arrivati difronte alla discoteca più di un ragazzo le guardano il culo fischiando e facendo battute, lei mi mette un braccio dietro al collo e fa il dito medio a quelli dietro. Scoppiamo a ridere.
"Adoro questo lato di te." Dico ridendo.
"Solo questo?" Scoppiamo a ridere. Non fa altro che sorridere, entriamo e il sorriso le muore sulle labbra. Guarda difronte a se , guardo anche io e la scena che ho difronte è raccapricciante per me, figuratevi per lei: Jo sta limonando senza ritegno con una palpandola ovunque. Posso sentire il rumore del cuore di Andrea distruggersi. Mi rimbombano in testa le sue parole " lui prova qualcosa di vero per me." Che figlio di puttana. Andrea ad un tratto mi prende per la camicia e mi bacia, mi mette una mano tra i capelli e l'altra intorno al collo. Sento le sue lacrime salate, mi si stringe il cuore. La stringo forte cercando di trasmetterle più amore possibile. Amore?! Comunque. Sento che cerca di essere forte, mi bacia con foga, per sfogo, per rabbia. Le asciugo le lacrime anche se posso sentire i suoi singhiozzi sulle mie labbra.
"Forza." Le sussurro.
"Non sai quanta." Dice ridendo amaramente. Guarda Jo che ormai ci sta guardando delusissimo da un pò. Le si avvicina sorpreso e lei resta in silenzio.
"A-Andrea non è come pensi." Dice ancora ansimante. Lei gli pulisce il rossetto della ragazza con cui ha limonato.
"Ah si?!" I suoi occhi sono fuoco. Prende il primo bicchiere che trova e glielo versa addosso. Mi viene da ridere. Okay scoppio a ridere.
"Muori." Andrea si gira e lui la prende per un braccio, quel gesto mi manda in bestia, prendo Andrea e la tiro a me stringendola. Fulmino lui.
"Andiamo." La prendo per mano e la porto fuori dal locale. Saliamo in macchina in silenzio.
"Me lo avevi detto." Dice lei con un filo di voce. Mi si stringe il cuore.
"Andrea..." Dico con un nodo in gola.
"Ma io dico no ?! Ma vaffanculo! Figlio di puttana! Ma muori! Cazzo!" Strilla ormai in lacrime. Vi risparmio il resto dei santi che tira giù. Quando ha finito fa uno strilletto isterico/esasperato e sbatte la testa sul cruscotto per poi poggiarcisi sopra. Poi scoppia a ridere. Sono seriamente preoccupato.
"Tranquillo è normale. Poi mi passa." Dice. Dopo qualche minuto guarda fuori dal finestrino malinconica. Non sapete quanto mi fa incazzare che quello stronzo le abbia tolto il sorriso.
"Mi dispiace tanto Andrea." Dico guardandola.
"Ma cosa? Non è vero. Anzi sei anche felice, non aspettavi altro. Sei contento che io stia male." Dice scocciata.
"Ma sei impazzita?"
"Guarda che non è che siccome abbiamo riso insieme domani non tornerai a farmi stare male. Lo so benissimo." Dice seria. Accosto.
"Perché ti sei fermato?" Chiede.
"Andrea io non ti odio. Dovresti saperlo." Dico.
"E allora perchè fai lo stronzo con me?" Chiede innocua.
"Non lo so."
"Ma che diamine di risposta è non lo so? Io non ti capisco!" Esorta.
"Non è facile come sembra." Dico cercando di farle capire.
"Cosa? Cosa non è facile?" Dice esasperata.
"Un giorno te lo spiegherò." Dico sospirando. Per smorzare l'aria che si è formata tra noi mi avvicino a lei. Lei appoggia la testa sul mio petto.
"Sei un coglione." Dice ridendo.
"Lo so." Scoppiamo a ridere. Le metto una mano dietro la nuca lei sale a cavalcioni su di me.
"Si vede ancora? " Dice scostando i capelli dal collo. E si. Eccolo la, bello viola.
"Eh sì." Dico ridendo.
"Ah ah ah molto divertente!" Dice lei ridendo.
"Sei stata una stronza fuori dal centro su quel cazzo di muretto." Dico ripensando alla scena.
"Te lo sei meritato." Afferma con un sorriso stampato in faccia.
"Molto divertente."
"Stavi morendo. Ti si sono dilatate le pupille e non solo..." Dice scoppiando a ridere. Mi sorprendo per quello che ha appena detto. Sgrano gli occhi.
"Andrea!" Dico sorpreso.
"Su! Non ti scandalizzare! E poi non dirmi che non è così...!" Dice ridendo. Non sai quanto hai ragione.
"Sei ubriaca." Dico ridendo.
"Probabile." Dice seria. Scoppiamo a ridere.
"Non cambiare argomento!"
"Non ho più nulla da dire a riguardo." Dico evitando l'argomento.
"Mh..." Dice lei mettendosi sulle mie gambe. Si passa una mano tra i capelli e mi guarda.
"Andrea..." Dico cercando di metterla in guardia.
"Che c'è? Non ho fatto nulla." Dice lei. È vero, ma sto già male.
"Ti piace proprio mettermi alla prova?" Dico.
"Molto. È l'unico modo che ho per farti star male."
"E perché dovrei starci male?"
"Perché so che nonostante tutto non mi sfioreresti con un dito." Dice guardandomi negli occhi. È bellissimo quello che mi ha appena detto.
"Sicura?" Dico mettendole una mano dietro alla testa poggiandola sul cruscotto. Lei indietreggia un pò.
"Sicura." Dice guardandomi negli occhi. Si morde il labbro dove ha il piercing. Quel gesto mi fa impazzire. Distolgo lo sguardo.
"Visto? È bastato questo." Dice scoppiando a ridere.
"Sei stata molto cattiva oggi, davvero." La rimprovero guardandola negli occhi.
"E allora?" Dice lei. Le metto una mano dietro la schiena e un'altra sul fianco. Solo a quel gesto si irrigidisce, in senso positivo.
"E allora dovrai farti perdonare..." Scoppia a ridere.
"Scordatelo...!" Io sono serio.
"Anzi, si è fatta una certa. Torniamo alla casa." Dice lei.
"Su." Dice ridendo.
"Se ti togliessi dalle mie gambe potrebbe essere un inizio." Scoppiamo a ridere. Arrivati alla casa stiamo ancora ridendo, apriamo la porta della camera e lei si butta sul letto, io su di lei. Le faccio il solletico, lei è praticamente impazzita, non lo regge per niente.
"T-ti prego smettila!" Strilla ridendo e scalciando.
"Su! Chissà quando ti rivedrò ridere!" Le dico senza fermarmi.
"T-ti prego! " continua ridendo. Facendole il solletico le si alza un pò il maglione, lei non se n'è accorta, ma io si. Mi distraggo e ribalta la situazione.
"Ah ah!" Dice fiera. Le punto un dito contro ridendo e lei me lo morde, non mi fa male, me lo mordicchia.
"Dio sei gelido." Dice prendendomi la mano. La sua lingua calda mi ha dato sollievo, e la mia mente perversa sta già realizzando degli schemini su cosa potrei farle nel prossimo quarto d'ora.
"Non pensare male..." Dice guardandomi male. Beccato. Mi strofina le mani, ha il naso e le guance rosse. Si sta impegnando e si morde il labbro dove ha il piercing come ogni volta che si concentra. È bellissima.
"Che c'è? " chiede dubbiosa. Mi guarda negli occhi, ogni volta che lo fa approfitta per studiarmi, soprattutto il colore degli occhi.
"Di che colore ho gli occhi?" Le chiedo.
"Non so." Dice lei sorridendo.
"Guardami." Le dico.
"Cosa?"
"Guardami." Dico serio.
"Perché?"
"Perché ogni volta che mi guardi mi mangi con gli occhi. Guardami." Lei è sorpresa.
"N-non lo so." Mi guarda.
"Color ghiaccio." Dice infine. Si alza e si lega i capelli. Tossisce.
"D-domani abbiamo tecnica?" Chiede imbarazzatissima. Quant'è carina quando si imbarazza?
"No." Dico. Si sveste incerta, ormai non si copre nemmeno più.
"E ora?" Chiede girandosi verso di me in intimo. La mia mente si sta già facendo mille idee.
"Cosa?"
"Hai messo la camicia...cosa Mi metto?" Chiede innocente. Che stupido.
"Non so." Dico.
"Se magari pensi in fretta, sono in mutande..." Dice ridendo. Le lancio il maglione. Sorride e se lo infila. Si mette nel mio letto senza chiedere.
"E se io non ti volessi?" Dico.
"Il mio ha qualcosa come 5 molle in meno." Dice lei scocciata.
"Che palle..." borbotta e si alza, si sdraia sul suo.
"Ma cos-?" Rido e la prendo in braccio mettendola sul mio.
"Scherzavo scema." Dico ridendo.
"Beh non è divertente!"
"Okay okay!" Fa il broncio e si gira dall'altra parte. Aspetto che si addormenti:
"E se mi fossi innamorato di te?"

Quel Maledetto  BiondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora