Capitolo 34_ Game.

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Li ignoro e bevo un altro sorso dal mio bicchiere. Ad un tratto vedo una ragazzina che mi fissa. Credo abbia 16 anni.
"Hey." Le dico io sorridendo.
"Hey."
"Come ti chiami?"
"Valeria."
"Quanti anni hai?"
"14."
"Sei molto bella Valeria." Dico guardandola in quegli occhioni nocciola. Arrossisce.
"Tu sei bella." Dice abbassando lo sguardo. Lei sorride.
"Abiti qui?" Le chiedo. Annuisce.
"Vieni. Bevi qualcosa." Le sorrido e la prendo per mano. Le verso in un bicchiere del succo alla pera e lei sorride.
"Ti presento un'amica." Le dico sorridendo.
"Uh ma che bella ragazzina!" Dice Tamara sorridendondole. Ad un tratto vedo Max avvicinarsi.
"Ma guarda chi abbiamo qua..." Dice sfiorandole la guancia. La tiro a me.
"Sfiorala e ti ammazzo." Alza le mani in segno di resa.
"Smolecolati." Gli dice Tamara trucidandolo con lo sguardo.
"Okay okay!" Dice lui per poi andarsene. Parlo un pò con Valeria e noto che il biondo a volte mi guarda.
"Chi è quel bel ragazzo?" Oh no.
"Uno stupido."
"Una volta mi ha aiutata. Dei ragazzi mi avevano preso lo zaino."
"E allora vacci a parlare."
"Mi vergogno." Dice lei. La prendo per mano e la porto da lui.
"Luca lei è Valeria. Valeria Luca." Dico facendo un sorriso finto.
"Uh noi ci siamo già conosciuti a scuola." Dice lui con nonchalance.
"Uh, devo andare a prendere una cosa. Perché non parlate un pò?" Dico io. Sparisco. Vado in giardino a fumare. Dopo circa mezz'ora torno e vedo il biondo ma non Valeria.
"La ragazzina?"
"A dormire." Faccio per andarmene quando lui mi prende un polso. Mi giro. Mi sfiora il braccio e mi lascia. Il mio sguardo incontra il suo, e solo iddio sa quanto è bello. Ti sei morsa il labbro. Cazzo. Faccio un'espressione seria e me ne vado. Incontro Fede.
"Hey bellezza." Dice avvicinandosi per darmi un bacio sulle labbra.
"Evapora." Gli dico mettendogli la mano sul letto per allontanarlo.
"Hey hey si può sapere cos'è successo?" Rido.
"Cos'è successo? Stai scherzando?" Dico io ridendo.
Mi guarda perplesso.
"Prima mi dici che non mi hai mai dimenticata e poi ti pacchi Carmen." Sputo io incazzata.
"Cosa?" Dice lui.
"Siamo usciti insieme, abbiamo scopato, ci baciavamo ogni volta che ci incontravamo e alla festa di Francesco te ne esci con 《sono single!》per poi paccarti Carmen. E poi, come se non fosse successo nulla di tutto ciò, arrivi qui e mi vuoi baciare come se nulla fosse. Questo è successo." Dico io guardandolo fisso negli occhi.
"Ero fatto, e poi non avevo capito che l'avessi presa così seriamente."
"A me non interessi. Eri tu l'innamorato della situazione. Quindi sticazzi. Adesso però levati."
"Non fare la bambina." Dice lui.
"Bambina?! Io?!" Gli urlo contro.
"Te ne vai cazzo! Mi stai lontano?! Non hai capito che in questo momento potrei prendere la prima cosa che trovo e lanciartela?! È tanto difficile?!" Urlo io. Ormai ci stanno guardando tutti. Mi si riavvicina per darmi un bacio ed io gli verso il contenuto del bicchiere addosso. Vado in giardino a fumare. Per la seconda volta.
"Merda..." Dico cercando l'accendino. Il biondo mi accende il droom. Non lo ringrazio neanche. Fumiamo e alzo lo sguardo verso il cielo, è stellato. È bellissimo (il cielo). Anche qualcun'altro... zitta tu. Non è proprio il momento. La musica si sente anche qui fuori ed è pieno di gente, ma è come se fossimo isolati da tutto e tutti.
"Sei la solita ragazzina sbandata." Dice lui per irritarmi.
"Sei il solito egocentrico sfasciacazzi." Dico io. Ci si avvicina uno. Non lo vedo bene perché non c'è luce.
"Ma guarda chi c'è qui..." è il ragazzo a cui ho bruciato il maglione. Merda. Si salutano. Poi si inginocchia al mio livello.
"Ragazzina mi devi 400€." Dice lui.
"Non chiamarmi ragazzina. I tuoi 400€ puoi ficcarteli nel culo." Dico io guardandolo negli occhi.
"Potresti trovare un'altro modo per pagare..." Dice sfiorandomi la guancia con un dito per poi arrivare al seno. Il biondo ride.
"Okay." Dico io mettendomi a cavalcioni su di lui. Mi guarda con aria divertita con un sorriso da ebete stampato in faccia. Mi tolgo la maglietta rimanendo in reggiseno e lo guardo negli occhi con nonchalance. Rimane esterrefatto.
"Che c'è il gatto ti ha mangiato la lingua?" Dico per poi buttargli il fumo in faccia. Gli spengo la cicca sul vetro dell'orologio e mi rinfilo la maglietta. Poi mi abbasso io al suo livello.
"Su ragazzino, che a 1000€ vinci un peluche." Lo guardo un secondo.
"A meno che tu non sia già venuto nelle mutande..." gli sussurro con voce roca. Gli faccio un sorriso finto per poi rientrare. Aprendo la porta l'aria calda mi inonda il viso. Tamara è un pò brilla, le tolgo il bicchiere di mano.
"Hey hey domani abbiamo la verifica." Le dico guardandola male. Bofonchia.
"Okay mamma..." le sorrido. Dopo circa un'oretta mi rompo le palle, così decido di tornare in camera. Apro la porta quando ad un tratto noto un ragazzo a terra qualche metro alla mia destra. Mi avvicino, è il biondo. O cazzo.
"Luca?" Dico scuotendolo per un braccio.
"Luca?!" Dico scuotendolo più forte.
"Oi ci sei?!" Dico dandogli uno schiaffetto. Okay. Vado nel panico.
"Luca!" Dico dandogli due ceffoni.
"Luca svegliati!" Urlo scuotendolo forte. Nulla. Gli metto una mano sul polso e il dito sotto al naso. Ha il respiro e il battito lenti. Gli do un'altra sberla.
"Luca!" Strillo. Ho gli occhi lucidi.
"Stupida così mi ammazzi..." bofonchia schiudendo leggermente gli occhi. Mi butto su di lui e lo stringo forte.
"Vaffanculo mi hai fatto prendere un colpo! Porca puttana!" Dico ancora su di lui. Ha un profumo così buono, mi manca.
"Si può sapere che cazzo è successo?" Dico io tornando al mio posto facendomi seria.
"Sono svenuto." Dice lui.
"E perché?"
"Che cazzo ne so! Sono svenuto e basta!"
"Stupido! Non capisci mai un cazzo! Hai fatto un prelievo, non hai mangiato?!" Dico io scocciata.
"Boh forse astinenza da sesso. Ma per quello possiamo rimediare." Dice lui facendomi l'occhiolino.
"Certo come no." Dico spingendolo nella sua camera.
"Non mi puoi chiudere qui."
"Oh sì invece." Gli dico io. Tiro fuori il telefono e mando un messaggio a Tamara.
"Scrivo a Tamara di far prendere il mio posto ad Alex, ed io vado da Camilla." Dico io.
"Questo perché?"
"Perché Alex è completamente fatto e finirete per fumare, il che comporterebbe il tuo svenimento e nessuno ti risveglierà a schiaffi." Dico io inviando il messaggio.
"Voi donne..." Dice lui imbarcando il sopracciglio.
"Sdraiati."
"Ti muovi...?" Ribadisco.
"Carino il reggiseno." Dice lui sdraiandosi.
"Trovi?" Dico io ironica. Si mette sui gomiti. Trovo una bottiglietta d'acqua con un bicchiere e una bustina di zucchero. Verso tutto nel bicchiere e glielo do.
"Bevilo." Lo beve.
"E per quale motivo mi staresti aiutando?"
"Perché ho buttato un pomeriggio per farti studiare e domani devi prendere nove." Dico io.
Posa il bicchiere ma resta sui gomiti, lo spingo giù con una mano sul petto per farlo sdraiare. Mi prende il polso e mi fa avvicinare a lui. Dio quanto è bello.
"Non irritarmi potrei fare molte cose..." Mi sussurra all'orecchio.
"Sto tremando." Dico io. Mi prende per i fianchi e in un secondo mi ritrovo su di lui.
"Oh Luca sei patetico..." Gli dico io.
"Si ma non ti stai allontanando." Dice lui a un centimetro da me.
"Non mi sto neanche avvicinando." Dico io.
"Per quello aspetta trenta secondi." Dice mettendosi sui gomiti. Cazzo quanto è bello. Questo lo hai già detto...
"Speraci." Gli dico io guardandolo negli occhi. Fa freddo qua su.
"Stai morendo di freddo." Dice lui.
"Non provarci neanche." Gli dico io guardandolo male. Mi sorride e di peso mi fa mettere accanto a lui per poi coprirmi con il piumino.
"Non-!" Cerco di dire. Mi tappa la bocca con la mano.
"È stato divertente vedere come bagnavi quel coglione." Lo guardo male.
"E lo è stato anche quando ti sei tolta la maglietta in cortile in pieno gennaio..." Dice. Cerco di dire qualcosa ma la sua mano me lo impedisce.
"Ti dirò un'altra cosa...da oggi, a meno che tu non voglia che tutti sappiano la tua vita privata e tutte le cose che quella dolce signora di tua madre mi ha detto quella volta che sono stato a casa tua, farai tutto quello che ti dico." Cosa cavolo ha detto quella stronza di mia madre a questo imbecille?! Mi auguro non quello di mio padre, o perlomeno le mie cose più intime. Mi auguro che non gli abbia detto, quello. Perché se gli ha detto, quello, io sono fottuta. Lo guardo malissimo. Mi fa schifo, lo disgusto.
"Ci siamo capiti. Per iniziare, svestiti." Lo trucido con lo sguardo. Toglie la mano. Mi alzo e lo guardo male.
"Su." Dice semplicemente. Mi tolgo i vestiti e mi infilo la sua maglietta.
"Seconda cosa, vieni qua." Dice lui. Mi avvicino e mi sdraio accanto a lui guardando la parte del muro.
"Girati." Mi giro.
"Guardami." Non lo guardo. Mi prende il mento e mi allontano, ma lui mi avvicina.
"Ti ho detto di guardarmi." Dice lui. Lo trucido con lo sguardo.
"Ti spiego le regole.
1 Quello che dico è legge.
2 Non puoi controbattere.
3 Non puoi dirlo a nessuno.
4 Devi rispettarmi.
5 Devi dare la precedenza a me in tutto.
6 Non puoi mai togliere questo. -Mi infila un bracciale-
7 Non puoi parlare con altri ragazzi senza il mio permesso.
8 Non puoi baciare, toccare, ragazzi.
9 Non puoi indossare leggins, gonne, pantaloncini.
10 se tradisci una di queste regole, tutti sapranno tutto." Dice lui. Il mio cervello inizia a fare mille collegamenti.
"Tu sei folle." Dico io.
"Regola numero 4..." Dice lui.
"Sei veramente uno-" mi blocco. Mi ha in pugno.
"So che in questo momento vuoi uccidermi, ma ci farai l'abitudine." Dice lui.
"Adesso zitta e dormi." Lo trucido con lo sguardo, mi scende una lacrima.
"Non sarò cattivo. Sono sempre io." Dice asciugandomi la lacrima per poi abbracciarmi.
"Perché lo fai?"
"Perché è guerra." Dice lui.
"Ti distruggerò. Ti farò ritorcere contro questo giochetto del cazzo." Dico io.
"Non è così male..." Dice lui.
"Sei folle." Dico io. È pazzo. Completamente pazzo.
Accende la lucetta. O cristo.
"Fai la ragazza dolce che vuole essere coccolata."
"Scusa?"
"Fallo."
"Stai scherzando?"
"...no." Dice lui tranquillo. Si rimette a letto e io lo guardo con aria interrogativa. Mi guarda negli occhi, è così bello... Mi avvicino a lui e mi stringo lui. Gli do dei baci sul collo e mi infilo nel suo collo.
"Non sei convincente." Dice lui. Lo trucido con lo sguardo.
"Beh ci sto provando!" Sbraito io. Mi fa segno di continuare. Gli do altri baci sul collo per poi mettermi a cavalcioni su di lui. Gli do dei dolci baci a stampo e mi mordo il labbro. Mi mette le mani sui fianchi e mi mette sotto di lui.
"Fine della ragazza dolce." Dico io. Cerco di liberarmi ma lui resta sopra di me bloccandomi. Mi inizia a dare dei baci sul collo e solo a quel gesto mi diventa difficile respirare regolarmente. Mi mette una mano sotto alla maglietta e la fa salire sotto al seno. Mi guarda negli occhi e mi sfiora il viso con le dita. Lo guardo male.
"Mi vuoi..." Dice lui. Mi si avvicina ancora di più con il viso, mi giro. Mi mette la mano intorno alla schiena nuda e mi avvicina a se. Il mio respiro cambia. Mi bacia ma io non ricambio. È impossibile resisterlo.
"Non resisterai a lungo." Dice guardandomi negli occhi. Oh Luca lo so...
"Certo come no..." Dico io cercando di scivolare sotto di lui per allontanarmi. Ride. Lo odio. Mi alzo e mi rilego i capelli, poi vado verso il mio letto.
"Wowowo dove credi di andare?" Dice tirandomi a se.
"Da domani partono i 5 giorni." Dico io trucidandolo con lo sguardo.
"Vieni. Non ti farò nulla. Tranquilla."
"Non ho paura di te coglione. Vedi di smetterla con questo atteggiamento del cazzo, mi urti il sistema nervoso." Sbrocco. Mi metto una mano sulla bocca. Cazzo. Ops... sorride. Cazzo sorridi?
"Non cambierai mai..." dice.
"Luca." Dico io avvicinandomi e guardandolo negli occhi.
"Ascoltami. Se in questi cazzo di 5 giorni mi rovini, io rovinerò te. Sappilo." Dico io puntandogli un dito contro.
"Oh Andrea, il gioco deve ancora cominciare." Mi sfiora con un dito il viso.
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Stelline se il capitolo vi è piaciuto! Baci, Sara💙

Quel Maledetto  BiondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora