Risposta:Sì

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Sentendo la voce di sua madre il mio cuore cominciò ad accellerare. Risposi frettolosamente alla sua voce:
Chiamata:
-"Mariana dov'è Tini?"
-"Non lo so,sono salita in camera sua per chiamarla a cenare,ma non l'ho trovata e sinceramente comincio a preoccuparmi...pensavo anche che fosse uscita senza averla vista per venire da te e che avesse dimenticato il telefono. Ma visto che l'hai chiamata,è ovvio che non sia con te" fece un discorso lungo e contorto tutto portato dall'ansia,potevo immaginare come si sentiva.
-"Vengo subito lì da voi...dammi 5 minuti"
La paura mi aveva fatto rispettare la parola data a Mariana,con la moto impiegai giusto 5 minuti per arrivare dove dovevo e bussai alla porta di casa di Martina.
Ad aprirmi fu proprio la madre che mi tranquillizzò dicendo:
-"Jorge l'ho trovata...cioè vista nel retro del cortile. Non l'ho chiamata perchè so che sta male e sapevo che saresti arrivato tu. Ti prego aiutala...va da lei"
-"Vado".
Corsi dove mi aveva detto Mariana e trovai Tini seduta dulla sia vecchia altalena di quando era piccola. Si dondolava dolcemente,voltando il capo verso l'alto...forse per osservare il cielo stellato e limpido della serata. Le andai dietro senza farmi sentire e con calma gli poggiai le mani sulle sue spalle,facendola voltare di scatto. All'inizio rimase sorpresa,ma quando vide chi c'era dietro di lei,si rilassó automaticamente.
-"Amore mio,mi hai fatto prendere uno spavento. Ti ho chiamato al telefono e invece che sentire te,mi ha risposto tua madre. Perchè non le hai detto che uscivi di casa?" di tutto quello che avevo detto forse lei mezza parola aveva capito. Sembrava stanca dal punto di vista psicologico,glie lo si leggeva negli occhi...era strana...davvero strana.
-"Jorge...sono stanca,stanca di tutto,mi sento tutta la vita addosso come un peso..." non la feci continuare che le posai due mani sul viso facendola bloccare:
-"Ascoltami...stesso domani mattina presto,all'alba,partiremo e ce ne andremo solo io e te in montagna. Nella casetta turistica di mia nonna. Di solito la usavamo da piccoli io e la mia famiglia per festeggiare il Natale,ma io ora voglio festeggiare te,la donna più importante della mia vita. Voglio trovare una soluzione a tutto questo,voglio metterci un punto. Voglio far sì che tu cambi modo di vivere,ti farò tornare a sorridere amore mio...perchè così non va bene. Saró io a parlare con tuo padre e non accetteró un NO come risposta e soprattutto non accetteró un rifiuto da parte tua" vidi il suo sguardo completamente attento sui gesti che facevano le mie labbra,capivo bene che non avrebbe avuto la forza di ribattere e quindi per chiudere il discorso la baciai soltanto. E subito dopo la riportai in casa dove avrei parlato anche con Alejandro.
-"Martina dov'eri finita?" Chiese Francisco alla sorella:
-"Ero qui fuori"
-"Eh grazie,ora che sei tornata è tutto più chiaro" usò un tono molto ironico,nelle vesti di un fratello spaventato:
-"Alejandro dovrei parlarti un attimo" senza giri di parole chiamai subito in disparte suo padre e lui senza ribattere mi seguì nel suo ufficio.
Pov. Tini
Quella sera mi sentivo davvero come se mi avessero drogata,ignettato qualcosa nel sangue che mi faceva sballare la testa e ribollire il sangue. Dopo che Jorge andó nell'ufficio con mio padre io mi sedetti sull'ultimo gradino della rampa di scale,rimanendo a fissare il vuoto,mentre mia madre con lo sguardo assente andò in cucina senza proferire neanche mezza parola e mio fratello fece altrettanto sedendosi sul divano di spalle alla mia posizione. Tutto taceva,nel salone di questa casa e io mi preoccupavo della conversazione di Jorge e mio padre,perchè non sapevo a quale conclusione sarebbero arrivati e non avevo neanche capito più di tanto cosa volesse fare il mio ragazzo per me...in quel momento. Davvero pareva disperato quanto mia madre,avendo avuto il coraggio di chiedere una cosa dle genere a mio padre...ma alla fine non pensai tanto a quello. Forse non era la cosa più importante...ma a dire la verità non sapevo più cosa fosse o non fosse importante nella mia vita.
Passato qualche minuto di quello stato di transe totale,mi alzai dal gradino e andai in camera mia. Mi poggiai sul letto,ma per pochi secondi perchè ad un certo punto sentii una strana sensazione nello stomaco e corsi in bagno per cercare di risolvere. Quello che feci fu aprire il vaso,inginocchiarmi a terra e cominciare a rimettere. Forse era quasi una vita che non rimettevo così,anzi che non rimettevo affatto e mi sentii come svuotata del tutto. Pensavo di essere impazzita,mi succedevano cose una dopo l'altra. Non connettevo,questo era assodato! Dovevo fare quello che mi aveva proposto Jorge,in un modo o nell'altro avrei dovuto cambiare aria,perchè forse respirando sempre la stessa mi aveva dato alla testa...letteralmente!
Dopo aver rimesso tutto il pranzo,tornai in camera mia e mi appisolai sul letto. Avevo pensato di rimanere così solo per qualche minuto,ma non accorgendomene rimasi a dormire per molto.
Venni svegliata da una mossa delicata di una mano,che riconobbi subito grazie al calore che emanava. Era Jorge,che con un bacio sulla fronte mi fece tornare alla realtà e pensai che fosse arrivato il momento di sentire la risposta di mio padre sul fatto del fatidico "viaggio".
-"Amore mio sai che non è il momento di dormire questo?!"
-"Non avevo di meglio da fare Jorge.."
-"Uhm...e quando vorresti preparare le valigie?..Allora ha ragione tua madre quando dice che sei disorganizzata" perchè ora diceva così? Voleva farmi capire che papà aveva davvero accettato la sua proposta? Una cosa davvero impossibile dal punto di vista di cosa sapevo su di lui...ma visto che ero rimbambita non volevo andare oltre con i miei pensieri:
-"Che vuol dire che devo preparare le valigie?"
-"Ma amore? Hai già dimenticato cosa ti ho detto fuori,in giardino? Stai fuori proprio"
-"Sì ricordo,ma non avrei mai imma..." non mi fece concludere perchè ci pensò lui dicendo:
-"Quando ti ho detto che non avrei mai accettato un NO come risposta..secondo te scherzavo?" E nel mentre fece uno di quegli sguardi super fieri che a me,sinceramente,facevano impazzire. Era vero allora! Io e Jorge saremmo andati lontani da quel posto,lontani da Buenos Aires per un pó di tempo. Quel tempo che a me bastava per riprendere fiato!......
Angolo autrice:
Eccomi qua con un altro capitolo. Finalmente siamo arrivati al fatidico momento dove i nostri piccioncini si allontanano da tutto e tutti e cercano di riprendere in mano la loro felicità,visto che da un pó di tempo a questa parte l'avevano persa e stando da soli,quindi capendosi fino in fondo riusciranno a far tornare tutto in armonia. Possiamo solo sperare nel nostro Jorge che farà sempre di tutto per Tinita♡

Notte a tutte/i e Buona Epifania😘🎉🎊

Due occhi:un cuore,due parole:AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora