~Grande dolore~

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Le sue mani si muovevano,stava riprendendo conoscenza e i miei occhi s'illuminarono a tale scena. Sembrava anche stesse riprendendo colore in viso.
<Amore mio...> sussurrai:
<Amore...ci sono io> cercavo di chiamarla per farle sentire la mia voce. Doveva ancora rendersi conto di ció che aveva intorno:
<J-Jorge?> pronunciò sottovoce il mio nome,stava tornando da me:
<Piccola mia...ben tornata> cercavo di sorriderle per rendergli il risveglio più piacevole...però ancora dovevo vedere la sua reazione riguardo al bambino:
<J-Jorge...d-dove sono..cosa ci faccio qua> cominciava ad agitarsi,lei e gli ospedali non andavano d'accordo,le mettevano ansia e dopo la botta dell'incidente la situazione sembrava fosse peggiorata:
<Amore...ti ricordi dell'incidente...della macchina e...>
<La macchina...il bambino...NO> il momento peggiore era appena arrivato:
<Tini....il bambino...> cercai di iniziare a spiegare,ma sembrava essere molto più difficile di quello che pensavo:
<Dimmi di no ti prego...dimmi che non è vero...> cominciò a piangere,le lacrime scorrevano veloci:
<Ricordi le parole del dottore...sarebbe stato impossibile...>
<No...no..no> era orribile vederla così distrutta,mi si spezzava il cuore molto più della situazione in sè....aveva ragione mia madre,l'avrei persa se non avesse accettato quella realtà:
<Amore ascoltami,quello che è successo è orribile,ma non accettare la realtà sarebbe peggio per te,devi capire che indietro non puoi tornare e che in futuro potrai rifare tutto e anche meglio se ti riprenderai completamente dal passato. Tu puoi fare tutto se lo vuoi!>
<Zitto...zitto. Non parlare...non puoi capire come una madre possa sentirsi con un figlio morto dentro. Non puoi capirlo quanto me. Io volevo farcela anche nel pieno della mia debolezza e non sono stata capace di farlo> diceva tutto con rabbia e con voce strozzata dal pianto....tutto quello ora non le faceva bene:
<Non sei stata di certo tu a buttarti sotto la macchina di proposito,non hai voluto uccidere tu,tuo figlio!>
<Molte donne sono riuscite a tenere in vita il proprio bambino dopo incidenti simili o come il mio...sono stata io a uccidere mio figlio dal principio,perchè è stata colpa mia se sono arrivata a concepirlo in uno stato di debolezza,è stata colpa mia se ha perso la vita oggi!>
<Nessuna donna dopo un incidente come il tuo,neanche nelle migliori delle condizioni,avrebbe potuto continuare ad essere incinta....non sarebbe sopravvissuto a nessuno....>
calai lo sguardo sul lettino per non guardare ancora il suo sguardo afflitto,avrei voluto tanto che le cose andassero diversamente...ma la vita voleva farci questo e questo dovevamo tenerci. Alla fine continuai a parlare io:
<Fuori ci sta tua madre...sa tutto...ha anche litigato con tuo padre per quello che ti è capitato e che ti sta capitando. Lui è uscito fuori dall'ospedale senza dire una parola e non so se sia ancora qua,tanto non t'importerebbe,ma secondo me tua madre dovresti vederla...anzi lei dovrebbe vedere te. Dimmi tu se vuoi che la faccia entrare...> fui chiaro e rigido cercando di non farle alzare la voce e prendendo possesso della situazione,così non si sarebbe stressata ulteriormente....sperando che funzionasse!
<Falla entrare...>
<Bene> mi alzai dalla sedia e uscii per chiamare Mariana.
POV. TINI:
Dopo l'intero incubo di una vita...questa me ne aveva riservato uno peggiore,nella mia pancia non c'era più la mia piccola creatura. Mio figlio era svanito con una tale facilità,quando poi per crearlo,dovetti combattere contro me stessa. La vita faceva quasi schifo quanto la morte e io potevo confermarlo meglio di chiunque altro.
Mi toccai il grembo,notando che il gonfiore era diminuito di molto. Avevo dormito parecchio e in poco tempo era già sparita la sua ampiezza. Mi faceva male non sentirlo più,non sentire più il suo cuoricino battere all'unisono con il mio. Le lacrime cominciarono a scorrere nuovamente,decisi di non guardare più al di sotto del mio seno,per evitare di ripensare a quella tremenda perdita. Una parte di me era svanita con quel bambino e sarebbe stato così anche con un figlio futuro....questa parte di me non sarebbe mai tornata...quel figlio perso era come se fosse già stato tra le mie braccia,era come se fosse già esistito e secondo questo concetto faceva ancora più male. Continuavo a guardare fuori dalla finestra della stanza,il cielo era grigio e cupo. Sembrava avesse aspettato questo momento per arrivare e rispecchiare il mio stato d'animo!
Dopo qualche minuto,la porta si aprì ed entrò mia madre....era da tanto che non la vedevo e sembrava abbastanza depressa anche se alla vista di ciò il mio cuore continuava a rimanere freddo...non era di certo quello il momento per provare pietà!
<Ciao tesoro...> faceva la madre comprensiva solo a vedermi in quel fottuto letto?...Entrambi avrebbero dovuto farlo quando ancora avevo voglia di vivere:
<Come ti senti?>
<Come mi vedi...mamma!>
<Mi dispiace per il...bambino. Il mio dolore è stato doppio,sapere di avere un nipote e di averlo perso...nello stesso giorno. Non ti do nessuna colpa,posso capire....e posso comprendere anche il dolore. Io non ho perso un figlio in un incidente,ma facendo male il genitore,così come tuo padre. In questo modo posso dire di aver perso un figlio anch'io....e questo mi fa provare il tuo stesso dolore. Mi dispiace...anche se è troppo tardi,mi dispiace!> non avrei mai pensato di sentire quella realtà dalla bocca di uno dei due. Ovviamente potevo aspettarmelo di meno da mio padre che da mia madre...ma rimasi comunque sorpresa!
<È tutto?> dissi continuando a rimanere fredda:
<Sì....> rimase nella stessa posizione di quando era entrata,poco più avanti dalla porta,mentre io mantenevo lo sguardo fisso avanti a me:
<Cosa potrei fare per riavvicinarmi a te?> mi chiese con tale coraggio:
<Mamma....ti racconto una cosa. Ti ricordi bene quando la sera salivo al piano di sopra per andare a piangere dopo una litigata con papà?...
In quelle litigate,in ognuna di quelle,il mio odio per lui e poi per entrambi,aumentava sempre di più. Ovviamente con voi c'ho passato parecchi anni e l'odio accumulato è diventato tantissimo,direi impossibile da raggiungere con qualsiasi rimedio a te venga in mente. Tutte quelle sere in cui lui avrebbe potuto alleviare il mio odio in qualche modo,non ha fatto altro che peggiorarlo. Lui per primo con tutto quello che mi diceva e tu....che le andavi dietro come un cane,senza dire niente su quale fosse la cosa giusta da fare per me. Per paura di litigare con lui e per pararti il culo,ti sei sempre stata zitta e questo mi ha portato al mio attuale atteggiamento,che secondo tutto il mio passato è più che corretto. Non intendo perdonare nè te e nè lui,MAI!Una figlia non ce l'avete più,avete solo Francisco,che nonostante tutto mi ha spesso aiutata e lui rimarrà sempre mio fratello. Ma ora che posso fare ciò che voglio,ho solo intenzione di dimenticarmi di voi e farmi una vita stupenda come mi sono sempre meritata,data la mia condotta da adolescente,quella condotta che voi non avete mai visto come tale! Ora ho un uomo al mio fianco,con cui ho intenzione di recuperare tutta la felicità di cui ho bisogno per rialzarmi. Mi dispiace mamma...mi dispiace perchè so che saresti potuta essere diversa da papà!> sapevo che dopo queste parole sarebbe stata l'ultima volta in cui avrei chiamato "mamma" e "papà" i miei genitori! Da quel giorno e dopo quel forte dolore che mi aveva segnata dentro,la mia vita sarebbe cambiata...cambiata radicalmente!
Lei cominciò a piangere e singhiozzare,anche se il suo intento sembrava quello di voler trattenere,ma senza risultato. Ora poteva solo andarsene e raccomandare suo marito di non pensarmi e cercarmi più. Forse un giorno avrei potuto portare loro mio figlio,con l'unico scopo di non dargli un brutto insegnamento e fargli capire che la famiglia è importante,al di là della mia esperienza...perchè io sarei stata diversa da loro e mio figlio mi avrebbe accettata come madre,quello che io non ho potuto mai fare con la mia!
Così si girò di spalle,rimanendo qualche secondo ferma per realizzare il momento,per poi aprire la porta e andarsene. Quell'uscita non fu solo un'uscita da una stanza,ma fu una vera e propria uscita dalla mia vita. Quella vita che mi sarei dovuta riprendere.........

ANGOLO AUTRICE:
Eccomi ragazzi. Capitolo pungente con il risveglio di Martina e il suo allontanamento definitivo dai genitori. Jorge appena la rivede sveglia,cerca di mantenere stabile la situazione per non farla agitare,ma non appena si apre il discorso del figlio questa perde la lucidità e comincia a piangere disperatamente. Arriva poi il momento del totale allontanamento dai suoi,con un discorso che fa alla madre che esce poi,dalla porta della stanza,uscendo definitivamente dalla vita di Martina! Questa infine decide di riprendersi in mano la propria vita...anche se all'inzio pensa sia possibile...ma posso dirvi che sarà tutto il contrario. Ci saranno momenti in cui Martina ricadrà nell'oblio e al suo fianco dovrà,ancora una volta,esserci Jorge. E solo cosí potremmo arrivare ad una sana conclusione.

Questo è tutto riguardo al capitolo di oggi e niente,spero abbiate gradito come sempre!!!!
Alla prossima cicciiii :*:*:*:*:*:*:*:*:*

Due occhi:un cuore,due parole:AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora