_PATTO_

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POV. JORGE:
Rimanemmo a guardarci entrambi sconvolti, come se non ci vedessimo da molto tempo.
A me venne spontaneo aprire la bocca per scusarmi,cercando di farle dimenticare le mie parole:
<Martina, mi dispiace...scusami per quello che ho detto. Non avrei dovuto reagire così..è solo che la paura di perderti non mi fa rimanere lucido. Non so cosa rimarrebbe di me se tu dovessi....> senza neanche concludere la frase,le lacrime cominciarono a scendere di nuovo,non era da me fare così,ma mi sentivo come un uomo frustrato come se mi avessero levato qualcosa. Volevo solo che la mia ragazza stesse bene e non riuscivo a restare calmo...
<No tu hai ragione,voi tutti avete sempre avuto ragione,sono stata io quella in torto...in ogni momento. Sai cosa ti dico? Tu non meritavi e non meriti una come me,tutti mi hanno sempre vista come una poverella a cui erano successe cose brutte e invece per la maggior parte delle volte ero stata io a causare dolore agli altri...ovviamente a me non importa niente dei miei genitori,ma non sopporto di aver fatto del male a te e ti dirò di più...non immagini quanta voglia io abbia di andare lì...> con un dito indicò la punta della collina che spiccava verso l'orizzonte e che era posta ad una certa altezza dalla pianura al di sotto di noi:
<....e cadere di sotto,lasciandomi trasportare dall'unica forza capace di tenermi testa,forse in quel momento e solo in quel momento smetterei di pensare al mio fottuto corpo e mi sentirei libera da ogni tortura mentale. Sarei capace di andarmene e non tornare più,pur di non mettermi altre cose in testa. Questo mio problema che ora dovrei risolvere, io non ho la forza di farlo...io,neanche con tutto l'aiuto del mondo,sarei capace di andare avanti in quest'impresa non sono capace di badare a me stessa...io non voglio più vivere...non voglio più vivere così,capisci Jorge?> le sue lacrime sembravano aumentare rispetto alle mie, che ora rimanevano come schizzi. Sentivo il suo cuore frantumarsi,la sua anima lasciarsi andare,sapevo che per lei era una rottura mentale, le credevo senza problemi quando diceva che la voglia di vivere le era passata. La conoscevo più di quanto lei potesse immaginare. Ma...io non potevo permettere niente di tutto questo. Sia per lei che, egoisticamente parlando, per me!
Era accucciata sulla panchina a singhiozzare,con lo sguardo del cucciolo ai suoi piedi su di lei...la guardava come rattristato al vedere quella sua nuova amica in lacrime...gli faceva male tanto quanto me. Decisi allora di muovermi e di posizionarmi di fronte a lei,chinandomi per arrivare all'altezza della panchina. Dovevo farla sentire come si sentiva sempre, come se tutto quello che avesse in testa non fosse concreto. Non poteva cambiare così la sua vita. Il mio obiettivo,da quando l'avevo conosciuta,era quello di salvarla dalle sue paure e debolezze e ce l'avrei fatta anche in uno dei momenti più tragici,come quello del momento!
<Amore mio,niente è perduto. Nessun medico è sicuro di quello che ti è stato "diagnosticato",nessuno può sapere se è davvero così. Dobbiamo andare loro incontro, in modo tale che tutto questo si risolva e ti dirò di più,potrei mettere in mezzo una sorta di patto tra di noi...vorresti sentire l'offerta?? Io non rischio niente perchè ne sono già sicuro al 1000 per 1000,ma come spinta morale potrebbe starci! Ti va?...> forse avevo in mente qualcosa che l'avrebbe aiutata a rialzarsi da quello stato d'animo. Forse avrebbe funzionato.
<C-cosa?> e singhiozzando ancora riuscì a pronunciare la sua domanda:
<Se tu ti fai aiutare dai medici che io e tua madre abbiamo già consultato,non appena finirà tutto,esattamente il giorno dopo che sarà finito tutto ciò,io ti chiederò di venire all'altare con me> i suoi occhi in un istante diventarono di un marrone quasi d'orato, come se una luce si fosse accesa. Poi sembrava accennasse un sorriso,che in pochi istanti tornò a spegnersi:
<È il mio sogno venire all'altare con te amore mio,ma...io...> ricominciando a piangere:
<...io non posso darti niente di quello che potrebbe darti un'altra donna,io non posso realizzare più niente> io insistendo sul concetto:
<In ogni caso soffrirei lo stesso a vita,perchè non ho intenzione di andare a letto con un'altra donna,che non sia tu. Io voglio fare l'amore solo con te,anche al di là dei problemi che potresti avere,tra l'altro non ancora sicuri. Io non voglio farmi baciare o toccare da mani che non siano le tue. Ormai sei tu la donna che mi ha marchiato e non intendo cambiare in questo modo la mia vita e il mio destino. Sei tu la donna che voglio sposare e da cui voglio avere una bambina,giá quella bimba che hai sempre voluto> da lì non c'è bisogno che io vi dica quante lacrime siano uscite sia dai suoi che dai miei occhi. Io volevo ancora sperare,avevo una speranza dentro di me che mi faceva pensare che Tini sarebbe guarita e che insieme,con un po' di pazienza,avremmo creato una famiglia...anche a costo di far pregare tutto il paese!
<Ti prego,ti chiedo solo un piccolo sforzo e dopo di questo sarà tutto finito. Io ti sposerò e non avrai più vincoli dai fantasmi del passato. È una promessa,dopo sta botta non ci sarà più niente che spegnerà il tuo sorriso>per un momento sembrava avesse anche lei una vocina dentro che le dava speranza e così dicendo alzò gli occhi per guardare dritto nei miei:
<È una promessa?> con quegli occhi da cucciola che era solita usare per chiedermi le cose più bizzarre e che mi facevano impazzire,mi chiese se quello che avevo proposto l'avrei mantenuto:
<Sì piccola mia,è una promessa!> ora sembrava si stesse riempendo di gioia,come se il peso che aveva dentro,fosse diminuito e senza esitare si alzò dalla panchina,per venirmi letteralmente addosso, dato che mi trovavo in posizione a mo' di papera e riuscendo così a buttarmi a terra,facendomi perdere l'equilibrio. E per sdrammatizzare restai immobile per farle prendere un colpo:
<O mio dio amore stai bene?> subito dopo reagendo di scatto risposi:
<Tranquilla amore sono abituato ai tuoi gesti d'elefante> e approfittando del momento e della situazione,ci buttammo entrambi sul prato. Dopo qualche secondo anche il nostro amico a quattro zampe si aggiunse al gioco,saltandoci addosso come un pazzo scatenato e facendo partire delle risate di conforto. I cani potevano davvero fare miracoli......

ANGOLO AUTRICE:
Eccomi ragazzi,parto col dire che mi dispiace non aver postato ieri,ovvero lunedì,ma non ho avuto tanto tempo. In ogni caso cercheró di farmi perdonare postando anche domani,in modo tale che non si perdi lo schema settimanale!
Passando al capitolo invece, abbiamo visto ancora una volta le capacità di Jorge di risolvere i problemi. Per far recuparere le speranze a Tini decide di fare un patto che consiste nella proposta di matrimonio subito dopo aver risolto con le cure e i dubbi dei medici e ancora,una promessa da parte di Jorge che rassicura la nostra protagonista,dicendo che farà di tutto per non farle accadere più niente di brutto.
Secondo voi Jorge riuscirà a mantenere la promessa o succederanno ancora fatti intriganti? Se immaginate qualcosa ditemi sempre tutto nei commenti e se volete saperne di più su questa storia complessa,mi raccomando, rimanete sintonizzati sugli aggiornamenti.
Concluso il discorso,vi auguro una belliiissima giornata e alla prossimaaaa :*:*:*:*:*:*

Due occhi:un cuore,due parole:AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora