"Quindi Maddison e Ryan, sono andati piuttosto avanti... Caspita, Amy, la tua faccia, mi lascia intendere, che la cosa non ti piaccia molto!" Marlene, espresse con molta sincerità, ciò che pensava.
"Ti sbagli, Marlene, a me non interessa proprio per niente!" Rispose Amelia a bruciapelo.
"Forza, è inutile che neghi. Sappiamo, che Maddison, non dà molta importanza a queste cose. E poi Lui, ti PIACE, e molto anche. Ma sai che ti dico?! non posso proprio biasimarti!" Cercò di farla ragionare.
"Ti ripeto che non mi piace, lo conosco a malapena, oltretutto... Preferisco non pensare agli uomini in questo momento... Loro sono sempre deludenti. È il genere, che ai miei occhi, li penalizza." Affermò convinta Amelia, cercando di convincere anche l'altra amica.
"Tu hai sempre messo il cuore in tutte le relazioni, ti affezionavi... ma sei sempre rimasta delusa, perché gli uomini preferivano pensare a mettere altro... intendi?!" Aggiunse Marlene.
"Ti prego cambiamo argomento?! Non sono proprio in vena..." Cercò di sviare il discorso, Amelia.
"Va bene ... Scusa, Ryan, ci porti il conto per favore?" Disse, l'altra rivolgendosi a Ryan, questa volta.
"Si, arriva subito!" Rispose cordiale, il cameriere.
"Ma, perché lo hai chiesto proprio a lui?" Chiese Amelia impacciata.
"Perché, Che problema c'è? Noi hai detto che, lui, non ti interessa per niente?!" Chiese, Marlene, con l'espressione più innocente del mondo, in volto.
"Touche!" Rispose Amelia. Marlene, ci sapeva davvero fare, con le parole.Dopo aver pagato per il pranzo, le donne, uscirono dal locale. Ryan, era fuori, davanti la porta girevole. Non appena Marlene lo vide, trovò una scusa per cominciare una conversazione e poi andare via, lasciando lì Amelia e Ryan, da soli.
"Si, devo proprio andare, Andrew ha bisogno di aiuto... Lo studio, riapre tra un'ora, quindi ci vediamo lì alle 3:00 p.m." E Così, si dileguò.
"Scusa, Amelia, ma chi è Andrew?" Chiese Ryan, incuriosito.
"Andrew è il fidanzato di Marlene." Rispose, Amelia, con sufficienza. Non riusciva a spiegarsi il perché, sentisse il bisogno di tenere il 'broncio'.
"Ah..." Commentò, l'uomo.
"Credo, che dovrei... andare..." disse Amelia, interrompendo il silenzio creatosi.
"Non andare, vorrei... parlarti." La interruppe, Ryan.
"Di cosa vorresti parlami? Non c'è nulla da dire..."
"Lo prendo come un 'DIMMI'.
Allora, ti chiedo perdono, per ciò che hai visto questa mattina. Non ero cosciente di ciò che facevo, tantomeno della persona con cui lo facevo... inoltre, non sapevo che fosse casa tua, mi dispiace e..." Ryan, venne bruscamente interrotto da Amelia.
"Non mi devi alcuna spiegazione, Ryan. Puoi fare quello che vuoi. Non sono tua amica, e non ci conosciamo neanche bene. Non capisco perché, tutti, mi parliate di stamattina!"
"Hai ragione Amelia, non siamo amici, ancora. Ma potremmo diventarlo. Mi stai simpatica, e mi piacerebbe cominciare da capo. Perciò... Piacere, sono Ryan Philips, faccio il cameriere per incrementare gli introiti e pagare il dottorato in ingegneria informatica." Ryan si presentò con tono galante e virile. Da vero Gentleman. Amalia, non poté non pensare a quanto fosse Sexy.
"Io sono Amelia Suitford, sono una veterinaria, e ho già conseguito la specializzazione. È un autentico piacere conoscerti." Rispose, con tono solenne e divertito, Lei.
"Ma allora, Abbiamo un piccolo genio qui. Sono molto colpito!" Scherza in modo serafico.
"Quindi fai il cameriere solo per arrotondare? Sono colpita anche io, sai?!" Affermò solenne.
"Perché? Cosa c'è di strano? Non dirmi che non hai mai lavorato, per mantenerti. Prima della laurea, s'intende." Domanda, Ryan, che inspiegabilmente capì di voler sapere di più, riguardo l'affascinante, giovane donna dinanzi a lui.
"In effetti no." Rispose lei, con un pizzico d'imbarazzo.
"Beh, che fortuna!" Commentò lui, con un sorriso stampato in volto, facendo un rapido occhiolino, gesto di empatia, nei confronti di Amelia.
Quest'ultima si rese conto che Ryan, riusciva a trasmetterle, una tranquillità mai provata prima. Si rese conto, che con lui sarebbe potuta essere, se stessa. Proprio come ci si dovrebbe sentire al cospetto di un amico. Giusto?
Inaspettatamente, Ryan si avvicinò in un modo, particolarmente pericoloso...
"Che... che stai facendo, Ryan?" Chiese Amelia, abbastanza confusa.
"Scusa, hai qualcosa tra i capelli."
Si giustificò Ryan.
"Anche tu, in realtà." Amelia scoppiò a ridere.
"Sta nevicando!" Esclamarono all'unisono, divertiti.
"Tra poco devo tornare a lavoro, perciò forse è meglio se prendo un taxi." Disse Amelia.
"Aspetta, entriamo dentro il locale. Chiamo io, il taxi, non ti preoccupare... ma prima, non è che potresti darmi il tuo numero?" Ammiccò, Ryan, quanto bastò per farle intendere, il suo interesse, verso di lei.
"Vorresti il mio numero? E per quale motivo, prego?" Chiese Amelia, con ironia, facendo finta di non capire ciò che lui volesse intendere.
"Si. Sai, possedere il rispettivo numero di telefono, è un piccolo ma grande passo per diventare amici... O sbaglio?!" Si spiegò, Ryan.
"Forza, chiama il Taxi, così poi potrai registrare il mio numero..." acconsentì in fine, Amy; non si sarebbe mai aspettata, che una persona appena conosciuta come Ryan, sarebbe riuscita a risollevarle il morale. Soprattutto, dopo ciò che era successo quella mattina.Dopo essersi salutati, Ryan ricominciò a lavorare. Mentre Amelia tornò allo studio, dove Marlene la stava aspettando.
"Marlene, sono arrivata!" Si annunciò Amelia.
"Hey Amy, com'è andata? Noto che ha cominciato a nevicare..." Chiese l'assistente, sospettosa, come al solito.
"Come sarebbe dovuta andare, scusa?!
Comunque, ho preso un taxi proprio a causa della neve. Qui, il clima, è davvero imprevedibile..."
"Beh, diciamo che io mi sarei aspettata un 'disguido' simile. È il 19 di Novembre... " espresse le sue considerazioni, Marlene.
"Già. Lasciando perdere questo, spiegami, il significato della tua domanda precedente, per favore." Amelia, aveva sempre apprezzato il carattere di Marlene; ma quando cominciava a fare congetture o supposizioni, si insospettiva parecchio.
A volte, la sua perspicacia, la faceva preoccupare non poco.
"Non erano 'messaggi subliminali', tranquilla. Immagino, solo che tu e Ryan abbiate... parlato." Le confessò, Marlene, con aria investigativa, in stile 'Sherlock Holmes' .
"Ancora con questa storia?! Sei proprio insistente. Ed elabori anche domande inutili. Ci hai lasciati 'faccia a faccia' , l'uno difronte l'altra. Non credi che, anche per un banalissimo convenevole, avremmo dovuto interagire?" Le rispose serafica ed allo stesso tempo sarcastica, la giovane Amelia.
"Mh, quindi, avete parlato!" Dedusse, l'investigatrice novella.
"Si, abbiamo parlato. Ma niente di più. Mi ha, cordialmente, chiamato un Taxi, e ci siamo scambiati, i rispettivi numeri di telefono." Le spiegò, chiaramente, Amelia. Cercando, di non lasciare posto a strane conclusioni. Purtroppo per lei, però, la sua segretaria, possedeva la grande maestria, di captare ogni indizio, e trasformarlo in una prova schiacciante.
"Taxi, numeri di telefono... qui la situazione si fa interessante!" Esclamò Marlene, per nulla intenzionata a lasciar cadere l'argomento.
"Si, certo. La tua testolina, sta cominciando a vagare fin troppo... piuttosto, per quale motivo te la sei svignata? Mi auguro, che ci sia stato qualcosa di davvero urgente." Questa volta fu, Amelia ad indagare.
"Niente di che, in realtà... Sono semplicemente tornata qui, sai, le solite scartoffie da sistemare ..." Rispose, ambigua, da vera esperta del mestiere.
"Certo che sei una grande cospiratrice, altro che emergenza-fidanzato. Tu, come sospettavo, ci hai lasciati soli di proposito..." Concluse.
"Adesso, sei tu, che stai traendo conclusioni, cara. Ed anche se fossero assolutamente fondate, di certo non lo sapresti mai." Terminò furbamente Marlene, come suo solito.
Amelia, non rispose, sapeva ciò che la sua amica aveva in mente. E le avrebbe dimostrato, che si sbagliava.
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Quando meno te lo aspetti
ChickLitPer Amelia la carriera è sempre stata importante. Il suo lavoro da veterinaria, e i suoi impegni lavorativi non le hanno mai permesso storie d'amore stabili. Ma cosa accade quando un uomo dall'aspetto impeccabile scatena in lei una chimica mai scate...