Quella sera stessa, Amelia chiamò Ryan.
"Ciao... Ryan..." lo salutò, confusa.
"Hey, Amelia! Ciao." Rispose, lui notevolmente felice.
"Ryan, i-io... dovrei parlarti..." afferma solenne.
"D'accordo, vengo immediatamente da te" propose, non notando le note dolenti del tono, di lei.
"Perfetto, ti aspetto"Amelia, avrebbe preferito un suolo neutro, per parlare.
Ma non poté dirgli di no, considerando ciò che avrebbe dovuto confessargli.Era sicura. Ce l'avrebbe fatta. Lo avrebbe lasciato andare.
Oppure, no...
Amelia, tirò dei lunghi sospiri.
Meditò a lungo.
Poteva, effettivamente farcela.
Gli avrebbe semplicemente detto 'addio, Ryan.'Non era difficile. O almeno, non lo era nella teoria.
Pochi minuti dopo, il citofono emise uno squillante suono.
Amelia, aprì la porta.
E vide, Ryan, dall'alto lato della soglia, che teneva in mano un mazzo di fiori.
Lui era, impeccabile come sempre.
I suoi capelli moderatamente brizzolati, e le sue grandi mani attorno al mazzo, la fecero sussultare facendo riemergere, imbarazzanti ricordi circa la notte precedente.Un gesto del genere, non avrebbe certo, meritato un responso tale a quello prescelto.
"Ciao..." lo salutò lei, cercando di essere fredda.
"Buona sera, Amelia. Sei bellissima." Rispose, lui, dando voce ai suoi più reconditi pensieri.
Ryan, non era solito essere un adulatore. Ma non poteva, comunque rimanere indifferente ad una tale bellezza.
"Grazie. Anche tu non sei male." Rispose, cercando di alleggerire il proprio stato d'animo.
"Cosa dovevi dirmi?" Chiese curioso.
"Ehm, che ne dici se ci sediamo alla panchina qui difronte?" Propose, cercando un luogo da dove sarebbe potuta, poi scappare.
"Va bene..." acconsentì, serissimo.Si diressero, verso il capo opposto della strada. Si sedettero, su una panchina, affianco ad un albero, povero di fogliame.
"Allora... Ryan, io ho pensato moltissimo a ciò che è successo tra di noi, la scorsa notte." Cominciò, lei. "Ed ho capito, che non posso mantenere la promessa che ti ho fatto. Noi non possiamo essere degli amici che scopano." Disse, liberandosi dal peso che portava addosso.
" 'Amici che scopano'? Amelia, ma senti quello che dici? Io, credevo che fossimo qualcosa di più, ormai..." disse, visibilmente deluso.
"Ryan... non fare così... noi non abbiamo mai stabilito quale fosse il legame che ci univa." Si giustificò.
"Amelia, ti prego, non fare così tu. Non scappare.
Ti prego, non scappare.
Non come fai sempre..." la supplicò con gli occhi tristi, di un cucciolo di cane, ferito.
"Io, sono fatta così, Ryan... io scappo. Non riesco a smettere di farlo, se la situazione mi spaventa...
E tu non meriti, una come me. Tu meriti la favola, il lieto fine!"
"Non devi decidere tu, cosa merito o meno. So capirlo da solo. Perciò ti prego, dammi una possibilità..."Così dicendo, si avvicinò a lei e la coinvolse, in un bacio senza confini.
Si baciarono, fino a far toccare le loro anime.
Lui, la baciò con disperazione, rabbia, ma anche speranza.
Lei, con turbamento e passione.Fu sconosciuta, la forza della natura, che li aveva condotti fino all'ingresso di Amelia.
Quella stessa forza, che inconsciamente li aveva guidati verso la camera da letto.
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Quando meno te lo aspetti
ChickLitPer Amelia la carriera è sempre stata importante. Il suo lavoro da veterinaria, e i suoi impegni lavorativi non le hanno mai permesso storie d'amore stabili. Ma cosa accade quando un uomo dall'aspetto impeccabile scatena in lei una chimica mai scate...