La settimana, passò velocemente. Il tanto agognato Sabato, arrivò. Amelia, aveva il weekend libero, così lei, Maddison e Marlene decisero di organizzare, una serata tra donne. Amelia, però, temeva che le due curiosone, avrebbero voluto conoscere i dettagli, riguardo l'uscita del lunedì precedente.
Si sarebbero incontrate quella sera alle 8:30. Così Amelia, verso sette cominciò a prepararsi.
Non appena fu pronta, si recò presso un locale , Vicino alla 34ª strada. Lei, e le sue amiche, quella sera, avrebbero partecipato ad un happy Hour.
Amelia, non amava quel genere di eventi, al contrario, le sue amiche li prediligevano particolarmente. Entrò nella sala notevolmente rumorosa, e gremita di gente. Ma delle sue amiche non c'era traccia.
Amelia, decise così di chiamare Maddison."Pronto Maddison, dove diamine sei?" Chiese, lei spazientita.
"Amelia, non ti sento. Parla più forte..."
"Maddison qui la musica, è ad alto volume. Non posso mica gridare..." disse Amelia, alzando di poco il tono di voce.
"Allora, aspettaci, stiamo arrivando. Siamo quasi davanti il locale." Le disse Maddison.
"D'accordo... sbrigatevi!"
Amelia, riagganciò il telefono. E si rese conto che qualcuno, aveva ascoltato la sua conversazione, precedente.
"Le hanno dato buca?"
Chiese un uomo, dall'aspetto oggettivamente affascinante. Era alto, aveva dei capelli molto scuri, e due occhi color ghiaccio. Il suo fisico scolpito, era inoltre accentuato dalla maglietta nera stretta, e i jeans.
"Come, mi scusi?" Chiese Amelia, incredula.
"Mi perdoni, non volevo origliare. Comunque potremmo anche darci del 'tu', dal momento che, siamo coetanei..." Propose, lui "Io mi chiamo Ian. Piacere "
"Guarda che ho capito, che HAI origliato... il 'tu' mi va bene. Non sono poi così vecchia, perciò te lo concedo. Ma il nome, preferisco non dirtelo. Per quel che ne so, su di te, potresti essere un pazzo, maniaco. O giù, di lì." Rispose Amelia, al quanto sconcertata.
"Puoi stare tranquilla, non sono un maniaco. Sono un banalissimo musicista... E Posso giurarti, che non ho mai, neanche toccato una ragazza senza il suo permesso!" La rassicurò, lui.
"Lasciamene dubitare, con quelle mani, chissà quante donne hai toccato..." Si lasciò, sfuggire Amelia, intenta nel guardare le sue grandi, e sapienti, mani. Ma, Se ne pentí subito.
Ian scoppiò a ridere. Invece, Amelia, diventò paonazza, dalla vergogna.
"Hey, Amelia, eccoti. Finalmente ti abbiamo trovata!" Esclamò, Marlene con Maddison al seguito.
Amelia, avrebbe voluto strangolarla. Adesso, lui, avrebbe conosciuto il suo nome. Lei, non voleva affatto, che lo conoscesse. Ciò, avrebbe implicato molte altre confidenze. E lei, Aveva conosciuto tanti uomini come lui, belli da togliere il fiato. E da spezzarti il cuore.
"È stato un piacere, Amelia. Arrivederci ragazze!" Salutò Ian, dirigendosi verso il bar.
"Caspita... che incontri! Sei una calamita, attira uomini" la prende in giro Marlene.
"Fosse solo quello...!" Esclama Maddison, a sua volta, sghignazzando.Amelia, non era solita ad ubriacarsi. Quella sera, fece però, un'eccezione.
"Amy, ti vedo letteralmente... andata! Forse è meglio se la smetti con gli shots." Le consigliò, Maddison.
"Ma che dici! Tu lo fai sempre... non puoi proprio parlare..." disse con voce avvinazzata.
"Certo, è per questo che ci sono abituata!
Io, Condivido, un certo tipo di scuola di pensiero, ovvero: 'È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita.' Però... fino ad un certo punto..." le rispose, Maddison. "Perciò, è meglio se ti riaccompagno a casa."
"Salve, ragazze, non vi rammaricate. La accompagno, io!" Si intromise Ian.
"Ian, ma che dici?! Non sai neanche dove abito... e a dirla tutta, in questo momento, non lo ricordo nemmeno io..." ammise.
Ian, capì subito, che Amelia fosse ubriaca. E non essendo un approfittatore, decise di andarci piano.
"Ragazze, potete dirmi dove abita, Amelia? Per favore..." chiese, con uno sguardo che lasciò Maddison, ardere come carne al fuoco.
"Certo. Ecco... qui è segnato il suo indirizzo... Ian" disse la giornalista.
"Grazie, cara... tu, sei...?"
"Io sono, Maddison." Disse lei, con le ginocchia tremanti. Non le era mai capitato di sembrare... timida.
Ma al contrario, Ian faceva sempre questo strano effetto, alle donne.
"Nome... Sexy!" Commentò, lui.
Maddison, arrossì.
Ad un tratto, Ryan spuntò dietro la ragazza.
"Ciao, Maddison!" La salutò, cordiale. Nonostante i precedenti.
"Ciao, Ryan..." rispose Maddison.
Non appena, Amelia, sentì quel determinato nome, la sbronza scomparve, e lei divenne lucida, come se non avesse mai bevuto in vita sua.
"R-Ryan, che ci fai qui...?" Chiese.
"Amelia, ciao...
sono qui, perché mi aveva inviato mio fratello... tu, invece, non hai una bella cera, sai?!" Le fece notare.
"Che galantuomo!" Gli rispose.
"Già, non ha per niente una bella cera... sarà, perché ha bevuto come una spugna!" Lo informò, Marlene.
Nel frattempo, Ian, era rimasto in disparte. Per poi subentrare nella conversazione.
"Ciao, sono Ian. Posso occuparmi io, di Amelia, la stavo giusto portando a casa." Annunciò, il terzo incomodo.
"Non credo proprio. Lascia fare a me." Si, fece avanti Ryan.
"Hey, begli imbusti, non scaldatevi tanto. Lasciate decidere, me. Ryan, accompagna tu, Amelia a casa sua. Conosci, già la strada. Ian, tu... non conosci neanche, la mia amica, perciò, non fare nulla" chiarì Marlene, perentoria.Gli uomini, obbedirono, Ryan accompagnò Amelia. Ian rimase lì , nel locale, dove erano rimaste anche Maddison e Marlene.
"Amelia, forza reggiti a me." Le disse, con calma, Ryan.
"Ryan, ho un conato di vomito... Portami presto a casa, ti prego!" Gli confessò lei.
"Non sei proprio abituata a bere, vero? Perché, lo hai fatto ?" Le chiese, tornando serio.
"No, non bevo spesso... o almeno è così, da un po' di tempo..."
"Che intendi dire?" Le domandò.
"Diciamo che, tempo fa... Bevvi troppo, e mi sentii male... a causa di problemi personali... da allora, decisi di evitare. Certo, un bicchiere, me lo concedo, di tanto in tanto. Ma niente sbronze, almeno finora..." Confessò, in un impeto di confidenza.
"Ripeto la mia domanda, allora. Perché lo hai fatto?" Chiese Ryan.
"Non lo so, il perché! Per favore, cambiamo argomento..." Lo supplicò, lei.
I due, traballando, giunsero innanzi al veicolo di Amelia. Ryan, avrebbe preso la sua, automobile, in un secondo momento. Dopo poco, sopraggiunsero a casa di Amelia.
Ryan, gentiluomo qual era, la accompagnò fino all'uscio della porta, di casa.
"Grazie, Ryan, sei stato molto gentile..." gli sorrise, Amelia. "Perché... non entri...?" Disse, ammiccando.
"Amelia, io sono un gentiluomo. Se entrassi però, non saprei trattenere i miei istinti. Entrerò, prima o poi. Ma, allora, tu sarai cosciente... in modo da non poterlo, scordare!" La rassicurò.
"Sei proprio, uno spasso Ryan! Buona notte..." Rispose, sorridendogli amabilmente.
"Buona notte... Amelia." La salutò, e andò via.La mattina successiva, Amelia, aveva un fastidiosissimo mal di testa. Inoltre, non ricordava niente. Fuorché la gentilezza di Ryan, nell'averla accompagnata, e nel, non averle dato ascolto. L'alcol, aveva parlato per lei, quella sera.
'Ma era effettivamente cosi?'
Questa domanda, la tormentò.
-Amy, tutto ok?-
Arrivò prontamente, il messaggio di Maddison.-Si, sto bene. Grazie... Voi, invece, che avete fatto, quando Ryan mi ha riaccompagnata a casa?-
-Marlene, dopo un po' è andata via.
Io invece, sono rimasta lì, con... Ian. Quell'uomo è affascinante, brillante, un musicista fantastico... ho scoperto di avere molte cose in comune, con lui. E fidati, non ero affatto sbronza...--Wow! Non hai mai parlato così di un uomo. ;) Che avete fatto, insieme?-
-Parlato, ovviamente!-
-Ah si?! La cosa è veramente Sorprendente.-
Rispose Amelia, con il sorriso in volto.Dopodiché, si mise nel letto dopo aver preso un'aspirina.
-Come stai ? :)-
le scrisse Ryan.-A parte il mal di testa, la nausea e qualche conato di vomito... Sto Benissimo-
-Hai bisogno di qualcosa?-
-No grazie. Non preoccuparti. Buona domenica :) -
-Grazie. Anche a te.-
Amelia, preferì non vederlo dopo lo spettacolo, che aveva dato la sera precedente. Non voleva inoltre, farsi vedere in quelle condizioni, pietose.La domenica di Maddison, invece trascorse velocemente... La passò a pensare ad Ian.
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Quando meno te lo aspetti
ChickLitPer Amelia la carriera è sempre stata importante. Il suo lavoro da veterinaria, e i suoi impegni lavorativi non le hanno mai permesso storie d'amore stabili. Ma cosa accade quando un uomo dall'aspetto impeccabile scatena in lei una chimica mai scate...