[Corretto 23.08.2017]
Capitolo 14- Possibile promozione e yogurt rovesciato.
Sorseggiai la mia terza tazza di caffè del giorno e lo sputai immediatamente. Si raffreddò senza che me ne accorgessi. Ero troppo concentrata sul lavoro, avevo molti fascicoli da guardare e avrei dovuto trovare una location per i set fotografici autunnali.
Il mio telefonò vibrò per quella che sembrava la centesima volta. Ero sicura che mi stesse prendendo in giro. Questa volta controllai, con la scusa di aver bisogno di una pausa, e corsi immediatamente nell'ufficio di Jace, inciampando sui miei stessi tacchi neri.
"Merda Norah!" Strillò quando entrai, saltando sulla sua sedia. "Mi hai spaventato! Che c'è?"
Gli porsi il mio telefono, agitandolo freneticamente davanti alla sua faccia. "Prendi il telefono! Prendilo, è fastidioso Jace e non voglio rispondere ai suoi messaggi! Ti prego, prendilo!"
Jace sorrise leggermente e prese il telefono. Guardai la sua espressione mentre leggeva i messaggi, con la bocca aperta per la sorpresa.
Da: Sconosciuto, ieri 9:18- Norah. x
Da: Sconosciuto, ieri 9:37- Mi piacerebbe vederti presto.
Da: Sconosciuto, 10:56- Cena stasera. Ti passo a prendere alle 7. x
Da: Sconosciuto, 11:01- Norah.
Da: Sconosciuto, 12:10- Norah, rispondimi. Ora.
Da: Sconosciuto, 12:56- Stai bene? x
Da: Sconosciuto, 1:37- Se mi stai ignorando, è davvero da immaturi. Rispondimi. Ora.
Dopo un minuto Jace mi ripassò il telefono con un sorriso divertito in volto. Io stetti in piedi di fronte a lui e lo fissai, chiedendo silenziosamente aiuto. Lui chinò la testa da un lato.
"Beh, penso che voglia che tu gli risponda.." Rise.
"Oh, fanculo Jace!" Mi lamentai, collassando sulla sedia e girando sulla sedia girevole. Avrei voluto una di queste nel mio ufficio, ma sapevo che mi avrebbe distratta facilmente. Girai ancora una volta, tornando poi faccia a faccia con lui. "Tieni tu il mio telefono così non gli rispondo. Non ho autocontrollo."
Gli passai di nuovo il telefono e lo prese sospirando, mettendolo in uno dei cassetti della sua scrivania. "Perché non gli chiedi semplicemente di spiegare?"
"Cosa c'è da spiegare?" Risposi. "È un ipocrita e non ho intenzione di venire risucchiata nel suo mondo."
"Avresti dovuto almeno scopart-"
"JACE!"
"Scusa," Rise maliziosamente. "Ma seriamente, perché non gli rispondi di lasciarti in pace?"
Alzai gli occhi al cielo appoggiando la testa allo schienale della sedia. "L'hai mai incontrato? Non mi lascerà mai in pace. Sembra che riesca ad avere sempre quello che vuole. Se gli rispondo ricadrò nel circolo. No grazie."
"Magari lui e Cara stavano solo parlando? Magari sono soci in affari?"
"Magari stavano solo parlando." Lo imitai. Strinse gli occhi lanciandomi un'occhiata e si alzò dalla scrivania. "Davvero Jace, sappiamo entrambi che non stavano solo parlando."
Alzò le spalle, puntando verso la porta. "Forse, Norah. Ora vai via, ho del lavoro da fare."
"Sei il peggior migliore amico di sempre," Borbottai, dandogli un leggero bacio sulla guancia, dirigendomi verso la porta. "Oh, e sentiti libero di buttare il mio telefono nel cesso."
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Suit and Tie [Harry Styles AU] (Italiano)
FanfictionHarry Styles. 24 anni. Capo delle Imprese Styles. Milionario fatto da sè. È lo scapolo più desiderabile di New York. Ogni uomo e donna nell'arco di 100 miglia conosce il suo nome. Ma nessuno conosce realmente Harry. Norah Wilson. 22 anni. Apprendist...