INDOVINATE CHI FA IL PROPRIO INGRESSO NELLA STORIA??
Capitolo 50- Drink mattutini e neve di stagione.
HARRY's POVLa cosa riguardo il Sig. Horan era che lui era irlandese. E rumoroso. E veramente chiassoso, esuberante, possibilmente più ricco di me, e molto, molto irlandese. Me lo aspettavo, sì, ma non mi aspettavo quell'accento combinato con la personalità sfacciata.
"Sono Niall, Niall Horan," Sbraitò mettendo piede nel mio ufficio e stringendo una mano forte nella mia. "Piacere di conoscerti, amico. Suppongo che ci vedremo molto spesso!" continuò con fare leggero, non esitando neanche un poco al mio sguardo assente.
Sembrava che il suo volto si fosse bloccato in un sorriso che poteva essere descritto solo come allegro. Sembrava barcollare al margine della risata e aveva capelli biondi, disordinati ed alzati in un ciuffo oltre la sua fronte. Il suo volto era dolce e infantile, coronato da occhi blu da bambino che erano abbinati al suo entusiasmo.Strinsi la sua mano lentamente prima di indietreggiare. "Harry Styles. Piacere di conoscerti."
Niall appoggiò le mane sui fianchi, comunicando nient'altro che felicità. "Ho sentito molto su di te amico, quello che hai fatto è davvero forte. Mio fratello pensava fosse uno scherzo quando gli detto che volevi un consulto."
"Bene." Cercai di nascondere il disgusto dalla mia voce per il bene dei miei affari mentre feci un passo indietro, lasciando entrare l'uomo nel mio ufficio. "Ti sei sistemato bene nel tuo hotel?"
"Si, ho lasciato la mia assistente a disfare i miei bagagli. Avevo bisogno di un po' di aria fresca dopo essere stato bloccato in un fottuto volo tutto il giorno. Non potevo sopportarlo, davvero dannatamente noioso e niente da fare a parte lavorare." Storse il naso al pensiero mentre io ero ancora fermo sull' 'assistente'. "Sto morendo di fame."
Mi appoggiai alla mia scrivania mentre lui continuava a blaterare. "Vorresti discutere di affari a pranzo allora, Sig. Horan? Ci sono alcuni posti che sono sicuro ti piaceranno."
"Chiamami Niall, per favore. E sembra fantastico. Penso che il mio autista sia ancora giù ad aspettare, okay? Possiamo prendere la mia macchina."
* * * *
Il pranzo in sè non rispecchiava le mie aspettative.
Siamo stati .ad un ristorante di classe nella Upper East Side di Manhattan, che ci ha tenuto in eterno nel traffico e durante il quale Niall non ha mai smesso di parlare. Nei primi 25 minuti del viaggio in macchina con lui, ho praticamente imparato l'intera storia della sua vita.
Viene da una famiglia con i soldi - suo padre una volta un grande produttore di film, suo fratello il secondo agente immobiliare che guadagna di più in Irlanda, e sua madre una dottoressa di alto livello per per gente famosa - e quindi era del tutto naturale che lui fosse entrato in affari.
E non appena ci sedemmo al nostro tavolo nell'angolo della sala (sì, forse posseggo una parte del ristorante), Niall ordinò il suo primo giro di whisky (Macallan) e si accese un sigaro, poi si risistemò nella sua sedia con le gambe incrociate alle caviglie.
"Quindi Harry," biascicò, togliendo il sigaro dalla sua bocca, "perché diavolo insisti così tanto nel mio investimento? Niente stronzate."
Sollevai un sopracciglio verso l'uomo. "Voglio una fusione con Zayn Malik."
"Così semplice?"
"Perché non dovrebbe esserlo?"
"L'intero mondo degli affari è folle, ecco perché. Un gruppo di cazzoni che aspettano di aspirare i tuoi soldi e sei finito. Ti dirò io cosa," mormorò lui, spostandosi in avanti e spostando una ciocca di capelli biondi ribelli dalla sua fronte, buttando il fumo fuori dalle sue narici. "Io non scherzo con quella merda."
Le mie labbra si unirono in una linea. "Neanche io. Tutto questo è fottutamente onesto, amico, ti farò fare soldi mentre io farò soldi. Sarò grande in Inghilterra dopo questo accordo. Il che significa che tu sarai grande in Inghilterra. È un vantaggio per entrambi."
"Quando entro in affari, non mi piace giocare. Ti dirò io com'è."
"Bene," mormorai, agitando il mio bicchiere con la mano libera. "Lo rispetto."
"Allora siamo a posto, amico. Allora saremo apposto." i suoi occhi brillarono mentre si appoggiò allo schienale della sedia in maniera rilassata con il bicchiere già vuoto nelle sue mani. "Parliamo dei dettagli."
Il pomeriggio continuò, e diventai sempre più impressionato da quel dannato ragazzo, con quel costante flusso di sigari e maniere semplici, allo stesso tempo il suo Rolex brillava al suo polso. La discussione si allontanò man mano dagli affari e aveva molte storie da raccontare.
Le nostre cravatte erano allentate al collo mentre le luci si abbassarono fuori e cominciarono a brillare in alto. Niall ordinò cibo abbastanza per sfamare probabilmente l'intero ristorante e proseguì mangiandone ogni singolo morso, e dopo seguirono altri tre bicchieri di Macallan.
E ore dopo quando lasciammo il ristorante, la sua assistente era proprio lì ad aspettarlo con una lista di messaggi e chiamate perse e le uniche e-mail importanti che erano arrivate già raccolte in uno smartphone . Lui le rivolse un cenno grato e iniziò a sfogliare il telefono.
"Questo è quello che intendo con stronzate," mormorò sottovoce, pulendo un velo di sudore dalla sua fronte mentre camminava verso la macchina che aspettava. "300 e-mail e soltanto due abbastanza importanti per me su cui perdere del tempo. Sei fortunato a poter ignorare questa merda."
Le mie dita si strinsero lungo i miei fianchi. Ignorare quella merda in realtà mi stava aiutando a cercare di impressionare il ragazzo e a investire la sua scorta di denaro sul mio impero ancora in crescita. Passare un pomeriggio a bere con un uomo d'affari prominente non era esattamente ciò che pensavo di fare, ma se è ciò che vuole lui, allora ben venga.
L'autista aprì la porta verso l'auto in attesa mentre ci avviammo. "Dove, Sig. Styles?"
"Il mio ufficio." risposi, denti stretti in ansia pensando ai cumuli di pianificazioni in attesa e perfezionamenti che dovevo ancora fare.
Niall scivolò nel sedile posteriore dopo di me, continuando a picchiettare sul suo iPhone. "Dovremmo andare a pranzo insieme domani, amico." disse lui felicemente, dita che si muovevano contro il telefono. "Posso chiamare la tua assistente per organizzarci."
"Non ho un assistente. Chiama me."
Lui mi rivolse uno sguardo incredulo. "Segretaria?"
"Due, per gestire le faccende meno importanti. A che ora per il pranzo?"
"Tu sei fottutamente pazzo. Non c'è da stupirsi se sembra che stai per avere un attacco di cuore in questo momento. Assumine una." si fermò e mi rivolse un sorriso brillante prima di tirare fuori un pacco di sigarette dalla sua tasca. "Troviamoci per un brunch per le 11."
* * * *
All'incirca verso le undici in punto, James si fermò davanti il ristorante che Niall aveva scelto per le sue buffonate mattutine, che erano tenute ad essere riempite con più drink e sigari costosi. Il quale era terribile considerando la quantità di merda che dovevo fare in ufficio.
Si alzò per salutarmi, stringendo una mano pallida con la mia, prima di sprofondare nella sua sedia. C'era già un sigaro che penzolava tra le sue dita, il quale ero abbastanza certo non fosse nemmeno consentito nel ristorante, ma immaginai fosse uno dei vantaggi dell'avere soldi dai quali io dovevo ancora trarre vantaggio.
"Harry Styles," disse lui cordialmente. "Come stai?"
Ignorai l'emicrania nella parte posteriore della mia testa e annuii con ciò che speravo fosse almeno un sorriso per metà convincente. "Molto bene, grazie. E tu?"
Niall roteò il suo bicchiere di succo all'arancia. "Pensavo fossimo d'accordo su niente stronzate."
"Non sto dicendo stronzate." Sbuffai.
"Sembra che tu abbia qualcosa bloccato su per il culo, amico, se posso essere onesto."
I miei occhi si ridussero verso di lui. "Pensavo avremmo parlato di affari."
Niall semplicemente sorrise, impassibile. "Lo stiamo facendo. Mimosa?"
La cameriera apparve accanto a noi prima che potessi rispondere, stava già versando un mix di champagne e succo di arancia nel mio drink. Non c'era modo che lui lo avesse programmato, pensai senza una ragione precisa, osservando mentre le porse una serie di banconote. Rimasi allibitò quando lei si inchinò prima di andare via.
Cercai di nascondere il sorriso mentre sollevai il bicchiere. "Si è appena inchinata?"
"È l'accento," rispose con facilità. "E i soldi, probabilmente. Entrambi sembrano funzionare bene. E a giudicare dalla merda che è venuta fuori quando ti ho cercato su google, sai esattamente cosa intendo, Harry Styles."
"Ho paura di no."
Niall semplicemente fece spallucce e spense il suo sigaro, puntando gli occhi chiari su di me. "Si, lo sai. Quella modella con cui andavi in giro, mh? Era attraente. E quella bruna che hai portato alla tua cosa di beneficenza, lei era -"
Mi irrigidii sul mio posto. "Non farlo."
"-attraente," Continuò Niall, perché evidentemente non aveva idea di come interpretare gli indizi mandati. "E letteralmente ogni dipendente che stai pagando al momento. Attraenti."
"Niall."
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Suit and Tie [Harry Styles AU] (Italiano)
FanfictionHarry Styles. 24 anni. Capo delle Imprese Styles. Milionario fatto da sè. È lo scapolo più desiderabile di New York. Ogni uomo e donna nell'arco di 100 miglia conosce il suo nome. Ma nessuno conosce realmente Harry. Norah Wilson. 22 anni. Apprendist...