Dopo circa quattro ore di viaggio avevano abbandonato la macchina in un vicoletto nascosto e si erano liberati di qualsiasi cianfrusaglia potesse destar sospetto visto che avrebbero dovuto camminare in mezzo alla gente. Era circa mezzanotte quando dopo minuti di cammino si erano ritrovati nel quartiere più regale della città: Beacon Hill. Vi era una moltitudine di grosse case, di cui alcune spiccavano su altre. Arrivarono davanti ad un villa che si distingueva fra le altre per il suo aspetto moderno ed arrestarono il loro cammino. Jeff capì che quello era il posto. Fece per mettere la mano sull'enorme cancello che sbarrava l'ingresso dal vialetto, ma Charity lo fermò prima che potesse toccarlo.
-E' elettrizzato - spiegò.
-Ed ora come credi che faremo ad entrare?- domandò lui cinico.
Sbuffando Charity cominciò a digitare qualcosa su un apparecchio attaccato all'inferriata e dopo un sonoro click questo cominciò ad aprirsi automaticamente. La ragazza inarcò un sopracciglio mettendo a tacere il cinismo di Jeff.
Percossero il vialetto ed il ragazzo notò il prato curato e riuscì persino a scorgere una piscina, rimase sbigottito dal lusso di quella casa. Si avviò verso una delle finestre con l'intenzione di scassinarla ed entrare, ma ancora una volta fu frenato da Charity che gli mostrò un mazzetto di chiavi, grazie al quale riuscì ad aprire. Se prima era impressionato dall'esterno della casa, una volta dentro si meravigliò ancora di più; era addobbata nel migliore dei modi, vi erano quadri di molto valore, piante e fiori ed un grande assortimento di apparecchi tecnologici tra i più avanzati.-Tu vivi qui da sola?- chiese sbalordito.
-Non esattamente.
Lo invitò a seguirla di sopra e dopo aver percorso il lungo corridoio giunsero davanti ad una porta, prima di entrare si affrettò a chiarire le condizioni a Jeff.
-Ho bisogno di tempo, quindi aspetta il mio segnale prima di agire.
Il killer annuì ed entrambi irruppero nella stanza, facendo sobbalzare la donna che si trovava nel letto matrimoniale insieme a quello che doveva essere suo marito. A quel punto Jeff realizzò che quelli dovevano essere i genitori di Charity e chinò il capo in maniera tale che il suo volto non si vedesse affatto, non conoscendo la successiva mossa della ragazza. La donna dal sonno leggero sobbalzò ed accese la lampada situata sul comodino di fianco al letto, sembrava scioccata di rivedere sua figlia.
-Tesoro, che ci fai qua a quest'ora?- balbettò chiaramente tesa.
Lei non rispose, fissava persa sua madre, la quale aveva un'espressione sconvolta sul volto.
-E lui chi è?- domandò acida, indicando il ragazzo accanto a sua figlia.
Solo a quel punto Charity trovò la forza di parlare e lo fece a voce così alta da svegliare anche suo padre, che aveva il sonno molto pesante. Sua madre aveva scelto il momento sbagliato per rimproverarla dei suoi sbagli, quella sera lei l'avrebbe messa a tacere per sempre.
-Per dodici anni ho rimuginato su quello che volevo fare, da quando mi abbandonaste il giorno del mio compleanno con una stupida tata che non fece altro che parlare al telefono per tutto il tempo solo per unirvi a quella stupida cena tra colleghi. E la felicità di vostra figlia? Sono cresciuta nel lusso, sono sempre stata abituata ai giocattoli più belli e costosi, ai vestiti firmati, alle mazzette quando non andavo bene a scuola, ma non sono mai stata abituata al vostro amore. Avrei preferito vivere per strada, ma, piuttosto, avere due genitori che mi amassero!- esplose in un misto tra dolore e rabbia.
Sua madre e suo padre la fissavano perplessi, erano entrambi consci dei loro atteggiamenti errati. Non avevano mai dedicato delle vere attenzioni alla figlia, cercavano di compensare la loro assenza viziandola. Il padre portava spesso altre donne a casa, spacciandole per colleghe di lavoro e suo madre lo ignorava, ma Charity non era stupida, sapeva benissimo che quelle erano le puttane che suo padre si scopava e a cui dedicava comunque più tempo che a lei. Forse questo era il motivo del suo comportamento deviato, non aver mai ricevuto affetto materno o paterno e quello che la spingeva a compiere ciò che stava per fare.
Si avvicinò minacciosa a sua madre ed invitò Jeff a fare altrettanto.
-Ci rivedremo all'Inferno.
E senza nemmeno dare il tempo ai due di protestare, entrambi i killer affondarono i coltelli nel loro torace, un ultimo sussulto ed infine morirono. La bella camicia da notte di seta della moglie era sporca di sangue, così come il pigiama a righe di suoi marito, le loro bocche erano rimaste aperte nel tentativo di fermare la loro figlia ed il suo aiutante, ma non ne avevano avuto il tempo e certamente lei non glielo avrebbe concesso.
La ragazza arretrò e si appoggiò al muro annaspando, quello che provava ora era un misto di soddisfazione e malinconia. Sapeva che aveva fatto la cosa giusta, loro lo meritavano, erano posseduti dalla smania della ricchezza tanto da trascurarsi a vicenda, oltre che la loro stessa figlia.
Dopo essersi calmata un po' si voltò in direzione di Jeff, il quale non si era affatto curato di confortarla, bensì si era appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte. Il ricordo della notte in cui aveva ucciso i suoi genitori, era scappato di casa ed era diventato il famigerato assassino di adesso si presentò vivido e prepotente nella sua mente. Quella sera era totalmente impazzito, dopo aver visto sua madre correre terrorizzata dall'aspetto di suo figlio, il sangue del suo sangue, cercando un aiuto da suo marito. La verità è che i genitori di Jeff erano maledettamente superficiali e per niente soddisfatti dell'andamento del loro figlio minore. Cullati dagli ottimi risultati di Liu in qualsiasi campo, disprezzavano quelli scarsi di Jeff e lo penalizzavano ignorandolo. Persino dopo l'incidente non si erano curati più di tanto di Jeff e questo lo aveva indotto a sprofondare in un abisso oscuro. Quindi poteva capire il motivo della rabbia di Charity, ma non il suo vacillare dopo aver compiuto quell'azione.-Ti mostro la tua camera- dichiarò, iniziando ad incamminarvisi.
Il killer inarcò un sopracciglio con disapprovazione, indicando i cadaveri dei suoi genitori di cui si dovevano sbarazzare.
-Ce ne occuperemo domani, ora sono stanca- disse soltanto, ma il suo tono nascondeva una nota di amarezza.
Jeff decise di non insistere, in fondo era stanco anche lui e quando la ragazza gli mostrò la stanza che gli aveva assegnato, si buttò immediatamente a peso morto sul letto e si abbandonò alle braccia di Morfeo.
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Insanity ||Jeff The Killer.
FanfictionCharity Montgomery vive a New York e dietro la sua immagine di comune studentessa diciannovenne si nasconde una personalità assassina. Il suo sogno è quello di seminare il panico tre le strade della Grande Mela. Il famigerato Jeffrey Woods alias Jef...