Un rumore improvviso fece sobbalzare Jeff, il quale venne investito dalla luce mattutina, eppure la finestra prima era chiusa. Scattò immediatamente in piedi e cercò il suo fidato coltello che aveva poggiato sul comodino prima di addormentarsi, senza trovarlo.
-Maledizione!- imprecò ad alta voce.
Poi la vide: una strana figura, avvolta dall'oscurità.
-Cercavi questo?
Afferrò il coltello dalla parte del manico, quando la figura glielo lanciò.
-Jeff, punti il coltello contro il tuo vecchio amico?- quella voce l'avrebbe riconosciuta fra mille.
Toby Rogers emerse dall''oscurità lasciando che i raggi del sole lo baciassero e ne rivelassero il vero aspetto: un paio di gialle lenti rotonde ed una maschera da cannibale coprivano rispettivamente i suoi occhi e la sua bocca, portava indumenti pesanti e dal cappuccio che aveva calato sul capo si poteva vedere spuntare qualche ciuffo castano, infine sulle spalle portava il peso di due enormi accette, una splendente ed una arrugginita.
Sebbene Jeff si chiedesse perché Toby fosse lì e perché così all'improvviso, non poté non essere contento di rivedere il suo vecchio amico, con il quale si scambiò un affettuoso abbraccio.-Che ci fai qui?- domandò andando al sodo.
-Jeff, l'Operatore vuole una risposta- pronunciò con tono grave Toby.
Il killer aggrottò le sopracciglia e lo invitò a continuare il discorso al piano di sotto, sapeva che quella non era una visita casuale.
Una volta fatto accomodare il suo amico in salotto, gli domandò se potesse offrirgli qualcosa e quello optò per una birra, che, fortunatamente, Jeff riuscì a trovare dopo aver frugato nel frigo.
-Allora, cosa stavi dicendo?- lo incalzò, accomodandosi accanto a lui.
-Lui vuole una tua risposta, entro la fine dell'anno.
La tensione era palpabile, anche attraverso i suoi occhialoni gli occhi di Toby sembravano scrutare l'animo marcio di Jeff, che lo invitò a proseguire.
-Ora hai due scelte: continuare ad uccidere, rischiando di venire ammazzato dalla polizia o da chiunque altro, oppure continuare a farlo, senza che nessuno possa mai ferirti.
-Così sembra da sciocchi rifiutare la proposta dello Slenderman, eppure hai omesso le condizioni- ribatté stizzito Jeff.
-Dovrai obbedire ai suoi comandi Jeff, è questa l'unica cosa che lui ti chiede!- continuò esasperato il moro.
-E' proprio questo il problema. Io amo questa vita, non voglio essere un suo burattino!
A Jeff non sfuggì il disappunto nello sguardo di Toby, era chiaro che fosse offeso, essendo lui uno dei proxy e quindi dei "servi" più fedeli dell'Operatore. Non fece in tempo a ribattere che Charity fece capolino dalla porta, immediatamente allarmata dopo aver notificato la presenza dell'altra persona in quella stanza.
-Chi sei tu?- domandò ostile.
Gli occhi del proxy si sgranarono ed andarono a studiare attentamente l'aspetto della ragazza, era proprio come l'aveva descritta, con dei lunghi capelli castani egli occhi del medesimo colore, piuttosto bassa, ma dall'andatura fiera e decisa.
-Ti ho chiesto chi sei- domandò ancora, calcando bene ogni singola parola in modo che il suo tono risultasse minaccioso.
-Charity, lui è Toby, è solo venuto a parlare con me, non rappresenta una minaccia- si intromise Jeff.
-Tu sei Charity!- esclamò Toby, illuminandosi.
La ragazza era ancora diffidente, come poteva non essere allarmata dalla presenza di un ragazzo con una maschera da cannibale e due accette sulla schiena? Doveva guardarsi bene anche da Jeff, non poteva preoccuparsi solo di quel Toby.
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Insanity ||Jeff The Killer.
FanfictionCharity Montgomery vive a New York e dietro la sua immagine di comune studentessa diciannovenne si nasconde una personalità assassina. Il suo sogno è quello di seminare il panico tre le strade della Grande Mela. Il famigerato Jeffrey Woods alias Jef...