Charity si svegliò e la prima cosa che vide fu il panorama nuvoloso oltre la finestra; era in arrivo un altro temporale. Decise che nelle sue condizioni era meglio che riposasse il più possibile e quindi chiuse gli occhi con l'intento di riprendere sonno. Si stiracchiò un po' alla ricerca della posizione giusta, ma la sua mano si poggiò su qualcosa di insolito, invece che sprofondare sul materasso o sul cuscino. Aprì gli occhi di scatto e vide che il suo braccio stava avvolgendo il torso nudo di Jeff, il quale dormiva beatamente. Tutti i ricordi della sera precedente riaffiorarono nella sua testa e la prima cosa che pensò era che doveva andarsene da quel letto, immediatamente. Cautamente sgattaiolò di sotto, portandosi dietro i vestiti che aveva trovato sparpagliati qua e là e cominciò ad infilarseli. Una volta provveduto a coprirsi per bene cominciò a mangiarsi le unghie nel pieno di una crisi di nervi. Trovò una di quelle sedioline per bambini e vi si accomodò. Per qualche minuto il suo sguardo girovagò sui vari giocattoli presenti in quel negozio e brandelli della sua infanzia riemersero. Aveva avuto tutti i giochi che voleva, forse ne aveva più lei di quanto ce ne fossero in quel negozio, ma nessuno di quelli aveva mai compensato la mancanza dei suoi genitori. Per un attimo desiderò ritornare ad essere una bambina per poter recuperare la sua innocenza, forse sarebbe riuscita ad evitare di trovarsi in quella situazione. Niente morte, niente sangue, niente sesso, niente Jeff. E non appena pensò a lui i ricordi di quella notte la travolsero in pieno, rievocando tutte le sensazioni che aveva provato e facendola rabbrividire. Quella volta era stato diverso dalla precedente, era stato qualcosa di più intimo, qualcosa che andava al di là del semplice sesso. Era stato bello, doveva ammetterlo ed il killer aveva mostrato un lato a lei completamente nascosto. Non lo riteneva capace di essere così dolce e passionale, specialmente non si sarebbe mai aspettata che gli chiedesse scusa per tutto quello che le aveva fatto.
Scosse la testa, non poteva permetterselo. Non poteva permettersi di giocare a fare la bimba innamorata, soprattutto non con Jeff. Distolse lo sguardo dai giocattoli e si concentrò sulle nuvole nere che minacciavano di scatenare un altro acquazzone. Era stata solo l'avventura di una notte, magari una bella avventura, ma niente di più. Era meglio che reprimesse qualsiasi cosa provasse nei suoi confronti, perché lei era una killer e perdersi in frivolezze come l'amore avrebbe causato la sua fine. Sì, è stato solo sesso, come l'altra volta, ripeté dentro di sé.Rincuorata dalla sua razionalità risalì al piano di sopra, pronta ad affrontare Jeff se fosse stato necessario.
Lui dormiva ancora, stavolta avvolto dalla testa ai piedi fra le coperte ed a pancia in giù. Decise di lasciarlo dormire per evitare qualche lite mattutine e poi non avevano niente di cui parlare. Si tenne occupata riordinando il monolocale, scovando una cassa dove vi erano alcolici vari, Jeff doveva aver bevuto una di quelle bottiglie. Saggiamente scelse di liberarsene, non era consigliabile far ubriacare un individuo instabile come lui, sarebbe potuto essere pericoloso.
Ma tu ci sei andato a letto lo stesso, le ricordò la sua vocina interiore con aria di rimprovero. Lei aggrottò le sopracciglia infastidita da come il suo subconscio le sbattesse in faccia il suo errore. Trasalì quando con l'intenzione di andare a buttare la cassa con gli alcolici si ritrovò davanti il killer. La ragazza lo sorpassò con indifferenza e si sbarazzò della roba, gettandola nel cassetto dell'immondizia a pochi passi dal loro rifugio.
Una volta rientrata a casa si sdraiò sul letto per riposarsi, lo sforzo eccessivo le aveva fatto male alla gamba.-C'è un'aspirina per caso?- borbottò Jeff.
La ragazza pensò che gli stava bene quel doloroso mal di testa post sbornia.
Poi un dubbio l'assalì e per quanto cercasse di ricacciarlo indietro, quello si ostinava a torturarla. Jeff ricordava?
Non le sarebbe dovuto importare, ma da una parte sentiva la necessità di saperlo.-Jeff tu ricordi cosa è successo stanotte?- azzardò.
Il killer corrugò la fronte, poi scosse il capo.
La ragazza vacillò tra l'essere dispiaciuta e l'essere sollevata.-Perché?- domandò lui.
Non aveva la minima intenzione di raccontargli dell'accaduto. Se non lo ricordava, non sarebbe stata certo lei a dirglielo.
-Sei caduto dalle scale e non ti sei alzato per circa cinque minuti- inventò.
Era sicuramente una delle scuse più idiote mai sentite, ma poco gli importava perché Jeff abboccò. Prima che potesse fare altre domande e prenderla in contropiede scese sotto con la scusa di andare ad ispezionare meglio l'ambiente, lui non protestò. Una volta andatasene il killer si fiondò alla ricerca dei suoi vestiti che nella foga poteva essere finiti ovunque. La verità era che ricordava benissimo ciò che aveva fatto ad eccezione di qualche piccolo dettaglio. Aveva negato e lo avrebbe fatto ancora perché doveva farle credere che era stata solo un semplice impulso dovuto all'alcol, niente di significativo, niente che fosse importante ricordare. Ma come diavolo te la scopi Jeffy, sei diventato una checca?, lo schernì la vocina nella sua testa. Non poteva dargli torto. Ricordava persino di averla baciata. Che diamine gli era passato per la testa?
Eppure sentiva che non era stato qualcosa di sbagliato. Si era sentito libero, addirittura più lucido di quando era sobrio. Aveva sentito quel bisogno di aggrapparsi a Charity come se fosse la sua ancora e dopo anni di buio, aveva visto la luce.
E' solo una puttanella che ti sei scopato, tu la vuoi uccidere.
Avrebbe voluto soffocarsi solo per mettere a tacere quella dannata voce nella sua testa. Era la sua follia a parlargli, a manovrarlo con dei fili come una marionetta. Ma quella notte quando l'aveva sentita non gli aveva dato retto.
Non fare il sentimentale Jeff, tu sei solo mio e non intendo condividerti.
Divertiti con Charity finché puoi, perché quando sarà il momento la elimineremo e tu non opporrai la minima resistenza.
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Insanity ||Jeff The Killer.
FanfictionCharity Montgomery vive a New York e dietro la sua immagine di comune studentessa diciannovenne si nasconde una personalità assassina. Il suo sogno è quello di seminare il panico tre le strade della Grande Mela. Il famigerato Jeffrey Woods alias Jef...