CAPITOLO 7.

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Toby era ancora chino sulla gamba di Charity, ma nella stanza la tensione era palpabile. Molti erano adirati per il fatto che il proxy se la stesse prendendo comoda, intenzionato a non fornire molte spiegazioni. Una volta finito di disinfettare la ferita alla ragazza, si alzò in piedi e rivolse uno dei suoi sorrisi enigmatici a tutti.

-Ragazzi loro sono Jeff e Charity- disse indicando i due nuovi killer.

Nessuno dei due si scomodò per presentarsi ai restanti, Charity era comodamente distesa sul divano, concedendo tregua alla sua gamba lesionata, mentre Jeff era rimasto in piedi con aria guardinga. Lo stesso Toby si occupò di rompere il ghiaccio fra i killer, decidendo di fare le presentazioni da sé.

-Lui è Jack, Eyeless Jack- cominciò, indicando un ragazzo alto, massiccio con indosso una maschera blu da cui colava una strana sostanza nera, il quale si limitò a fare un cenno col capo.

-Lei è Rouge.

Una ragazza dal fisico asciutto e con dei lunghi capelli castano arruffati si fece avanti ed alzò la mano libera, nell'altra reggeva una pezzo di stoffa su cui erano disegnati una bocca e degli occhi, anche lei doveva portare una maschera.

-Lui è Helen, il famoso Bloody Painter- proseguì il castano.

Come tutti gli altri portava una maschera, era bianca con dei fori per il naso e per gli occhi, il sorriso non era altro se non una lunga striscia di sangue incrostato.
Non ci furono strette di mano, scambio di chiacchiere o altro, i due nuovi arrivati studiavano i membri di quel bizzarro gruppo. Il loro aspetto era strano, ma allo stesso tempo inquietante, le loro maschere fantasiose e perfettamente adatte alla loro persone. Jack era un omone e Jeff era sicuro che avrebbe potuto spezzare in due qualcuno a mani nude. Helen o anche Bloody Painter aveva l'aria di essere astuto, capace di ingannare chiunque, dal più intelligente al più sciocco. La più innocua sembrava Rouge che nel suo completino strappato e rovinato costituito da degli stivaletti, una gonna a scacchi gialli e neri con sotto un paio di pesanti calze nere ed una felpa gialla, sembrava una comune ragazzina.

-Loro sono i soldati dello Slenderman!- annunciò con fierezza Toby.

Jeff non riusciva a comprendere il suo entusiasmo, erano solo tre individui e per quanto potessero essere abili e spietati, non avrebbero certamente costituito un esercito.
Eyeless Jack si adagiò sul divano al fianco di Charity, la quale sembrava a disagio al suo fianco. Scacciò l'idea di domandargli cosa fosse quella strana sostanza che gli colava dai fori della maschera e come riuscisse a vederci.

-Non ci avevi parlato di nuove reclute- protestò offesa Rouge.

-Ancora non sono dei nostri, ma ci stiamo lavorando- si affrettò a spiegare il proxy.

La ragazza inarcò un sopracciglio, non sembrava molto contenta di accogliere quei due, d'altronde la sua diffidenza era comprensibile.

-E tu sei Jeff, Jeff the killer?- si intromise Helen, cercando di tenere a freno l'entusiasmo nella sua voce.

Jeff annuì distrattamente, era abituato all'ammirazione degli altri assassini nei suoi confronti. Per sette anni aveva seminato il panico nelle più grandi metropoli americane, compiuto diverse stragi e nessuno era mai riuscito a catturarlo, come poteva non essere degno di lode?

-E' ricercato in tutta l'America, credi che sia sicuro tenerlo qui?- borbottò inacidita Rouge.

Ora da diffidente il suo atteggiamento era diventato sprezzante, arrogante, a tal punto da fare irritare Jeff. Era la seconda volta in quel periodo che una mocciosa si permetteva di parlargli in quel modo e a lui non andava bene. Ma l'atteggiamento di Rouge era dovuto in gran parte all'invidia verso la nuova arrivata. Era in quel gruppo da un anno circa ed era l'unica donna lì, l'idea di dover perdere il primato la irritava, non amava la concorrenza, proprio come Charity.

-E' sotto la protezione dello Slenderman per ora, quindi ti conviene tacere e stare al tuo posto!- tuonò Toby.

La ragazza sgranò gli occhi perplessa, ma ammutolì all'istante, mentre Jeff le sorrideva soddisfatto, anche stavolta aveva vinto lui.

Toby mostrò a Jeff e Charity le loro camere, che erano l'una a fianco all'altra ed avevano il bagno in comune. A nessuno dei due andava di condividere qualcosa, tanto meno il bagno, ma il proxy li fulminò non appena accennarono a protestare.

-Domani parlerete con lo Slenderman- dichiarò ai due.

Entrambi annuirono e si ritirarono nelle loro stanze.
Prima che se ne andasse Jeff intercettò il suo amico e lo invitò ad entrare per poter parlare con lui, ne aveva veramente bisogno.

-Che diamine hanno quei due?- chiese riferendosi a Jack e Rouge.

-Jack era un ragazzo normale, ma convive con un demone antico, assetato di sangue e caos. Lo Slenderman gli ha insegnato come gestire il suo lato demoniaco e ciò comporta molta concentrazione, per questo non parla mai o quasi mai- spiegò il castano.

L'idea di abitare sotto lo stesso tetto di un demone non era affatto gradita, ma se la situazione era sotto controllo forse sarebbero riusciti a convivere.

-Rouge credo sia solo gelosa di Charity.

A quell'affermazione il killer scoppiò in una fragoroso risata.

-Charity è solo una mocciosa che gioca con un coltello, non ha motivo di essere invidiosa!

Jeff odiava Charity e non la riteneva per niente un'assassina, quando si erano scontrati per la prima volta era quasi riuscito ad ucciderla, anche se per un po' era riuscita a tenergli testa, ma questo non l'ammise.

-Ti sbagli Jeff, ha del potenziale e non ti conviene sottovalutarla- lo riprese Toby.

Non sembrava per niente contento del fatto che Toby stesse tessendo le lodi Charity. Era una maledetta ragazzina e presto sarebbe stata un cadavere, perché Jeff l'avrebbe uccisa e lo avrebbe fatto alla prima occasione che gli si sarebbe presentata.

Insanity ||Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora