La vita nella baracca non era delle migliori ed entrambi cominciavano a rimpiangere la lussuosa casa di Charity. La continua richiesta di cibo costringeva i due killer ad uscire spesso, correndo il rischio di essere scoperti. I quotidiani locali raccontavano di un paese in subbuglio a causa dei frequenti omicidi. Circolavano storie assurde come una maledizione sul paese o addirittura la presenza di qualche maligna e misteriosa entità, altri erano riusciti ad indovinare perfettamente di cosa si trattasse: lo spietato assassino Jeffrey Woods, dopo un lungo letargo si era risvegliato. Sebbene a Jeff fosse compiaciuto di aver gettato nel caos e nello scompiglio quel paesino, era conscio del rischio che correva. Se le chiacchiere fossero uscite dal confine di Provincetown avrebbero attirato troppa attenzione e i poliziotti avrebbero potuto scoprirli.
Tra lui e Charity in quei giorni il dialogo era stato quasi nullo, ma ora dovevano parlare urgentemente, dovevano andarsene da lì al più presto.
Erano circa le otto di mattina quando vide Charity sbucare dall'altra parte della stanza insonnolita ed ancora poco lucida, così l'afferrò bruscamente per il braccio per poterle parlare.
-Buongiorno anche a te- disse sarcasticamente, fulminandolo per la sua sgarbataggine.
Jeff ignorò la punta acida nella voce di lei e le porse il giornale, in modo che leggesse ciò che lo aveva preoccupato. Ci vollero alcuni minuti perché la ragazza finisse di leggere i vari articoli, poi lo riposò ordinatamente sul tavolo.
-Dobbiamo andarcene.
-Jeff è solo della gente superstiziosa, credi che le forze dell'ordine si scomoderanno per delle favolette?-
-Loro motivano gli omicidi così, ma pensi che la polizia non si farà due domande? Siamo spariti dalla circolazione per circa un mese e credi che non capiranno che ci siamo spostati qua e che stiamo sterminando questa cittadina?- ribatté adirato dalla sua superficialità.
-Non sappiamo come avvisare lo Slenderman del nostro spostamento- replicò ferma.
-Troveremo un modo, anche se sono sicuro che lo saprebbe anche se non gli dicessimo niente.
Sul volto di Charity si fece largo un'espressione dubbiosa, la quale innervosì Jeff ancora di più. Non credeva che la ragazza potesse essere così dannatamente sciocca sul farsi scoprire, non lei che aveva programmato ogni attimo della sua vita e calcolato ogni minuto della sue esistenza, non lei che era così furba. La vide scuotere il capo e sospirare, si era incupita di colpo.
-Ok. Ma possiamo partire domani?
Il killer ci rifletté per un po', poi concluse che un giorno in più per organizzare la partenza e radunare le loro cose sarebbe servito, così annuì. Una volta ottenuta la risposta di Jeff, Charity si ritrovò a fissare il vuoto, persa nei suoi pensieri. Tutto ciò fece interrogare il killer su cosa le stesse accadendo. Era da quasi una settimana che la vedeva così, svagata, pacata, immersa in qualunque cosa le frullasse nella testa. Quelle versione così calma di Charity rilassava a sua volta Jeff, la preferiva di gran lunga rispetto alla ragazza arrogante capace di stroncare la pace fra di loro con una sola parola e di fargli venire una crisi di nervi ogni volta.
-Hai fame?- le domandò spontaneamente, stupito da tutta quella premura nei suoi confronti.
Charity rispose di sì, ma non accennò ad alzarsi dalla sedia per cucinarsi qualcosa. Jeff giustificò sé stesso con la scusa che la ragazza stesse male e che lui dovesse tenerla in forma per non compromettere la loro partenza. Iniziò ad armeggiare con forchette e padelle e cucinò il pasto più adatto per una colazione: uova fritte.
La vide alzarsi esterrefatta, come se non si capacitasse del gesto che Jeff aveva fatto per lei.
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Insanity ||Jeff The Killer.
Hayran KurguCharity Montgomery vive a New York e dietro la sua immagine di comune studentessa diciannovenne si nasconde una personalità assassina. Il suo sogno è quello di seminare il panico tre le strade della Grande Mela. Il famigerato Jeffrey Woods alias Jef...