Al suono del campanello, non so se ero più terrorizzata o sollevata dal fatto che fosse arrivato. In tutte e due i casi, non riuscivo a muovere un muscolo. Niky si alzò dal divano, e corse alla porta.
-Ciao Niky!-
-Ciao Zayn, Becky sta di là.. entra pure! –
Mi sistemai velocemente, feci un bel respiro e presi la mia borsa e in quel momento lo vidi spuntare lì, dal nulla, sulla soglia della porta del soggiorno, con un mazzo di rose rosse bellissime, ma non quanto lui. Era attraente. I miei occhi lo scrutarono da capo a piede, per cercare qualche imperfezione che non riuscivo a trovare. Era vestito elegante anche lui, ma non come ad un matrimonio. Mi si avvicinò e in quel momento vidi Niky farmi l'occhiolino e dileguarsi nel corridoio.
-Non avevo dubbi, quel vestito ti sta benissimo. E tu sei bellissima- Mi diede un bacio sulle guance, era dolce. Io arrossì, lo vidi molto sicuro di sé, nei modi di fare.
-Grazie..-sussurrai con un sorriso.
-Queste sono per te.-
-Sono bellissime!- Mi avvicinai per sentire il loro profumo, era buonissimo.
-Su andiamo, ho una sorpresa per te.-
-Dove andiamo di preciso?!- amavo le sorprese, però ero anche molto curiosa. Mi piaceva rimanere con la bocca aperta e gli occhi sbarrati, piena di felicità. Ma sono pur sempre una donna! E la curiosità è donna!
-Ho detto che è una sorpresa!- rise e mi prese la mano, in quel momento mi salì un brivido lungo la schiena, sembrava tutto strano. Fino ad oggi mi era distante, ora invece è qui e sembra non sia successo nulla. Ed io dovevo anche parlargli dei miei dubbi.
Presi il cappotto, la borsa, e uscimmo dirigendosi verso l'auto parcheggiata fuori il vialetto di casa mia che portava sulla strada. Una volta in macchina, accese la radio e iniziò a canticchiare qualcosa lungo il tragitto. Io semplicemente ero lì che lo ascoltavo cantare, e mi piaceva la sua voce, era rassicurante.
-Ecco siamo arrivati- dopo una ventina di minuti, ci fermammo fuori un ristorante, a quanto pare abbastanza famoso e "di classe". Non volevo che spendesse tutti quei soldi per me, anche se da una parte non mi dispiaceva. Quando entrammo, Zayn si avvicinò al cameriere farfugliando qualcosa e ci portò in una stanza separata dal resto. Quando entrai rimasi meravigliata da ciò che conteneva. Erano sparsi dei petali di rose rosse e bianche sul tavolo, che era coperto da una tovaglia ricamata bianca, con delle luci soffuse che davano quel tocco di romantico ed era tutto perfetto, al suo posto, tutto molto elegante.
-Ma.. è bellissimo.-
-Sono felice che ti sia piaciuto.. Su forza, sediamoci e ordiniamo- mi afferrò di nuovo la mano e mi accompagnò al tavolo e, come un vero gentleman (?), mi scostò la sedia per sedermi. Era così, così.. Era stupendo.
Dopo aver ordinato parlammo del più e del meno, ci conoscemmo meglio insomma. Gli raccontai di come è nata la mia passione verso la pallavolo, di come da 6 anni continuo imperterrita per raggiungere qualcosa, di quello che vorrei fare in futuro, e lui mi raccontò del gruppo, di lui, di quanto a volte gli mancava la sua famiglia. Parlammo di noi, di tutto.
Anche se tutto quel parlare mi aveva distratta un po', i miei dubbi erano sempre lì, e non riuscivo a non pensarci. Ma perché proprio io?! Lui sarebbe andato via tra pochi giorni, forse. E io?! Avrei fatto la fine della "ragazza ingenua" che credeva in qualcosa di diverso, quando poi va a finire sempre nello stesso modo. Stavo sbagliando tutto. Non poteva nascere nulla, non doveva. Il mio viso era rivolto verso la finestra che dava sulla strada, non volevo guardarlo. Mi alzai di scatto, facendo un rumore assordante con la sedia, e stavo uscendo dalla stanza correndo, quando sento la mano di Zayn sul mio polso.
-Ehy ma che hai?! Ho sbagliato qualcosa?- era, come dire, dispiaciuto.
-Perché proprio io, Zayn?! Ti rendi conto che sei famoso, e che hai un milione, se non di più, di fan che ti amano e pagherebbero carte false per stare qui, lo sai giusto?! Perché proprio io, che per di più sono italiana, e tu tra pochi giorni dovrai andare via, e quella che ci starà male sarò io, non tu. Oh no caro, tu sarai felice su un aereo che ti porterà non so dove a fare qualche altro concerto, e conoscerai altre ragazze. Ma io non sono così. Non ti cado ai piedi solo perchè sei famoso e stupendo."- Non me ne accorsi neanche che le parole mi uscirono tutto d'un botto che dovetti prendere fiato. I miei occhi si abbassarono guardando il pavimento, e lui ancora non aveva mollato la presa. La mia vista si era offuscata, non per il dolore, ma per il nervosismo. Quando ero nervosa non riuscivo mai ad esprimere per bene tutto quello che provavo, che volevo dire, e riuscivo solo a scoppiare con un pianto.
Aspettavo una risposta , eppure non avevo udito ancora alcun suono uscire dalla sua bocca. Lui mi guardava fisso, con occhi sorpresi.
-Becky io.. –
-Ecco, come non detto. E' stato un piacere Zayn.- ero delusa, davvero tanto. I miei dubbi erano tanti, ma volevo davvero che lui mi rassicurasse, come di solito capita nei film. Dopo tutti quelle attenzioni, ci speravo di più, ma nulla. Mi sciolsi dalla presa, e corsi verso l'uscita dove presi il cappotto e uscì. Mi girai, ancora con la speranza che mi avrebbe seguito e avrebbe avuto il coraggio di rispondermi. Ma nulla, zero. Così mi avviai a piedi, alle 9 di sera passate, per le strade di Roma. Chiamai Niky, sperando che rispondesse.
-Amore, come va la serata?!-
-Niky...- non finì neanche di pronunciare il suo nome, che scoppiai a piangere. Ecco, quello che non volevo.
-Becky?! Cazzo succede?-
-Niky vienimi a prendere, ti mando la via per un messaggio. Per piacere... -
-Ma che caz..!? Si, corro, aspetta lì e non ti muovere, vai in qualche bar, ma non stare in mezzo alla strada.-
Staccò la chiamata. Quanto amavo quella ragazza, era la mia sola ancora di vita.
Zayn's Point of view
Ero lì, a guardarla andare via, senza muovere un muscolo. Non riuscivo a capire il perché di quelle parole, ma non ero in grado di dirle il contrario. L'ho lasciata andare via. "Perché Zayn? Perché l'hai lasciata andare via? Forse non tieni a lei? Cosa ti è successo?" Erano le uniche parole che riuscivo a dire. In quel momento chiunque le sarebbe corso dietro, cercando una qualsiasi risposta logica, o cercare di contattarla in una qualche maniera, per sapere dov'era e raggiungerla. Ma io no, io non so perché non sono riuscito a muovermi. Forse davvero non tengo a lei quanto volevo tenerci, forse mi sono imposto qualcosa che realmente non volevo. Forse aveva ragione lei.
Ero ancora lì, perso tra i miei pensieri quando decisi di tornare dal cameriere, pagare il tutto e tornare a casa. Uscì fuori dal ristorante, faceva parecchio freddo. Entrai in macchina e buttai la testa all'indietro sul sediolino, cercando di rilassarmi.
Becky's point of view
Dopo 20 minuti abbondanti che ero in quel bar, mi vibrò il cellulare, era Niky che mi aspettava all'inizio della via che gli avevo inviato. Uscì dal bar e corsi verso la macchina, e visto che i tacchi non erano comodi per una corsa, me li tolsi e raggiunsi la macchina nella quale mi fiondai e abbracciai più forte che potevo Niky, con la speranza di stare meglio.
-Piccola, calmati.. non fare così. Ora torniamo a casa e mi racconti.-
-Si.. grazie!- mi mostrò uno dei suoi sorrisi rassicuranti, e io mi accucciolai sul sedile accendendo la radio e iniziai a fissare ciò che era fuori dal finestrino. Quando uscivamo in macchina, amavo guardare fuori dal finestrino cosa c'era, tutte quelle luci, quei negozi, quelle persone. Mi facevano sentire meno sola. Che poi infondo neanche lo ero.
Una volta arrivate a casa, mi sistemai per nascondere tutto a mamma e entrammo. Appena varcai la soglia di casa, mamma mi chiese com'era andata e Niky rispose al mio posto, sapendo che non avevo voglia di parlare con nessuno. Disse semplicemente che non era andata bene. Salimmo in camera, e decisi che volevo farmi una doccia calda. Non mi importava di aver perso tutto quel tempo per i capelli, non mi interessava del trucco che non era al suo posto, forse potevo sembrare un panda, ma in quel momento non mi interessava di nulla. Volevo pensare a me. Entrai nella doccia, e aprìì l'acqua lasciando che mi scorresse in viso e piano piano scesi con la schiena attaccata al muro e appoggiando la testa sulle gambe. Amavo stare ore sotto la doccia, mi schiariva le idee e riuscivo a rielaborare tutto.
-Becky dai, esci da quella doccia che sono le 10 e un quarto!-
-Si mamma, ora esco.. – mia madre doveva avviare la lavastoviglie, e quindi fu costretta a uscire dalla doccia. Indossai il pigiama, o pigiamone, e entrai in camera dove c'era Harry e Niall che parlavano con Niky.
-Mi sono persa qualcosa?!- dissi con stupore
-Ciao Becky, mi dispiace per quello che è successo con Zayn.. Niky prima mi ha mandato un messaggio, e siamo venuti qui.- Harry era davvero un bravo ragazzo, non poteva essere più adatto per Niky.
-Si infatti.. ci ha raccontato anche Zayn come sono andate le cose. Penso che domani dobbiate parlare- disse Niall, mentre era intento a guardare tutte le mie foto in camera.
-Parlare?! Ma state scherzando, spero! Io non ci voglio parlare con lui, mai più, chiaro?!- si voltarono tutti verso di me, forse meravigliati da quella mia reazione, ma d'altro canto, era una reazione logica. Niky sapeva che quando mi mettevo in testa una cosa, quella era, soprattutto in una situazione del genere.
-Per me fa bene! Se lui ci teneva, non dico che doveva chiederle scusa, ma almeno correrle dietro, farsi sentire! Invece nulla! Sono tutti uguali oh... - Niky mi abbracciò e Harry si voltò verso di lei.
-E' inutile che mi guardi. Il tuo amichetto è uno stronzo.-
-"Sono tutti uguali" E io?-
-Bhè tu.. tu ancora non hai fatto nulla quindi sei ancora in tempo per farmi cambiare idea!- spuntò un sorriso a 32 denti sul volto di Harry.
-Ragazzi è tardi.. sono le 11 e noi domani dobbiamo andare a scuola.. Scusateci... - ero ancora perplessa, ma il sonno si faceva sentire.
-Si certo, dobbiamo andare anche noi.. Ci sentiamo domani allora! Buonanotte- e Harry diede un bacio sulla guancia a Niky e mi salutò.
-Buonanotte ragazze... ah Becky, mi dispiace davvero.. non meriti di piangere, sei bellissima quando ridi. Ancora buonanotte... - Niall mi sorrise, e io ricambiai. Mi ci voleva proprio quella frase.
STAI LEGGENDO
《 I'm blinded, 'cause you are everything i see.》
FanfictionP.S. : ho scritto questa storia nel maggio 2012... e ho deciso di riportarla qui, spero piaccia comunque... sono passati 4 anni, sono cresciuta, scrivo diversamente e soprattutto meglio... scusatemi se ci sono errori o altro. -Non sopporto vedere qu...